Alfabeto farfallino, rime e verlan... Come ti ribalto le parole
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Anna CastellariUno “scugnizzo” della periferia londinese, ammirando un bel paio di gambe, esclama: Well, have a butcher’s at dem bacons!, “però, c’è un bel po’ di carne per il macellaio”. La gentil fanciulla, proprietaria delle suddette gambe, si alza arrogante, lo guarda sdegnata e se ne va. Nello slang dell’est londinese si sostituisce una parola per un’altra o per una locuzione che fa rima. Have a look (dare un’occhiata) si trasforma in have a butcher’s hook (“lanciare la pinza del macellaio”), legs (gambe) diventano bacon and eggs. E il pivello va matto per Britney, Britney Spears, che fa rima con beers (birra).
Ma tutte queste delizie linguistiche non sono un privilegio riservato ai soli cockneys, abitanti dell’est londinese. In Catalogna rimarrete sorpresi nell’ascoltare le ragazze che dicono Tinc-pi, ga-pa nes-pe de-pe fer-pe u-pu na-pa bo-po ge-pe ri-pi a-pa, che sta per Ting ganes de fer una bogeria, “ho voglia di fare una stupidaggine”. Si aggiungono sillabe che iniziano per ‘p’ e hanno la vocale uguale a quella immediatamente precedente.
Un fenomeno simile avviene in italiano con l’alfabeto farfallino, usato dai bambini di alcune regioni, che consiste nel raddoppiare ogni vocale con l’aggiunta di una ‘f’ interposta: così, per esempio, i “farfallofoni” diranno “hofo vofoglifiafa difi fafarefe ufunafa stufupifidafaggifinefe” per “ho voglia di fare una stupidaggine”. Si segnalano numerosissimi casi di bambini finiti al pronto soccorso con la lingua impastata.
Anche in Francia si usa invertire le sillabe delle parole. Un’abitudine linguistica nata nel Ventesimo secolo nelle técí (le cités, quartieri dei sobborghi di periferia) che si chiama verlan (l’invers, “il contrario”). Il cockney francese direbbe shéfla sur la meuf (flasher sur la femme, “innamorarsi di una donna”). Un modo certamente più romantico e meno grezzo di uova e bacons inglesi per apprezzare una gentil fanciulla.
Translated from Scrambled messages