"Yes, Bulgaria!": il nuovo partito che fa sperare nel futuro
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Cristina ColellaPer molti osservatori, l'esito delle elezioni indette domenica 26 marzo in Bulgaria ha soltanto confermato uno status quo. Tuttavia, una nuova realtà giunge sulla scena politica: "Yes, Bulgaria"
In seguito alle elezioni presidenziali dello scorso anno e alla decisione del primo ministro Boyko Borisov di dare le dimissioni per la seconda volta in quattro anni, la Bulgaria si è trovata in una situazione politica difficile. Tuttavia, anche con l'uscita di Borisov, il suo partito - Citizens for European Development of Bulgaria (GERB) - è riuscito a vincere 32.65% del sostegno elettorale, collocandosi al primo posto. Il Partito socialista bulgaro è arrivato secondo con il 27,2%; risultato inferiore rispetto a quanto predetto dai sondaggi. Gli altri partiti che hanno ottenuto i seggi sono stati: la coalizione nazionalista United Patriots (9,07%), il partito etnico Movement for Rights and Freedom (8.99%) e Volya, o "Will" (4,15%); un partito populista fondato di recente e guidato dall'uomo d'affari Vesselin Mareshki con un programma che prevedeva maggiori controlli sull'immigrazione e legami più stretti con la Russia.
In questo momento la Bulgaria sta vivendo un clima di incertezza politica. Secondo Transparency International, la Bulgaria è il paese più corrotto nell'Unione europea, e il 50% della popolazione crede che le autorità bulgare non abbiano avuto nessun ruolo significativo nella lotta contro la corruzione; il che può spiegare la necessità di volti nuovi in politica.
Più di 20 partiti e coalizioni di ogni corrente politica si sono candidati alle elezioni; ciò è stato visto da alcuni come un segno positivo che dimostra come gli elettori bulgari siano alla ricerca di una realtà diversa.
“Quando non si riesce a trovare quello che si desidera, lo si crea”
Mariyan Rumenov, 25 anni, studente di legge, era tra i candidati di Yes, Bulgaria della città nord-orientale di Targovishte, dove è cresciuto.
“Avevo diversi motivi per partecipare”, dice Mariyan. “In quanto giovane istruito che ha scelto di rimanere nel proprio paese, la mia coscienza non mi permette di restare guardarlo mentre si distrugge”, afferma Mariyan. Secondo Mariyan, 18 anni dopo il crollo del blocco orientale, il governo è ancora pieno di elementi del vecchio regime comunista, il che rende ogni tipo di riforma quasi impossibile.
Vladimir Ivanov, un giovane di 23 anni che lavora nella finanza, dichiara che i giovani bulgari stanno diventando sempre più attivi politicamente: “Questo è esattamente quello che io e molti altri cerchiamo di essere - giovani lavoratori politicamente attivi e con atteggiamenti occidentali, che vogliono che il loro paese somigli sempre di più alla Germania“.
I sostenitori di Yes, Bulgaria, che sono di ogni estrazione sociale e provengono da diversi ambienti, sono in gran parte concentrati nella capitale. E comprendono lavoratori del settore sanitario, docenti universitari, avvocati e IT specialist. Ma quando si chiede loro perché ora stiano decidendo di diventare più attivi dal punto di vista politico, si ottengono risposte molto simili.
“Quando non si riesce a trovare quello che si desidera, arriva un momento in cui si decide di crearlo da soli”, ha detto Hristo Ivanov, nel corso di una conferenza stampa prima del voto. Ivanov ha dichiarato che il suo è un partito centrista e ha un “profilo chiaro.” Secondo lui, le persone non hanno alcuna difficoltà a comprendere la “malattia che colpisce lo stato bulgaro.”
Yes, Bulgaria ha anche lo scopo di creare un fronte più unito, e durante le elezioni si è alleato con due partiti: i Greens - che sono diventati famosi grazie al coinvolgimento in diverse proteste negli ultimi anni - e il liberale Movimento per l'Unità Europea e la Solidarietà, creato nel 2014 per protesta contro il cosiddetto governo Oresharski, che ha nominato il magnate dei media Delyan Peevski capo della sua agenzia per la sicurezza nazionale.
“Ora esiste un partito per le persone istruite”
Yes, Bulgaria non ha ottenuto abbastanza voti per entrare in parlamento, risultato che Ivan Bakalov, editore del quotidiano on-line e-Vestnik, ritiene essere una conseguenza di una campagna elettorale confusa. Tuttavia, il loro successo ha spinto molte persone a sperare nel futuro.
“Per molto tempo, la scena politica bulgara non ha avuto un partito che rappresentasse persone istruite”, dice Vladimir, che sembra pronto a sostenere Yes, Bulgaria in futuro. “Per le persone che lavorano duramente, l'istruzione e l'economia sono di primaria importanza. Ora, anche loro sono rappresentate da un partito.”
Translated from "Yes, Bulgaria!": A new party brings hope after elections