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Budapest: tra il bike-polo e i bike-bar
Published on January 13, 2011
società Lifestyle
A Budapest un gruppo di ciclisti pedala insieme contro la discriminazione delle due ruote e il danno causato all’ambiente dai veicoli a motore. Nell’aprile del 2008 il Critical Mass ungherese ha organizzato uno degli eventi più importanti al mondo, l’Earth Day, a cui sono accorsi 80.000 partecipanti. Verso la fine del 2010 il fotografo iraniano Ehsan Malek è salito sulla sua bici per incontrarli.
Tutte le foto © Ehsan Maleki
Questa galleria fotografica fa parte del progetto Green Europe on the ground 2010-2011, una serie di reportage realizzati da cafebabel.com sullo sviluppo sostenibile. Per saperne di più su clicca su Green Europe on the ground .
Appena prima delle elezioni parlamentari del marzo del 2006, gli attivisti organizzarono un Tour de Voks (Tour di voci) a Budapest, facendo sosta nelle diverse sedi dei partiti politici con una petizione volta a migliorare le condizioni dei ciclisti del paese. L’iniziativa ha avuto successo e i partiti hanno inserito le proposte nei loro programmi politici. Il 2 luglio 2010 è stato installato in una delle strade principali della città un conta-ciclisti per educare residenti e autorità alle biciclette come degna alternativa alle automobili. “Sei stato fortunato, capita raramente di vederli andare d’accordo”, mi spiega un membro del team locale di Cafebabel.com a Budapest , congratulandosi con me mentre passiamo di fianco al parlamento. L’edificio neo-gotico in pietra bianca è una delle icone architettoniche del paesaggio ungherese ma è costantemente in costruzione.
L’inquinamento dell’aria è uno dei maggiori motivi di protesta degli attivisti in bicicletta, che sono riusciti a trasmettere le loro preoccupazioni. Nel 2008 la capitale ungherese ha vinto l’European Mobility Week Award per aver aumentato la consapevolezza con il progetto “aria pulita per tutti”. Nonostante il loro notevole successo gli attivisti mantengono la loro opinione sulla mancanza di reattività da parte delle autorità locali. Potrebbero fare di più affinché i ciclisti non debbano scendere costantemente dalle loro biciclette. Nel frattempo incoraggiano diversi tipi di attività in bicicletta, come ad esempio il bike-polo.
Una o due volte a settimana un gruppo di fervidi sostenitori delle due ruote si riunisce per una partita di bike-polo. I giocatori fotografati si trovano in un sottopassaggio della metropolitana. Ma le partite si disputano anche nel velodromo più vecchio d’Europa, il Millenaris, inaugurato nel 1896.
Secondo gli organizzatori di Critical Mass negli ultimi tre anni il numero delle persone che si spostano quotidianamente in bicicletta si è duplicato ed è aumentato costantemente a partire dal 2004. I numeri dell’agosto 2010 rivelano che almeno 981 persone usano la bici ogni giorno, e 479 durante il weekend.
L’organizzazione Bike-Kitchen è nata per offrire il necessario supporto a chi vuole riparare la propria bicicletta. Inoltre recupera e fornisce i pezzi di ricambio.
Hajtas Pajtas è un laboratorio di biciclette e funge da sede per Critical Mass.
All’interno di Hajtas Pajtas un poster raffigura i partecipanti ai campionati europei di Cycle Messenger (postini in bicicletta), ospitati dalla città nel 2010 .
“Andare in bicicletta è uno stile di vita”, spiega Sinya , principale organizzatore degli eventi Critical Mass. Il movimento, famoso in tutto il mondo, ha trovato adepti in Iran così come in Ungheria.
Centro città: un segnale originale per il parcheggio delle bici
Il primo spazio di Budapest adibito al parcheggio delle bici è stato affittato dalle autorità locali ai ciclisti e può contenere 25 biciclette; lo spazio corrisponde a quello occupato da due automobili.
Il bar Kiadó Kocsma è un punto di ritrovo in voga per la comunità ciclistica (Indirizzo: Jókai tér 3, Budapest, Hungary, 1061)
Il gelo polare non scoraggia il ciclista che si allontana in bici dal Kiadó Kocsma.
La polizia ungherese è severa. Abbiamo immortalato i poliziotti a Budapest, mentre fermavano una partita sotterranea di polo.
I “giocatori” lasciano lo “stadio”.
Si ritorna sulle strade della città
I ciclisti si sono fatti coraggio e sembrano avere la faccia tosta per affrontare le autorità. Ci sono tante città in una città, come in questa scena. Sta a ciascuno trovare la propria.
Translated from Rowerzyści torują sobie drogę przez Budapeszt
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