vita da Disabile: “Non sono ritardata, solo non sento bene”
Published on
Translation by:
Francesco PaganoQuando vado allo sportello in alcuni uffici, devo leggere le labbra dell’addetto dietro il bancone poiché non riesco a sentirne la voce. A volte non capisco perciò devo chiedere le stesse cose parecchie volte. Alllora questa persona diventa nervosa e inizia a urlarmi ripetendo parola per parola, come se fossi ritardata.
Articolo di: Jelena Đorić, Hrvoje Nimac, Haris Dedović Redatto da: Ana Alibegova & Stefan Alijevikj
“Quando vado allo sportello in alcuni uffici, devo leggere le labbra dell’addetto dietro il bancone poiché non riesco a sentirne la voce attraverso il vetro. A volte non capisco perciò devo chiedere le stesse cose parecchie volte. Allora questa persona diventa nervosa e inizia a urlarmi ripetendo parola per parola, come se fossi ritardata. Perciò devo dire: “Scusa, non sono ritardata, solo non sento bene”. È così che Sandra Peshevska-Mickovska, pittrice appassionata e membro dell’Associazione degli Studenti e dei Giovani con Disabilità ritrae un'insolita situazione della vita quotidiana di una persona disabile in Macedonia. Insieme a Daniela Stojanovska – Djingovska, presidente dell’Associazione degli Studenti e dei Giovani con Disabilità, presentano le loro attività organizzative, spiegano le sfide che stanno affrontando, discutono l’inclusione delle persone disabili in Macedonia, e mandano un messaggio col quale affermano che essere disabili non richiede un trattamento speciale o ultra-emotivo, ma uguali diritti come ogni altro cittadino del paese.
M!: Dicci qualcosa sulla tua associazione. Quali sono le attività a cui lavorate?
Daniela: La nostra associazione ha iniziato a lavorare nel 2002 e all’inizio era registrata come una “associazione studentesca”. Tuttavia tempo dopo ci siamo ri-registrati diventando “associazione giovanile”, divenendo in grado di includere anche altri giovani con difficoltà fisiche. L’associazione ha circa 150 membri e se molti di essi sono persone disabili, abbiamo anche un 10-20 percento di persone senza disabilità poiché siamo un’organizzazione inclusiva.
Riguardo le attività, prima di tutto vi è la promozione e l'implementazione dell'inclusione dei disabili, ma in aggiunta stiamo lavorando alla realizzazione di diritti, uguaglianza e alla correzione degli errori nel sistema che abbiamo in Macedonia. Essenzialmente stiamo provando a rimuovere tutte le barriere per le persone disabili, al fine di coinvolgerle più facilmente nei processi educativi.
M!: Cooperate con le autorità in Macedonia?
Daniela: Quando si parla di finanziamenti, come associazione non riceviamo niente dal governo attuale, come non abbiamo ricevuto niente dai governi precedenti. Siamo supportati strettamente da donazioni estere. Poiché operiamo come un servizio e siamo unici in questo, abbiamo provato in passato a ottenere fondi dalle autorità, invano. Una cosa che posso elogiare è che abbiamo buone collaborazioni con i governi riguardo la creazione di nuove leggi. Nel 2008 è stato adottato un decreto che consente alle persone con disabilità di essere esentate dal pagamento dell’iscrizione a istituzioni scolastiche. Questo è risultato in un maggior numero di persone disabili iscritte al college. E a livello locale, nella città di Skopje, il trasporto per le persone con difficoltà di movimento è stato risolto.
M!: Qual è la capacità infrastrutturale di spazio per persone che hanno difficoltà di movimento?
Daniela: Non c’è quasi alcun miglioramento. A peggiorare le cose, c’è la regolamentazione legale sull’accesso agli spazi edificati, ma non è implementata. Anche gli edifici di recente costruzione e gli uffici non mostrano miglioramenti. In ogni caso, alcune istituzioni scolastiche hanno risolto questo problema, come la Facoltà di Filosofia di Skopje dove la maggior parte delle persone disabili acquisiscono i loro studi. Tuttavia ci sono ancora molte facoltà che non hanno previsto un accesso per i disabili. L’ironia è che, ad esempio, la Facoltà di Architettura e la Facoltà di Ingegneria delle Costruzioni sono fra queste. Così i disabili si iscrivono solo a scuole con buoni accessi. È un ostacolo se ti iscrivi ad una facoltà quando non sai come riuscirai ad entrare nell’edificio. Un esempio al riguardo è che le persone con difficoltà uditive solitamente si iscrivono a scuole di pittura o scultura.
M!: Questo per le persone con problemi motori. E per quelle con handicap alla vista?
Daniela: Questo problema è risolto molto male. Le persone con hadicap alla vista di solito vanno alla Facoltà di Legge di Skopje. Letteratura adatta non ne esiste e non ci sono libri professionali in Braille. La maggior parte degli studenti con handicap alla vista usa i lettori di schermi JAWS. Prima che entrassero in uso i JAWS, gli studenti ipovedenti si facevano leggere i libri dai colleghi e tutto il materiale era registrato su nastri che potessero utilizzare.
Translated from Life with Disability: “I am not Feeble-minded, I just Can’t Hear You Well”