Vent'anni di Ypsigrock
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4-7 agosto: torna, per la ventesima volta, il Festival più atteso dell'estate musicale siciliana, nel borgo medievale di Castelbuono, in provincia di Palermo. Vaccines, Cristal Castles, Daughter, Mudhoney, Savages e molti altri.
"Ypsi turns twenty and you get plenty" è il simpatico motto dell'edizione di quest'anno dell'Ypsigrock Festival, che invecchia senza portare il peso degli anni che passano, conservando freschezza e lungimiranza musicale. Sono trascorsi vent'anni da quella prima annata condotta in sordina nel 1997, due da quando ha compiuto la maturità: 18 anni festeggiati con Moderat, Sohn e Belle&Sebastien. La scorsa edizione ha catapultato nell'atmosfera da ritorno al passato del borgo medievale di Castelbuono (Sicilia settentrionale) vetusti rockers con gilet di pelle e stilosi londinesi con camicie a quadri. E quest'anno?
Day 1: 5 agosto
Headliner della prima serata saranno i Vaccines, quartetto indie-rock apprezzato fin dal disco d'esordio (What Did You Expect from the Vaccines?, del 2011) dagli appassionati del genere portato alla ribalta da Strokes e Franz Ferdinand. Dai tempi dell'orecchiabile If you wanna sono passati quasi 7 anni e tre album: ora Justin Young (voce, chitarra), Árni Hjörvar (basso), Freddie Cowan (chitarra), Pete Robertson (batteria) calcheranno il main stage di Piazza Castello a Castelbuono reduci del loro ultimo disco, English Graffiti, uscito nel 2015. Un album che unisce chitarrone glam e distorte con il bagliore al neon dei sintetizzatori new wave; decisamente vario, visto che passa dalla ballad lenta e romantica di (All afternoon) In love alla complessità progressive-rock di Minimal Affection. Justin Young ha dichiarato che il loro obiettivo era realizzare un disco che catturasse il presente della musica tanto da “suonare fantastico ora, ma orribile fra dieci anni”. Vedremo. Intanto ascoltiamolo adesso...
A far compagnia al quartetto londinese, i mitici, immensi, Mudhoney, statunitensi di Seattle e "survivors" della prima ondata di musica grunge. Nove album all'attivo e una carriera iniziata nel lontano 1988, con Mark Arm, l'esagitato frontman, che ricorda anche fisicamente Iggy Pop: senza dubbio un pezzo di storia sul palco dell'Ypsig.
E ancora: Georgia, musicista londinese già batterista dei Kate Tempest, Oscar, The Vryll Society, la giovanissima Birthh (Alice Bisi all'anagrafe), che ad appena 19 anni ha da poco esordito con l'album Born Into The Woods, Lim, Il Cielo di Bagdad, band campana attiva dal 2006 che ha condiviso il palco con Verdena, Teatro degli Orrori e Zen Circus, e Torakiki, trio di musica elettronica e new wave con base a Bologna.
Day 2: 6 agosto
È il turno dei Crystal Castles, che siamo curiosi di vedere all'opera senza l'ammaliante fascino della riot girl Alice Glass, voce magnetica del duo canadese fin dall'album d'esordio, del 2008 - che si era degnamente inserito in una scena musicale, quella della dance-punk, dominata da band come i Klaxons o i francesi Kap Bambino - e che adesso si è dovuta fare da parte. Sostituita, dopo un litigio con Ethan Khan dai toni burrascosi spiattellato perfino sui social, da una biondina eterea che risponde al nome di Edith Frances. Aspettando di vedere live la nuova formazione, questa è Deicide (2015)...
Sempre il secondo giorno gli islandesi Kiasmos, raffinato duo di electro-dance minimale composto da Ólafur Arnalds e dal compositore Faroese Janus Rasmussen, che coniuga sonorità intimistiche e ipnotiche da musica ambient alla razionalità della techno.
Ancora: Luh, Loyle Carner, giovane rapper londinese fedele alla vecchia scuola, Federico Albanese, pianista milanese di nascita ma berlinese d’adozione, di cui è recentemente uscito il nuovo lavoro in studio (The Blue Hour), Niagara, Luca Albino in arte Capibara e Yombe, duo electro-pop.
Day 3: 7 agosto
E si chiude col botto. Ascoltando il nuovo disco dei Daughter, No To Disapper, che conserva l'intimismo a tratti straziante del precedente If You Leave, con personali drammi dell'anima cantati, quasi sussurrati, dalla voce suadente di Elena Tonra, li immaginiamo già sotto la luce arancionastra del Castello medievale di Castelbuono, scenario ideale di sonorità che toccano le corde dell'emotività più introspettiva. Senza dubbio una delle performance più attese di questo 20° Ypsigrock.
Ci saranno anche le dark ladies del post-punk, le Savages, band interamente al femminile capitanata dalla voce androgina di Camille Berthomier, in arte Jehnny Beth, da Londra per portare sul main stage di Piazza Castello le atmosfere cupe, intervallate dalla durezza di basso e batteria e da chitarre condite di overdrive acidi, del loro nuovo disco, Adore Life.
Altra performance da non perdere: quella dei Minor Victories, unione felice tra Stuart Braithwaite dei Mogwai, Rachel Goswell degli Slowdive, Justin Lockey degli Editors e il fratello di quest'ultmo, Jack Lockey, che al termine del loro tour nordamericano presenteranno agli “ypsini” l'omonimo album d'esordio, uscito il 3 giugno.
E ancora: i Giant Sand, considerati gli antesignani del cosiddetto “desert rock” e attivi fin dalla fine degli anni '80 (si dice che lo show all'Ypsig possa essere uno degli ultimi), Willis Earl Beal, empatico blues-man chicagoano e Daniele Sciolla, compositore cuneese di musica elettronica.
Inizia il countdown, manca poco più di un mese e - come ci insegna l'Ypsigrock - il futuro è già nostalgia.