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Aurora Boreale: Troll e Indovini in Norvegia 

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Francesco Pagano

Eccoci di nuovo! Di ritorno nei nostri viaggi nel nord, fra troll, posti incantati e saggezza nascosta. Dopo aver visitato Islanda e Danimarca, la nostra nave raggiunge ora la terra dei fiordi. Benvenuti in Norvegia e alla parte tre della nostra serie dedicata alle superstizioni del Nord Europa.

Vecchie credenze contro superstizioni cristiane

Ogni inverno scandinavo si identifica sempre per la stessa cosa: buio puro! Più vai a nord, più si fa buio. Su nel nord della Norvegia giace la semi-deserta, remota e rocciosa regione della Finnmark. In inverno puoi sperare in tutta la luce che vuoi, ma inutilmente. Gli inverni qui sono troppo rigidi anche per il sole; che così lascia la terra dei Sámi, la popolazione indigena della Scandinavia settentrionale, per ritornare solo in primavera. Oggi, molti abitanti della regione attribuiscono a questo la depressione invernale, dalla quale cercano di proteggersi mediante impianti luminosi nei locali e negli appartamenti. Ma senza elettricità, in Finnmark è buio tanto quanto lo era secoli fa.

La regione fu ambita contesa come area commerciale da danesi, svedesi e russi. Alla fine, vinsero i danesi, che portarono il capitolo più buio della storia della Finnmark dei Sámi, nel 17° secolo. I rigorosi protestanti di Danimarca e Norvegia furono scioccati dai riti estatici dei Noajden (gli sciamani Sámi), e importarono immediatamente in Finnmark la più innovativa invenzione della Chiesa: l’Inquisizione. Temevano le “armate di demoni” che compivano atti terribili nella regione, e li accusarono di essere stregoni e maghi diabolici. Tutte le superstizioni culminarono con la più raccapricciante caccia alle streghe a cui il Nord abbia mai assistito. La roccaforte di Vardøhus rappresenta un triste epilogo; qui, uomini, donne e perfino bambini furono accusati, torturati e bruciati al rogo. Ma questo non potè distruggere la cultura Sámi. Essa sopravvisse ai tumulti durante la storia norvegese, fino ad oggi. Anche se rimangono intatti soltanto frammenti dei loro riti, ci sono diversi Noajden oggi che vogliono soffiare vita nuova nei rituali di natura estatica e nelle cerimonie sacrificali.

Dannazioni dal mondo animale

I Sámi avevano meno influenza sulle superstizioni norvegesi di quanta ne avessero gli antichi vichinghi. Alle donne incinte veniva suggerito di evitare di guardare i conigli. Temevano che i bambini non ancora nati avrebbero contratto la cheiloschisi. Ma non solo i conigli erano annoverati fra gli animali indesiderati. Le foche in particolare producevano immagini inquietanti nella mente dei vichinghi. In tal modo, questi animali erano considerati profani messaggeri di morte, specialmente odiati dai naviganti. Colui che alzava le vele in mezzo alle foche sapeva che navigava verso la morte. Ma in casi simili, serviva solo un buon portafortuna. In Norvegia, erano i troll. Oggi queste piccole creature dai bizzarri capelli sono soprattutto attive nell’industria del turismo, “salutando” gli ospiti davanti ad alberghi, musei e negozi di souvenir.

Oroscopi e parlamentari

Ma in Norvegia c’è anche a chi, nel 21° secolo, piace abbandonarsi alle proprie superstizioni, anche gente che non dovrebbe necessariamente mischiare la propria posizione di rilievo con indovini e sfere di cristallo. Nel 2008, un caso simile trapelò dalle mura dello Stortinget – il parlamento norvegese. La social democratica Sarah Khaen trascorse oltre un anno utilizzando il suo telefono d’ufficio per chiamare le hotline degli indovini, spendendo oltre 10mila Euro. La cosa strana è che alla fine gli indovini le chiesero di smettere di chiamarli. Tuttavia non considerò mai le dimissioni. Ma ad ogni modo, non si candidò per un altro turno nel 2009.

Leggi anche la Parte 1 e la Parte 2 della nostra serie Cafebabel sulle credenze del Nord.

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Translated from Nordlichter: Norwegens Trolle und Wahrsager