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Anche la Germania avrebbe bisogno del suo Jeremy Corbyn

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Translation by:

Chiara Mazzi

SocietyRegno UnitoGermania

(Opinione) I partiti socialdemocratici di tutta Europa hanno sviluppato un istinto autodistruttivo in questi ultimi tempi. Ad esempio la SPD è stata particolarmente brava a deludere il suo elettorato. Jeremy Corbyn, in corsa per la leadership del Partito laburista britannico, potrebbe rappresentare il cambio di rotta necessario per fronteggiare l’attuale egemonia dei conservatori.

Qualche tempo fa, il politico tedesco Torsten Albig ha affermato che la Cancelliera Angela Merkel ha svolto un lavoro "eccellente". Ma Albig non è un parlamentare conservatore di secondo piano in cerca di notorietà. Al contrario: è il Ministerpräsident (capo di governo del Land, n.d.r.) socialdemocratico dello Schleswig-Holstein, nella Germania settentrionale. Inoltre, in precedenza, ha detto anche che non sarebbe valsa la pena nominare un candidato per le elezioni generali del 2017, poiché sarebbe stato semplicemente troppo «difficile vincere un’elezione contro questa cancelliera». Quanto riportato la dice lunga sulle tragiche condizioni in cui versa la SPD (Sozialdemokratische Partei Deutschlands), il partito socialdemocratico tedesco.

Il sadismo sembra aver ssostituito la speranza. L’ultima volta che la SPD ha raccolto più voti dei cristiano-democratici della Merkel (CDU, Christlich Demokratische Union Deutschlands) è stato nel 2006 (secondo i dati dell'istituto demoscopico Forsa). Nei sondaggi di questa estate la SPD era quotato al 24%, mentre la CDU, se si fosse andati al voto a settembre, avrebbe raccolto quasi il doppio dei consensi (41%). In coalizione con la SPD come partito di minoranza, la CDU di Angela Merkel sta governando con destrezza per il decimo anno consecutivo. Non è inverosimile aspettarsi che sia lei a stabilire un nuovo record rimpiazzando Helmut Kohl (CDU), indiscusso detentore del guinness e rimasto in carica per 16 anni.

Perché votare per la granitica Merkel?

Ma la profonda crisi della SPD non è una coincidenza. Anche il suo Presidente (che è anche Ministro dell’economia), Sigmar Gabriel, offre ben poca alternativa alla politica della Merkel. Al contrario, ha avallato le rigide scadenze imposte alla Grecia dal Ministro delle finanze Schäuble (CDU). L’approvazione dimostrata nei suoi confronti non è stata però ben digerita dalla base del partito socialdemocratico, che auspicava un accordo più “umano” con il Governo greco di Tsipras. In un secondo momento Gabriel ha preso le distanze dalla proposta di Schäuble di una temporanea Grexit, ma solo una volta terminata la dura negoziazione.

Qualcuno dice che Gabriel volesse persino forzare la Grecia ad uscire dall’Eurozona. Ciò che ha ulteriormente minato la sua popolarità all’interno del suo stesso partito è che il Presidente è stato molto vago sui negoziati per il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP) con gli Stati Uniti. Molti socialdemocratici vorrebbero vederlo combattere contro l’accordo, che in tanti ritengono a vantaggio delle multinazionali. Invece Gabriel si mostra indeciso, ma comunque propenso a sostenere l’intesa. A dispetto di questa questione, resta la domanda: come può la SPD riuscire a vincere le elezioni se si presenta come un sostenitore meditabondo del Governo conservatore?

La morte prematura del Labour in Gran Bretagna

Dall'altro lato della Manica, il Partito laburista britannico sta dimostrando come le morti annunciate come imminenti possano talvolta essere delle sentenze premature. Anche nei casi in cui il paziente abbia praticamente cessato di respirare. Il partito gemello della SPD è stato colpito da una sconfitta storica: ha perso rovinosamente le elezioni generali del mese di maggio. Oggi il veterano dell’ala di sinistra Jeremy Corbyn, in corsa per diventare il nuovo Segretario Labour, sembra essere il più quotato: passa avanti ai vari blairisti e agli altri candidati centristi. Ora il suo partito si trova a eleggere un nuovo leader, che sarà reso noto il 12 settembre.

Questo “dinosauro marxista all'antica”, come lo ha definito il consigliere conservatore di Hampstead, Oliver Cooper, si è trovato in testa ai sondaggi per la corsa alla ledership. La novità sta nel fatto che Corbyn è, senza alcun rimorso, contrario ai tagli dei sussidi pubblici, e si schiera per principio dalla parte di chi vive in condizioni di povertà e precarietà.

Allo stesso modo dei socialdemocratici tedeschi, i laburisti hanno alle spalle una classe dirigente indecisa. La rivista britannica New Statesman descrive così la loro ultima campagna elettorale: «Il quartier generale (laburista, n.d.r.) ha fatto stampare delle tazze per marcare una presa di posizione dura sulla questione dell’immigrazione, mentre chi bussava alla porta del partito provava a convincere tutti che il Labour fosse un’alternativa al razzismo dell’UKIP (il partito per l’indipendenza guidato da Farage, n.d.r.), e dei Tory».

Corbyn ha continuato la sua campagna elettorale chiedendo una maggiore redistribuzione della ricchezza e la ri-nazionalizzazione dei servizi pubblici, oltre a opporsi ai conflitti armati in cui la Gran Bretagna è coinvolta. I suoi sembrano essere soprattutto "segnali di pace" che potrebbero assicurargli il posto di segretario del partito. 

Vivere nell'ombra

Cooper, il consigliere dei Tory che abbiamo menzionato prima, ha ragione quando dice che: «Le nostre idee non vincono solo quando il nostro partito vince, ma anche quando l’altro partito sostiene le nostre idee». Negli ultimi cinque anni il Labour è restato nell’ombra, senza offrire una consistente alternativa al Partito conservatore. La maggior parte dei parlamentari si è astenuta nel voto a Westminster sull’ultimo round di tagli ai sussidi pubblici proposto dai Tory, un atteggiamento che ha aggravato ancora di più la crisi di identità della sinistra.

Tra i 48 parlamentari che hanno votato contro i tagli, come già accennato, c’è stato Corbyn. Il candidato alla segreteria intende incarnare un’alternativa credibile e ha mandato un segnale forte ai britannici: il partito è pronto a mutare la propria pelle e mettere da parte il New Labour, coniato da Blair. Non dobbiamo dimenticare che fu la stessa Margaret Thatcher, rispondendo a una domanda su quali fossero stati i suoi principali successi, a dire: «Tony Blair e il New Labour».

La Merkel probabilmente è fiera quanto la Thatcher nel vedere come la SPD si sia "allineato" alla sua ideologia. È certo che Albig, Gabriel e simili apparterrano presto al passato: a meno che la SPD non voglia rimanere il fantasma della Merkel, i socialdemocratici tedeschi dovrebbero trovare un loro Jeremy Corbyn.

Translated from Looking for the German Jeremy Corbyn