Cameron, Brown, Clegg: tre candidati, poche idee
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Chiara PasquiniPer la prima volta dopo decenni, la concreta possibilità di un parlamento britannico senza maggioranza scuote il panorama politico del Regno Unito in vista delle prossime elezioni nazionali, che si terranno il 6 maggio. Ciò nonostante, il capo dell’opposizione David Cameron appare disinvolto, il primo ministro Brown si mostra autoritario e Nick Clegg si accontenta di essere almeno riconosciuto.
Mentre il leader del centro destra David Cameron, sistemato su una sorta di podio improvvisato sollevato da terra, blaterava con disinvoltura rivolgendosi agli ascoltatori e ai giornalisti piazzati sotto, c’è stato un momento in cui ho pensato «oh buon Dio, ti prego, fa che non vinca il 6 Maggio ». Quando era il turno di Obama, McCain, Palin o Berlusconi, Sarkozy e Merkel, conoscevamo loro e le loro idee. Ma è palese che niente di ciò che Cameron afferma è detto seriamente, che si tratti di economia (tagli di 6 miliardi alla spesa pubblica per ridurre il deficit di bilancio), immigrazione (limite annuale relativo ai migranti provenienti dai confini extra Ue), tasse (aumenti?) o omosessuali (”uguaglianza” – nonostante i membri del parlamento europeo appartenenti al Partito Conservatore si siano astenuti in merito ad una legge sull’omofobia in Lituania). Sembra che quanto dice gli sia stato suggerito da qualcuno. Tutte stupidaggini, dato che nessuno, penso, possa credere davvero a ciò che asserisce Cameron.
Oltreoceano, l’ex presidente americano George W. Bush è stato aspramente criticato per la sua tristemente nota incapacità di comunicare. Ma ha avuto l’intelligenza di capire che c’erano delle persone, con posizioni privilegiate nel paese, che potevano svolgere un ottimo lavoro nei rispettivi campi. Al contrario, l’attuale primo ministro Gordon Brown annovera nel suo esecutivo una tale massa di gente senza speranza che chiunque faticherebbe a citarne più di tre. In una recente foto per la stampa, il primo ministro se ne sta in piedi con l’atteggiamento da “maschio alfa” (l'individuo che in una comunità occupa il rango sociale più alto) a contemplare il suo regno dal bordo del marciapiede di Downing Street. Il Ministro delle finanze Alistair Darling e il Ministro delle attività produttive Lord Peter Mandelson lo osservano da dietro, come se fossero dei genitori orgogliosi, o come se stessero posando per la foto di classe senza capire bene il perché.
Relativamente all’Europa, Cameron ha fatto ritirare gli eurodeputati inglesi conservatori dal PPE (il gruppo di centro-destra al Parlamento Europeo), mentre il suo segretario del governo ombra, William Hague, effettua i viaggi all’estero al suo posto. Intanto, durante l’ultimo vertice europeo tenutosi lo scorso marzo, Brown parlava di un ”corpo di pace” europeo. Al di la degli sforzi manifestati a Bruxelles, Brown è un leader totalitario, che ritiene di essere in grado di gestire gli affari di stato, sistemare l’economia e contemporaneamente essere a casa per l’ora del te. I problemi nella sanità e nell’educazione sono gravissimi. Ad esempio, una recente relazione sulle diagnosi dei tumori ha rivelato che la Gran Bretagna è a pari merito con la Polonia nelle percentuali europee di sopravvivenza al cancro. Semplicemente la gente se ne andrà altrove in Europa per farsi curare, a fronte degli errori e delle diagnosi sbagliate eseguite dall’ NHS (National Health Service – Servizio Sanitario Nazionale inglese). Le università stanno chiudendo molti dipartimenti, mentre i laureati non sanno come impiegare i propri titoli di studio e cresce lo sgomento per il livello medio dei GCSE e degli A-Levels (equivalenti dei diplomi di scuola secondaria superiore). In Europa occidentale la Gran Bretagna detiene il più alto tasso di gravidanze adolescenziali e di obesità. E poi c’è il problema del prezzo dei carburanti. E così via.
Chiunque vinca non avrà comunque modo di fare niente. La priorità assoluta è ridurre il deficit nazionale e far uscire la Gran Bretagna dal peggiore ciclo economico mai conosciuto. Non c’è spazio per proposte coraggiose in nessun campo. Non si parla della salvaguardia dell’ambiente. Neanche un solo cenno alle due guerre illegali che stanno succhiando via al paese enormi risorse. In Gran Bretagna nessuno è interessato all’Iraq o all’Afghanistan. Tutti desiderano che entrambi i conflitti cessino e sono stufi di leggere delle tragiche perdite di vite da entrambe le parti. Il video dell’Apache, comparso su Wikileaks, ha dimostrato che è minima la volontà di portare avanti una guerra che non ha alcuna speranza di risoluzione positiva.
Ma nessuno dei leader vi accenna minimamente. Nel complesso, tutti e tre i partiti rappresentano lo stesso nulla. Questa è la circostanza più deprimente della realtà politica inglese. Tutto consiste nell’ottenere insignificanti vittorie politiche a discapito dell’altro. Brown sostiene che Cameron è snob. Cameron dice a tutti che Brown è un prepotente. Clegg è come me – un uomo qualunque – mentre il resto del Parlamento continua a ridacchiare e non si trovano soluzioni. L’inutilità
Più slogan che fatti...
Lo slogan dei laburisti: "Un avvenire giusto per tutti". 13 eurodeputati del Labour fanno parte del gruppo dei socialisti e dei democratici al Parlamento Europeo
Lo slogan dei conservatori: "Vota per il cambiamento". 25 eurodeputati
Lo slogan del sito-parodia dei Liberal Democratici: "Il cambiamento di cui avete bisogno per una Gran Bretagna più giusta". Cinque eurodeputati, tra cui Andrew Duff
Foto: I tre leader politici di feyip/flickr; Video: Wikileaks Apache di sunshinepress/Youtube
Translated from Truth? There's no-one to vote for in 6 May UK elections