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Video Arte : qualcosa di nuovo da scoprire in città

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F. Nessuno

Firenze

Lo sapevate che Firenze possiede anche una chicca dell'arte contemporanea? Il CCC Strozzina a Palazzo Strozzi, in pieno centro storico, raccoglie alcune tra le migliori proposte artistiche del momento e “VISIO Next Generation Moving Images” è quello che da oggi fino al 20 dicembre potrete trovarci.

La Video Arte, creata tramite la tecnologia, rende tutto quello che produce qualcosa di veramente contemporaneo, eppure, non so il perché, ho sempre avuto dei dubbi a riguardo. Forse è per il fatto che per entrare dentro l'opera occorra per forza sedersi e stare a guardare per dei minuti; o forse perché non ne avevo praticamente mai vista, quindi ero diffidente. Ma questa volta mi sono sforzata di spendere il tempo necessario alla visita e devo ammettere che, alla fine, non me ne sono per niente pentita.

VISIO, UN NETWORK NASCENTE

Quest'anno è la quarta edizione di VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images: il progetto, promosso da Lo Schermo dell'arte Film Festival, è un'occasione per aprire un dibattito formativo sulla video arte e per dar luogo a un confronto diretto tra gli artisti, selezionati tramite open-call in collaborazione con alcune delle più importanti accademie, scuole d’arte e residenze per artisti europee. E quest'anno, per la prima volta, è stata prevista anche un'esposizione legata al progetto.

L'ESPOSIZIONE

Il 17 novembre la Strozzina di Firenze ha inaugurato, in collaborazione con Lo Schermo dell'arte Film Festival nell'ambito della rassegna 50 Giorni di cinema internazionale, la mostra “VISIO. Next Generation Moving Images”, che rimarrà in città fino al 20 dicembre 2015.

L'esposizione, a cura di Leonardo Bigazzi, è stata organizzata in collaborazione con la Fondazione Sistema Toscana – Area Cinema, con il supporto dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia, dell’Institut Français Firenze, del Deutsches Institut Florenz, di Seven Gravity Collection e di Cecchi e raccoglie 12 opere video di 12 artisti internazionali under 35 che lavorano con immagini in movimento.

Le opere sono tutte installazioni video su diversi supporti, in totale sono 12, una per ogni artista: i primi che si incontrano scendendo le scale ed entrando nella sala sono Rebecca Digne, (Marsiglia/Parigi, Francia), con il suo film "Kino-Peinture" proiettato in loop. È proprio come vedere un quadro, con la sola differenza che la protagonista non è statica: la donna che dà le spalle allo schermo guarda qualcosa che noi osservatori non possiamo vedere. La sensazione di sospensione che trasmette è davvero bella.

Nella stessa sala c'è l'opera di Émilie Pitoiset, (Parigi, Francia), intitolata "The Third Party": in uno scenario surreale persone mascherate ripetono una coreografia vivace fatta di gesti quotidiani al di fuori dal loro contesto. L'effetto è alquanto destabilizzante.

In un'altra sala a sinistra troviamo invece l'opera di Anike Joyce Sadiq (Heidelberg, Germania), "You never look at me from the place from which i see you", che personalmente ho apprezzato tantissimo: tra un pannello bianco e un proiettore c'è una sedia a cui sono attaccate delle cuffie, lo spettatore può sedersi e sullo schermo, insieme alla sua ombra, compare quella di qualcun altro di cui sente passi e respiri. Inquietante è la parola giusta per descrivere cosa ho sentito: provare per credere.

Janis Rafa (Atene, Grecia) e Lucfosther Diop (Douala, Camerun; Rotterdam, Olanda) espongono nella stessa sala: il primo con "A sign of prosperity to the dreamer", opera che si compone di due grandi supporti in cui le immagini in slow-motion si muovono ininterrottamente; il secondo con "We are one" propone un filmato da guardare senza preconcetti. Il mio consiglio, in questa sala, è quello di sedersi e passarci un po' di tempo, come in una sorta di meditazione: vedrete che senza accorgervene vi sentirete totalmente coinvolti.

Troviamo poi Hoël Duret (Nantes, Francia) con "La vie Héroique de B.S." e Alessandro Di Pietro (Messina/Milano, Italia) con "The movie": li ho nominati assieme, anche se non sono nella stessa sala, perché sono due lavori lunghi, che si avvicinano a dei veri e propri film. Il primo è pieno di riferimenti culturali ed è molto critico; il secondo è invece un interessante lavoro di decostruzione e ricostruzione delle immagini che parte dal bellissimo film "Enter de Void" di Gaspar Noe (2009). Chi l'ha visto può immaginare il risultato.

Dan Walwin (Frome, Regno Unito; Amsterdam, Olanda) con "op" ci conduce in un luogo misterioso in cui non si arriva mai; mentre Baha Görkem Yalim (Izmir, Turchia; Amsterdam, Olanda) presenta il risultato delle sue ricerche in un video coreografico basato sulle difficoltà motorie e psicofisiche dei reduci della Prima guerra mondiale.

Sulla destra c'è poi un'ala più luminosa che ospita l'opera di Brud (Polonia), "Virtual reality", un'elaborazione grafica che dura esattamente il tempo che la luce ci mette ad arrivare dal Sole alla Terra (8'20''); Giorgi Gago Gagoshidze (Kutaisi, Georgia; Berlino, Germania) presenta "It's just a single of a shovel": film documentario e animazione digitale sono qui uniti in una visione ironica di un fatto realmente accaduto; Roberto Fassone (Savigliano/Asti, Italia) con "Jeg Er Enorme Jævler I / Jeg Er Enorme", propone un lavoro complesso e molto forte a livello visivo; l'opera prevede anche una parte performativa in cui l'artista si esibisce dal vivo.

È una mostra ben curata, senza eccessi e piena di emozione: consiglio a tutti, compresi quelli che non apprezzano questa forma artistica, di farci un giro. Il giovedì sera rimane aperta fino alle 23.00. In un'ora avrete fatto un'esperienza che vi avrà arricchito!

Inoltre sempre di giovedì, fino alla conclusione della mostra a dicembre, sono previsti seminari, incontri e laboratori. Per maggiori informazioni consultate i link riportati qui di seguito:

Palazzo Strozzi, VISIO: http://www.palazzostrozzi.org/mostre/visio2015/

Lo Schermo dell'arte Film Festival: http://www.schermodellarte.org/

La rassegna 50 Giorni di cinema internazionale: http://www.50giornidicinema.it/

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