Volti - Franck Saurel
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Per te,
alcune ore, alcuni momenti da passare in questa città in cui io ho passato momenti fantastici. Ecco qui qualche sorriso, qualche volto e della speranza. Il piccolo Mohammed, 4 anni, che quel giorno era così eccitato all’idea di rivedere suo zio Ahmed che usciva di prigione. Era il giorno in cui le autorità israeliane hanno liberato 250 prigionieri palestinesi.
Il piccolo Mohammed fa parte di quei bimbi che giocano tutti i giorni nel cortile del teatro.
Mustafà, il grande Mustafà, coraggioso, lavoratore, ribelle. Lui può essere il più bel simbolo di speranza che abbia mai potuto vivere qui. E’ ancora qui con la speranza di un paese libero, studia, combatte attraverso le sue parole e il suo lavoro. Mi ha aiutato molto e spesso aperto gli occhi sui paradossi che esistono qui. Fanatismo e Occupazione. Frustrazione e Disperazione. Ha solo 21 anni ed è già un uomo maturo, sogna di poter viaggiare in Canada e in… Francia. Mi si stringe il cuore a scrivere questo, quasi non vedo più la tastiera del computer, lasciarlo? Forse sarà così, ma credo che dirgli “arrivederci” qui non è facile, “insh Allah” (se Dio vuole) ha un sapore glaciale nella mia bocca.
Un soffio lungo e freddo che risuona dentro il mio cuore e fa tremare i miei pensieri. Alcuni sono andati all’estero per studiare e non possono più rientrare nel loro paese, lo Stato di Israele gli impedisce l’accesso per questioni di “sicurezza”. Quando potranno rivedere le loro famiglie, i loro villaggi, i loro amici? A tutti coloro che non possono più rientrare, serbate speranza. Mustafà fa parte di questa speranza che cresce in questo marasma di dolore e ingiustizia… e anche lui pensa a voi.
Un gruppo di ragazzi di Jenine “la città”, sorrisi, tutti insieme, una marcia avanti, guardate bene questi volti. Ieri sera un’auto israeliana rubata ha falciato questi ragazzi che rientravano a casa, la giovane ragazza con il velo è in ospedale, alcuni in osservazione. Come può un’auto rubata in Israele ritrovarsi a Jenine dove NULLA può entrare o uscire… e nelle mani di… mi fa incazzare. Vi mando questi volti, questi sorrisi e queste speranze… credetemi, ce n’è di speranza. La vedo ogni giorno, in ogni sguardo, ed è con ciò che li lascerò. Saluti a tutti coloro che sono dentro i propri errori e le loro vittorie.
Statemi bene cari.
Franck Saurel (ùmido)
Tradotto in italiano da Ornella Bernardi