Belfast 2010: una nuova stagione di violenza?
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Simone BiondaCattive notizie dall'Irlanda del Nord. Il resoconto sugli scontri nei quartieri cattolici di Belfast trova spazio solo al terzo posto nel notiziario serale irlandese, dopo la notizia di un incidente automobilistico locale e le news economiche. Dietro la cortina del processo di pace del 1998, gli scontri continuano, prodotto di una frustrazione latente in una comunità divisa da tempo.
L'inconfondibile accento dell'Irlanda del Nord, ha risuonato più volte per le strade di Dublino verso la metà di luglio. Ogni anno alcuni nazionalisti si intrufolano, attraverso il confine, nella Repubblica Irlandese per la cosiddetta "stagione delle marce". Altri restano fermamente al loro posto quando la parata degli indipendentisti orangisti si prepara a sfilare per i distretti cattolici più densamente abitati dell'Irlanda del Nord. Per decenni, l'Ordine degli orangisti ha causato indignazione e violenza con le sue marce nelle aree nazionaliste dell'Irlanda del Nord. Durante i disordini, i cosiddetti “Troubles” (1963-1985), la resistenza nazionalista alle marce protestanti è stato solo un dettaglio all'interno della complessa battaglia per i diritti civili in una società profondamente divisa. Durante gli scontri di quest'anno a Belfast, sono stati feriti 80 poliziotti.
Cos'è l'Ordine Orangista?
L'Ordine degli orangisti è una confraternita religiosa ultra-protestante nata in memoria di una vittoria militare britannica ai danni dell'Irlanda, datata XVII secolo. Fondato oltre 200 anni fa, l'Ordine rappresenta i discendenti protestanti dei coloni britannici che si insediarono nell'Ulster. Non si tratta di un'organizzazione paramilitare, ma di una sorta di club per ragazzi un po' cresciuti, che esaltano anacronisticamente una vecchia vittoria militare. A vederli, i suoi membri non fanno poi così tanta paura: il costume da parata di un orangista, infatti, consiste in una fascia ornata da guarnizioni dorate e da una bombetta di feltro. Se l'ordine non fosse costituito interamente da uomini, li si potrebbe confondere con un'inguardabile sfilata di ragazze scout.
Eppure, durante i “Troubles”, questo club privato fu protagonista di una violenta dimostrazione politica. Dopo la separazione dell'Irlanda del Nord dalla Repubblica d'Irlanda, nel 1921, la comunità protestante gestiva tutte le posizioni di potere nelle province governate dal Regno Unito. Ciò portò a massicce manifestazioni in difesa dei diritti civili, proteste che vennero represse con la forza dall'esercito britannico. Fu una parata lealista (protestanti) a causare la Battaglia di Bogside, nel 1969, dando il via a decenni di lotte ed insurrezioni per le strade di Belfast e Derry. Agli occhi dei nazionalisti (principalmente cattolici che vogliono l'Irlanda del Nord unita alla Repubblica Irlandese), l'Ordine Orangista era a capo di un sistema di segregazione settaria, mentre le loro parate rappresentavano un'abominevole dimostrazione di supremazia culturale.
Per i lealisti (principalmente protestanti, che volevano che la provincia restasse parte del Regno Unito), "tradizione" divenne la parola d'ordine di una comunità sotto assedio che rivendicava a gran voce fedeltà alla Gran Bretagna ad ogni costo, di fronte ad un'invadente Repubblica Irlandese e ai suoi continui tumulti cattolici. Con l'aumentare delle tensioni durante la "stagione delle marce", negli anni ottanta e novanta, la violenza, l'astio e la separazione culturale divennero il marchio di fabbrica del 12 luglio (giorno dell'annuale celebrazione protestante).
Belfast: un esercito di ragazzini
L'aggressività di migliaia di giovani sta aumentando progressivamente in una società in cui la crisi economica è endemica
I sentimenti riottosi del 2010 segnano un drammatico cambio di rotta rispetto alla tradizione. I dimostranti erano di solito intere famiglie recalcitranti, politici locali e giovani resistenti. Quest'anno, invece, la polizia si è scontrata con un esercito di felpe e cappucci, adolescenti infiammati e pericolose mazze da golf. Molti di loro avevano meno di otto anni. Per molti versi, i giovani alienati dell'Irlanda del Nord non sono diversi dai loro coetanei di Dublino o di Londra. Rispetto ai banali coltelli e all'happy slapping ("schiaffo allegro", ovvero ceffoni dati a caso stile "Amici Miei", e poi ripresi con il telefonino), i giovani dell'Ulster hanno optato per altri strumenti, eredità di una guerra recente: molotov, barricate ed un'intima conoscenza del terrorismo.
Gli scontri del 2010 hanno dimostrato che l'aggressività di migliaia di giovani, cresciuti in un clima di odio profondo, giocando tra bombe e strade in rivolta, sta aumentando progressivamente in una società in cui la crisi economica è endemica. Eppure questi ragazzi vedono ogni giorno i politici delle due parti ammiccare tra loro e dichiarare gettandosi alle spalle le preoccupazioni odierne. In una provincia, l'Irlanda del Nord, che annega nella retorica politica, i veri problemi della popolazione sono stati messi in un angolo. Mentre i media internazionali raccontano storie di guerra e di pace, parlando di passato oscuro e di futuro brillante, è facile intravedere un latente sentimento di sconforto. Dopo i recenti scontri di Belfast, la BBC di Londra ha deciso di raccontare una breve storiella sulla storia politica dell'Irlanda del Nord per il disinteressato pubblico britannico. Mentre le armi possono passare inosservate, le cicatrici dell'Ulster, oggi, sono più profonde che mai.
Foto: Jett Loe at jett-loe.com; Speaking of Faith with Krista Tippett/flickr; alistercoyne/flickr. Video: FreeIreland18/Youtube
Translated from Belfast riots 2010: Orange Order, not girl guides