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XConfessions: porno al cinema con Erika Lust

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Translation by:

Silvia Godano

SocietyBerlinoGermaniaCinema

Film porno e popcorn? Non sembra così piacevole. Eppure, nei cinema di Berlino, la proiezione dei cortometraggi erotici XConfessions di Erika Lust ha avuto un enorme successo di pubblico. Cafébabel Berlino racconta il clima che si è vissuto in sala.

La sala del cinema berlinese Babylon è piena zeppa. Da un angolo proviene il suono di un organo. La gente, popcorn e bibite alla mano, spintona per farsi largo tra la folla. Davanti a me, una coppietta brinda con birra e vino, a sinistra due amiche si scambiano confidenze: «Intendo... non sapevo assolutamente che cosa dire!». Alla mia destra prende posto un tipo spigliato in tuta, molto shabby chic berlinese. In breve: un normalissimo mercoledì sera al cinema. 

Eppure non siamo qui per vedere il nuovo blockbuster con Jennifer Lawrence: tra pochi minuti verrà proiettato XConfessions, della pluripremiata Erika Lust. La produttrice e regista svedese, oggi residente a Barcellona, li definisce «cortometraggi espliciti». Porno, per farla breve. Più di 200 persone si sono radunate per guardare altre persone mentre fanno sesso. I biglietti sono andati a ruba, tanto che la Berlin Film Society, organizzatrice della proiezione, ha programmato un'ulteriore presentazione nei giorni successivi. La protagonista assoluta della serata sale sul palcoscenico: il suo buonumore è contagioso. Erika Lust è eccitata e felice per il grosso interesse suscitato dai suoi film.

Gente come me e te

Erika Lust gira e produce film porno dal 2004, delle pellicole che vogliono essere femministe. Ha studiato scienze politiche, specializzandosi in diritti umani e femminismo: nei suoi film lo sguardo femminista è evidente. Le donne, vere protagoniste dei suoi film, possono goderne a pieno, sono loro al centro dell'azione e dell'attenzione. Non c'è traccia delle banali scene pornografiche o dell'irrinunciabile cumshot, tipico di tutti i film porno da quattro soldi. La regista dedica invece una particolare cura ai dettagli e all'estetica. Nei suoi film, gli interpreti hanno diritto di esprimere la loro opinione in merito alla realizzazione del progetto. Davanti alla telecamera, ci sono persone che assomigliano a me e a te, che hanno corporature e colore della pelle diversi e che si trovano decisamente bene l'uno con l'altro.  

Erika Lust ha avviato il progetto XConfessions nel 2014. Attraverso il crowdsourcing, la regista raccoglie confessioni, storie e fantasie anonime. Ogni mese, due di queste diventano un cortometraggio erotico. Questa sera, afferma la regista, guarderemo alcune sequenze che sono state realizzate proprio per le proiezioni pubbliche: «Non dovete sentirvi a disagio. In questi corti c'è meno sesso che in quelli online. E se davvero vi sentite imbarazzati, ci sono sempre i bagni». Durante la proiezione, il mio vicino in tuta scompare con la sua accompagnatrice. Che siano andati in bagno? Ad ogni modo, non fanno più ritorno in sala. 

Frivolo, divertente, giocoso

Guardare un film porno con una folla di persone (soprattutto giovani, moltissimi uomini) non è così imbarazzante come credevo o temevo. Certo, i dieci cortometraggi sono espliciti e sensuali, ma a tratti anche semplicemente divertenti e giocosi. In My Moaning Neighbor un giovane giornalista è esasperato dalla vicina di casa, perennemente in preda a rumorosi orgasmi: neppure l'aspirapolvere o qualsiasi suono emesso dal computer riescono ad coprire i gemiti dall'altra parte della parete. L'uomo scrive dunque una lettera di protesta, senza però aver fatto i conti con il carattere intraprendente della giovane donna, che in men che non si dica si presenta alla sua porta. 

Nel corto Try My Boyfriend una donna ama condividere il proprio ragazzo con le sue amiche. Lui è un vero dio del sesso orale. Dopo qualche tempo, però, il povero uomo non ce la fa più. Alla sua fidanzata viene dunque in mente di creare il sito Try My Boyfriend, «praticamente l'Airbnb delle ragazze! Partecipa anche tu e condividi il piacere!». La trama di If the Apocalypse comes, fuck me è talmente assurda (uno scenario post-apocalittico ambientato in un 2180 dominato dalla siccità) che la regista, proprio come Brecht, fa attraversare agli interpreti la "quarta parete", abbattendo il confine con il pubblico. L'eroina, alla disperata ricerca di acqua, apostrofa un suo collega, che non riesce più a trattenersi dalle risate: «Resta nella parte, per favore». 

Innamorata dei dettagli

Alcuni corti sono curati fin nei minimi dettagli: dalle scenografie al trucco, fino ai costumi degli attori. Erika Lust utilizza diversi filtri e altrettanti stili cinematografici. Non c'è da stupirsi: la regista svedese ama il cinema. «Quando ho iniziato a guardare i porno, ero profondamente delusa: molti erano davvero fatti male,» racconta la regista al pubblico, «se si considera il sesso esplicito da un punto di vista cinematografico, ci si rende conto del suo enorme potenziale». Per Erika Lust, oltretutto, non è importante soltanto ciò che accade davanti alla telecamera: la regista vorrebbe motivare le donne a stare dietro la telecamera, a girare film porno assumendo il ruolo di registe e sceneggiatrici. La madre di Erika non è molto entusiasta del lavoro della figlia, ma «sa che le mie opere vengono apprezzate da molte persone». Il folto pubblico in sala, che per 70 minuti ha guardato scene di sesso ingoiando popcorn e birra, ride di gusto.  

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Pubblicato dalla redazione locale di cafébabel Berlin.

Translated from XConfessions: Pornogucken im Rudel mit Erika Lust