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Cenerentola e le donne: più che una favola, uno specchio

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Default profile picture Sab JI

Translation by:

Roberta

Culturasocietà

Cosa si nasconde dietro la favola più conosciuta al mondo? L’artista Sab Ji lo ha scoperto in dodici mesi di viaggio. Lontano dal mondo di Walt Disney, Cenerentola è una favola universale che riunisce 345 versioni diverse (spesso precedenti alla storia di Perrault). Non è semplice partire in 14 paesi per trovare le reminescenze di Cenerentola, ma diventa l’occasione ideale per affrontare le problematiche sociali col distacco tipico di una favola. Tra valori umani e bisogno di riconoscenza, il racconto in questione fornisce tutte le chiavi per capire meglio la condizione femminile. Se da un lato la vita delle donne non assomiglia per nulla a quella di Cenerentola, dall’altro le simbologie legate al personaggio risultano incredibilmente vicine alla realtà. La fotografia, come una porta aperta fra due mondi, ha permesso all’artista Sab Ji di delineare un ritratto onirico, ma senza troppe concessioni, della vita delle donne ai quattro angoli del pianeta. Dalle geisha alle casalinghe, dai bordelli dell’India ai palazzi lussuosi, dall’orfanella alla donna in carriera, una così grande e varia quantità di persone e luoghi per capire i rapporti uomo-donna e il passaggio all’età adulta.

Colette, Cenerentola del Mali

Cenerentola, favola e realtà. Dopo aver lavorato, e essere stata maltrattata dalla cognata, Colette sposa un uomo musulmano che sacrifica la poligamia per la bellezza dei suoi occhi. Oggi è la prima donna tessitrice della città di Ségou, con dieci operai nella sua azienda. Una favola.

Photo : ©Sab Ji

Egitto: la danza come scappatoia

Velate, relegate ad una quotidianità casalinga, le egiziane sono destinate a una vita tranquilla. Ma non appena comincia la musica, i corpi riprendono il loro diritto sull’oppressione quotidiana.

Photo : ©Sab Ji

Russia: da principesse a màrtiri

Principessine delle favole durante il periodo dell’infanzia, le donne russe entrano nell’età adulta immergendosi nell’incubo della realtà: disoccupazione, vodka e matrimoni falliti, un trio infernale che guida la vita di molte di loro.

Photo : ©Sab Ji

Mongolia: università, privilegio da donna

Mentre gli uomini salgono a cavallo, le donne mongole iniziano i loro studi all’università. Al loro rientro fanno spesso fatica a trovare soddisfazione tra i loro alter-ego e preferiscono rimanere single…o sposare degli stranieri.

Photo : ©Sab Ji

Cina: una delle ultime società matriarcali

Nel sud della Cina, sulle rive del lago Lugu risiede una delle ultime tribù matriarcali del mondo. A tredici anni le bambine sono già emancipate. Il potere delle donne consiste in unioni libere dove gli uomini restano da loro solo la notte per poi ripartire il mattino successivo a casa delle madri. Uno stile di vita unico che tende a scomparire a favore del grande amore con «Il» principe azzurro.

Photo : ©Sab Ji

Au Myanmar, les moines bouddhistes prient pour leur pays

Nel Myanmar, le monache buddiste pregano per il loro paese

Dal 1962 il Myanmar vive sotto una dittatura marxista.Qqui, per vivere bene esistono solo due soluzioni: diventare militare o monaco buddista. Le monache del monastero di Yangoon, hanno fatto delle loro vite una preghiera per un futuro migliore, in un paese dove regnano l'ingiustizia e e il mancato rispetto dei diritti dell’Uomo.

Photo : ©Sab Ji

India: le prostitute di Varanasi

«Cosa fate qui, queste donne non valgono nulla», mi dice freddamente un avvocato parlandomi delle prostitute di Varanasi. Ma queste prostitute, venute dalle regioni e dai paesi più poveri, sottomesse alla mafia e alla violenza degli uomini, non è vero che non valgono nulla. Durante il giorno regalano sorrisi, ma quando arriva la sera, non c'è mai il principe azzurro per dare un lieto fine alla loro giornata.

Photo : ©Sab Ji

Giappone: le geisha sublimano la donna

Le geisha sono il simbolo della riconoscenza sociale. Donne artiste, veri e propri gioielli che uomini influenti pagano una fortuna per onorare le loro serate. Il trucco bianco e il prezioso kimono di seta sublimano la donna. Le giovani Maïko (le aspiranti geisha) sognano che il mondo intero vada ad ammirare i loro talenti.

Photo : ©Sab Ji

Stati Uniti: la triste Cenerentola degli indiani Zuni

L’unica storia di Cenerentola per gli indiani Zuni, residenti nel New Messico, ha una triste conclusione. Le donne più anziane dicono che non si tratta di una favola, ma di una storia vera. Vedendo la vita della tribù è facile crederci. Le Zuni lottano per recuperare le loro terre, preservare la loro identità e combattere un diavolo villano: l’alcol.

Photo : ©Sab Ji

Messico: donne magiche

Il collo bruciato dalle corde, le gambe ricoperte di lividi, le artiste del circo superano i limiti del possibile per sfiorare le stelle. Acrobate, clown o giocolieri, non indietreggiano di fronte a nessuna difficoltà pur di rendere la vita magica.

Photo: ©Sab Ji

Guatemala: matrimonio mondializzato

«Si sposarono e vissero felici e contenti». Questa frase riassume i sogni di numerose donne. Se le abitudini tradizionali resistono ancora a Solola, il velo bianco della sposa e l’abito dello sposo sono segni di mondializzazione. Il matrimonio condiziona spesso la vita di una donna, rappresenta un momento importante nel percorso esistenziale, ma non è detto che coincida con la realizzazione personale.

Photo: ©Sab Ji

Bolivia: lavoro minorile, alla Cenerentola

 Al 117° posto nella classifica mondiale per gli indicatori economici, la Bolivia è uno tra i paesi più poveri. La sua economia si appoggia in parte sul lavoro minorile. I più giovani non hanno altra scelta che d’aiutare le loro famiglie. Lontano da un’infanzia spensierata, come Cenerentola, le giovani boliviane lavorano sodo. Venditrici o semplici mendicanti, le bambine non si risparmiano sugli sforzi.

Photo : ©Sab Ji

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Translated from Cendrillon et les femmes : plus qu'un conte de fée, un miroir (12 photos)