Björn Lomborg: «Le emissioni di Co2 nell'Ue aumentano più che negli Usa»
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Livia ImbrianiLo scienziato danese contesta l'allarmismo sul riscaldamento climatico. Le emissioni di anidride carbonica? Non sono la priorità. Bisogna investire nel sud del mondo.
Rintracciamo il dottor Björn Lomborg a Copenhagen, mentre sta parlando dei suoi amici: «Sono sempre felici di farsi una pizza e giocare con la mia X-box», afferma. Più che un accademico, sembra un giocatore di tennis, e il suo accento californiano ci fa dubitare che sia danese.
Nonostante le apparenze, il dinamico 42enne è direttore del Copenhagen Consensus Centre (centro studi che si occupa di cambiamento climatico, ndr) e professore associato alla Copenhagen Business School.
Dall'uscita del suo libro, L’ambientalista scettico (Mondadori, 2003), Lomborg non ha smesso di far discutere. Nominato nel 2008 dal quotidiano inglese Guardian una delle «cinquanta persone che potrebbero salvare il pianeta», è stato descritto come uno dei più importanti pensatori d’Europa in campo scientifico e politico. Lomborg contesta molte delle affermazioni, ormai date per scontate, su riscaldamento globale, sovrappopolamento, risorse energetiche, deforestazione, estinzione delle specie e scarsità d'acqua. E lo fa con il metodo empirico: cita prove, analisi e valutazioni.
Il riscaldamento globale non è una priorità assoluta
Non è che Lomborg contesti, come molti pensano, l’esistenza di un cambiamento climatico. Quello che mette in discussione è la priorità data a soluzioni come la riduzione delle emissioni di Co2, sostenuta, tra gli altri, da Al Gore, soprattutto attraverso Una scomoda verità, il documentario dell'ex vice-presidente americano, uscito nel 2006. «Il film si basa su tre punti: il riscaldamento globale è una realtà. Sarà catastrofico. Deve essere la nostra priorità assoluta. Mi spiace dirlo, soprattutto per i produttori del film, ma solo la prima affermazione è corretta».
Lomborg e Al Gore (Foto: lomborg.com)
Quando nel 2002 Praga e Dresda furono sommerse da un'alluvione, gli ambientalisti – Greenpeace tra gli altri – gridarono all'effetto serra, causato dall'uomo. Lomborg sostiene che questa spiegazione è troppo semplicistica: gli studi idrologici e le registrazioni riguardanti la quantità di piogge indicano che queste innondazioni rientrano nella normalità. Queste tempeste nell'Europa centrale sono «coerenti con la quantità di piogge previste in un clima che sta cambiando», come riportava il New York Times.
Dresda nell'estate del 2002(Photo: pbr42/ Flickr)
Un'altro scenario apocalittico che Lomborg contesta è quello che prevede l'innalzamento del livello del mare. Da più parti, Al Gore in primis, si sostiene che l'Olanda in futuro verra sommersa a causa di un innalzamento di sei metri e mezzo del livello delle acque. Una simile esagerazione, indica Lomborg, non è sorretta dalla ricerca dell’Ipcc (Comitato intergovernativo delle nazioni unite sul mutamento climatico): nel rapporto che questo ente ha diffuso per il 2008 si prevede che l'innalzamento del livello del mara sarà, molto probabilmente, intorno ai 38,5 centimetri. «Una tale crescita, anche se sembra infima, resta un problema», aggiunge Lomborg sul Guardian del 7 febbraio scorso, «ma di certo non farà affondare la civiltà». Città come Amsterdam e Londra saranno perfettamente in grado, con le loro risorse, di far fronte alle innondazioni che questo aumento potrebbe provocare.
Spendere soldi per la felicità umana
La tesi di Lomborg? Per affrontare il cambiamento climatico non dobbiamo concentrarci solo sulla riduzione delle emissioni di Co2. L’obiettivo dell’Ue è di tagliare le emissioni di gas a effetto serra del 20% (portandole ai livelli del 1990) entro il 2020. Lomborg, invece, richiama l’attenzione sulle cosiddette alternative politiche e sociali. Spendiamo le nostre, già carenti, risorse sulla felicità umana: perché non alleviare la povertà? Le enormi risorse che si vorrebbero investire per ridurre le emissioni potrebbero essere impiegate per combattere, ad esempio, l'Aids, la malaria e per fornire acqua potabile ai poveri del mondo.
Ai politici come la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il Presidente francese Nicolas Sarkozy, Lomborg suggerisce di investire sull'energia nucleare, che può essere più efficace per far fronte ai problemi dell'Europa, piuttosto che le soluzioni di Al Gore.
Per quanto riguarda la Conferenza sul clima che si è svolta a Bali nel dicembre 2007, Björn osserva che «sono stati realizzati pochi progressi concreti, nonostante l'importanza che è stata data all'evento. Inoltre, dal 1990, la crescita delle emissioni nell’Ue è andata aumentando più di quella degli Stati Uniti». Forse questo è il motivo per il quale il Protocollo di Kyoto non è stato adottato e applicato pienamente dalle nazioni del mondo.
Björn Lomborg suggerisce le sue soluzioni in 8 minuti (in inglese)
(Video: ted.com)
Il fiume Elba straripa nel 2007
Translated from Björn Lomborg: Europe's sceptical environmentalist