Xavier Rudd e la sua musica dallo spirito aborigeno
Published on
Translation by:
Eleonora AnnigoniA 37 anni, il cantautore australiano ha pubblicato 9 album, tutti diversi ma accomunati una stessa cosa: lo spirito che trasmettono. Guidato da una forza che deriva dall'eredità dei suoi antenati, Xavier Rudd fa musica perché "è stato scelto per farlo". La nostra intervista... da qualche parte nell'oceano, tra Bob Marley e un cacatua nero codarossa.
Xavier Rudd è esagitato. Probabilmente non nel modo in cui immaginate, niente a che fare con sostanze stupefacenti. Il 37enne polistrumentista australiano è sempre stato accompagnato da una specie di vibrazione esterna. Per dirla con le sue parole: «Sono guidato da qualcosa». Cos'è questo qualcosa se non lo spirito interiore che pervade la sua intera carriera di cantautore? Quando si siede con la chitarra in mano, Xavier fa esattamente ciò che lo spirito gli dice di fare. Può sembrare un po' eccentrico, ma è questa l'essenza dei suoi 9 album.
Mentre cammina a piedi nudi nella press area del Solidays (il festival francese in cui è stato invitato a suonare), Xavier Rudd sembra fuori posto in mezzo a tutti i giornalisti abbigliati con un certo stile. Abbronzato e atletico come un surfista professionista, indossa pantaloncini gialli e una canottiera ricoperta da un buon numero di collanine, fra cui un'enorme piuma aborigena che Xavier ha strofinato accuratamente prima dell'intervista. E iniziamo così la nostra chiacchierata.
cafébabel: Qual è stato il tuo primissimo incontro con la musica?
Xavier Rudd: Sono praticamente nato con la musica. La musica è sempre stata attorno a me. Il mio primo ricordo sono i dischi di mio padre. Aveva buon gusto. Ascoltava Neil Young, Jimi Hendrix, Bob Marley... Li metteva in macchina quando andavamo a fare surf, e cantava. Ho anche avuto la fortuna di partecipare a qualche bel concerto quando ero piccolo. Me ne ricordo ad esempio uno di Paul Simon durante il suo tour per l'album Graceland, è stato davvero speciale.
cafébabel: Scrivi canzoni da quando eri piccolo...
Xavier Rudd: Scrivo canzoni da quando ho memoria, probabilmente non avevo nemmeno 10 anni. Ho sempre canticchiato melodie su ciò che succedeva intorno a me. Ho sempre cantato canzoni prima di rendermi conto di quello che stessi facendo, che è poi quello che faccio tuttora.
cafébabel: Quindi cosa sta succedendo intorno a te?
Xavier Rudd: Sono cresciuto in una città vicino a Torquay (una piccola città di surfisti vicino a Melbourne, n.d.r.), nel bush senza niente intorno. Io e il mio cane, in pratica. Ho fatto molto campeggio, ho dormito spesso sotto le stelle, ho ascoltato la natura, e fatto molto surf. C'era molto silenzio. E i canti dello spirito della terra. Non ero mai stato in una città prima d'ora. Quando ho iniziato il mio tour, era tutto così nuovo per me. C'era davvero tanta gente. Mi ci è voluto un po' per abituarmi.
cafébabel: Sei una persona solitaria?
Xavier Rudd: Io sono felice. Sono felice di essere circondato dalle persone che amo. Sono anche felice di starmene per conto mio, non mi importa. Non mi piace la folla. Troppa gente.
cafébabel: Che significato ha per te la spiritualità?
Xavier Rudd: Ce l'ho innata. Si tratta di un patrimonio culturale ereditato da mio padre. Nella nostra cultura (aborigena, n.d.r.) tutto riguarda il "sogno", ma non nel senso dell'andare a dormire e sognare. Il sogno può anche essere lo spirito che dà forma alla tua esistenza, che dà forma alla terra e al nostro legame con la terra in quanto specie vivente. Perché noi non siamo solo sulla terra, ne siamo parte integrante. Credo che questa sia une delle convinzioni più sbagliate dell'uomo. L'uomo ha perso il contatto con quella realtà che dice che noi e quell'albero (indica un cespuglio di fronte) siamo esattamente la stessa cosa: siamo connessi alla terra, energeticamente.
Facciamo determinati sogni che sono per noi come delle nostre nutritive. Questa è una parte importante della nostra intera esistenza. Possiamo farne a meno, ma non vivremmo il nostro vero percorso. Quella conoscenza, quindi, non deriva dall'ego, non deriva da una tua scelta, deriva dallo spirito antico che ti guida. E se non riesci a sentirlo, se non riesci a seguirlo, allora la tua vita potrebbe aver preso una piega decisamente diversa da quella prevista. Tutti hanno uno spirito da seguire, chiunque tu sia.
cafébabel: Be', tu potresti avere più spiritualità rispetto alla maggior parte delle persone. La spiritualità gioca un ruolo importante nella tua musica...
Xavier Rudd: Non ne ho idea! Ho uno spirito forte che mi accompagna. Credo che sia una signora anziana, a cui piace farsi sentire quando parla. Devi fare subito quello che ti dice. (Sorride). La devi lasciare parlare...
cafébabel: Sei religioso?
Xavier Rudd: No. Capisco che la religione possa aiutare chi ha perso qualcosa, ma una religione organizzata mi sembra la causa primaria della sofferenza delle persone. Quei grandi gruppi hanno distrutto la nostra magia tradizionale di esseri umani: perché noi abbiamo un lato magico. Tempo fa ci hanno detto che era sbagliato: tutta la nostra cultura e la nostra magia, la nostra energia e la connessione con la terra erano sbagliate, dovevamo seguire un grande gruppo, e quello è stato il modo in cui si è potuto dominare le persone. Questo è quello che la religione ha fatto alla gente e per me si tratta di un circolo vizioso. Credo che ci sia bisogno di capire, di tornare al punto in cui saremmo dovuto essere in quanto esseri umani: il rispetto della nostra terra e del nostro ambiente. Come "creatori" della terra dobbiamo contrastare questo modello di condizionamento religioso. Dobbiamo avere fede nella nostra magia, nei nostri poteri, perché ne siamo stati dotati.
cafébabel: Hai detto che devi tenerti in forma, come Bob Marley si è sforzato di fare nel corso della sua intera carriera. Qual è il tuo stile di vita a casa?
Xavier Rudd: Sai, sono sempre all'aperto. Ho sempre da fare di qua e di là. Vivo in riva ad un fiume, per cui ci passo molto tempo. Faccio tanto surf. Ho le mie cose da fare, sono una persona attiva. Corro molto, ascoltando i battiti del mio cuore. Sono spesso stati la base su cui ho scritto dei beat. A volte corro a ritmo delle canzoni che sto scrivendo. Canto nella mia testa mentre corro. Nessuno mi può disturbare.
cafébabel: E hai costruito la tua casa eco-compatibile con paglia e materiali riciclati. Ti senti a disagio in un altro tipo di contesto?
Xavier Rudd: No, perché quando sono in tour l'impatto ambientale è enorme. Ho uno stile di vita molto frugale a casa, ma poi c'è il pullman per i tour che è un diesel, ci sono gli aeroplani... Quello che faccio non ha nulla di eco-compatibile (ride). Non posso sedermi e affermare di essere un grande ambientalista.
cafébabel: Hai anche detto: «Devo essere un guerriero prima di tutto». Cosa significa?
Xavier Rudd: Intendevo dire che devo essere un guerriero per poter conservare lo spirito che mi accompagna. La mia musica non rispecchia sempre me stesso. Talvolta siamo io e le mie emozioni, ma abbastanza spesso si tratta di uno spirito che arriva da qualche altro posto. Sono stato scelto per portare avanti questa missione. Se l'ego ne resta coinvolto, è la fine. Per questo ho un atteggiamento aperto nel corpo e nella mente, per permettere allo spirito di emergere.
cafébabel: Qual è il messaggio principale delle tue canzoni?
Xavier Rudd: Non ci vedo un messaggio. Faccio il mio lavoro. Faccio quello che devo fare e se questo raggiunge un certo scopo, significa che doveva essere così. Si invece non arriva a nessuno, non sta a me a giudicare. Io faccio solo quello che mi dice lo spirito. E posso giudicare di chi lo riceve. Se la mia musica è ricevuta positivamente, tanto meglio.
cafébabel: Per cui sei guidato da qualcosa?
Xavier Rudd: Esattamente.
cafébabel: Hai detto che c'è una storia davvero singolare, dietro alla canzone Spirit Bird. Eri nel deserto e hai parlato con un uccello...
Xavier Rudd: (Sorride) Più o meno… Era un cacatua nero codarossa. Un uccello antico, molto venerato nella nostra cultura in Australia. Non se ne vedono molti in giro. Portano messaggi diversi in tempi diversi. Mi trovavo nel deserto e c'era questo uccello, che di solito non si lascia avvicinare, si riesce a vedere solo a distanza, ma era lì. Mi stava parlando (imita l'uccello per un attimo).
Mi stava parlando e ho sentito i miei piedi affondare nel terreno e non sono riuscito a muovermi. E sono spuntati fuori tutti quei ricordi e visioni di luoghi, volti, momenti. Ma non erano ricordi miei, non li avevo mai visti prima. In poche parole, è successo. Poi me ne sono andato e più tardi, quella sera, ho scritto di getto Spirit Bird. Nella sabbia, sulla spiaggia, l'intera canzone era lì. Ed è quell'uccello che me l'ha portata.
Xavier Rudd & The United Nations Come People (You Tube)
Translated from Xavier Rudd: keeping the aboriginal spirit alive