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Vatileaks: the Wolves of Trastevere

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RomaPolitica

"Guai a voi ricchi, perchè avete già la vostra consolazione". Questa almeno è la teoria. Dopo l'arresto di due funzionari del Vaticano all'inizio di novembre per aver diffuso documenti riservati, e secondo le carte di Vatileaks 2, pubblicate in due libri-inchiesta la scorsa settimana, proviamo a ricostruire l'aria che si respira nella Chiesa di Papa Francesco. Dal "Corvo" ai "Lupi" d'Oltretevere.

Immaginate di avere un meraviglioso attico di 600 metri quadri nel centro di Roma. Cene meravigliose a base di raffinatissimo pesce fresco, con carpaccio di tonno e delicati gamberi rossi, accompagnato da ottimo vino d'annata. Auto di lusso. Più un conto praticamente illimitato a vostra disposizione, al quale attingere qualora la trasferta Roma-Basilicata in auto (ben 4 ore e mezza) sia troppo lunga per voi, e vogliate concedervi lo sfizio di spendere 24 mila euro per il noleggio e il mantenimento di un elicottero. Una trasferta degna del vostro rango.

E perché non investire in aziende fabbricanti armi o in società proprietarie di pay-TV pornografiche, se questo si rivela economicamente vantaggioso? E il tutto con soldi non vostri, anzi tecnicamente destinati a poveri e bisognosi, e senza che nessuno venga a recriminare nulla per molto, molto tempo. No, non occorre essere il nuovo The Wolf of Trastevere, sembra che sia sufficiente indossare una fascia porpora intorno alla vita ed essere un Cardinale al servizio di sua Santità.

Il "Ranger" Cardinale

Se poi il vostro nome è George Pell, avete un passaporto australiano in tasca, siete un porporato con trascorsi non proprio allegri riguardo questioni di pedofilia, e vi hanno chiamato per rimettere in sesto i conti della Curia, la situazione diventa... interessante. Soprannominato "il Ranger" dallo stesso Papa, il Cardinale australiano avrebbe una lista esborsi (puntualmente rimborsati) per beni di prima necessità quantomeno curiosi: un sottolavello da 4.600 euro, 47 mila euro di mobili vari e più di 7 mila euro in tappezzeria. Per non parlare di viaggi: voli in business class da 1.200 euro a tratta per staff e uomini a lui vicini. Destinazione? Conferenze di economia e gestione finanziaria. L'ironia della vita...

Dal Vangelo secondo Vatileaks, capitolo secondo

Dopo il "corvo" e il caso del primo Vatileaks nel 2012, queste sono solo le ultime novità in materia, ma la superficialità e "l'allegria" con cui è gestito il patrimonio donato ogni anno alla Chiesa cattolica dai fedeli di tutto il mondo è cosa nota da tempo.

Si sa almeno dal 2010 infatti che la situazione economica della Curia è disastrosa, e che gli sprechi sono entrati ormai nel modus operandi della Chiesa. Un esempio? Lavori di manutenzione ordinaria a tariffa maggiorata del 200-400%, o alberi di Natale dal modico prezzo di 500 mila euro.

Questo è quello che si può leggere nei due libri-inchiesta pubblicati la scorsa settimana, Avarizia di Emiliano Fittipaldi e Via Crucis di Gianluigi Nuzzi. Le fonti? I documenti segreti che sarebbero stati trafugati da monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e da Francesca Immacolata Chaouqui, entrambi indagati dalla giustizia vaticana ed ex membri della commissione creata ad inizio pontificato da Bergoglio con l'incarico di controllare e riformare le strutture economiche ed amministrative del Vaticano. La commissione è ora disciolta, ma senza dubbio queste rivelazioni hanno avuto l'effetto di una deflagrazione negli ambienti ecclesiastici romani e non solo. E probabilmente, in qualche modo, contribuiranno a proseguire nel solco delle riforme tracciate dalla Commissione. Con buona pace di quelli che in Curia ritengono che "i panni sporchi si lavano in famiglia".

Una notizia del genere è già di per sé uno scandalo. Ma lo stupore cresce se si pensa che al vertice di questa "amministrazione dello spreco" risulta – suo malgrado – Jorge Mario Bergoglio, un Papa che sin dal giorno del suo insediamento ha fatto di spontaneità, umiltà e povertà il proprio marchio di fabbrica. Ha rifiutato la tradizionale residenza papale al Palazzo apostolico in favore di un più sobrio appartamento di 50 metri quadri a Casa Santa Marta, e alle costosissime auto di lusso al suo servizio ha preferito una Renault 4 con 300 mila chilometri all'attivo. Bianca, s'intende.

Qual è il ruolo del Papa in tutta questa storia

Dalle registrazioni riportate nei due libri si evince che il Papa fosse a conoscenza delle spese fuori controllo della Curia. E che la sua reazione sia stata leggermente sopra le righe, opposta a quella dell'uomo pacato che siamo abituati a vedere ogni domenica. «Qualcosa non va! Dobbiamo prendere in mano questo problema!» queste sarebbero le sue esatte parole.

La verità è che, in materia di riforme economiche e trasparenza, Papa Francesco è un uomo solo. In Via Crucis il problema più grande che salta agli occhi è proprio quello della trasparenza. Scarsa, scarsissima, spesso inesistente. Clientele, privilegi e favori per amici e amici degli amici. Nessuno ovviamente ne parla con Sua Santità, che si avvale unicamente di pochi fedelissimi per controllare un impero economico sconfinato, ignoto perfino ai suoi stessi titolari. Da quel che emerge in Via Crucis infatti, lo stato finanziario del Vaticano nel suo complesso sarebbe sconosciuto agli stessi amministratori. Quindi nessuno può effettivamente essere considerato responsabile della sua gestione. Un management quantomeno inadeguato, per un'istituzione che riceve decine di milioni di euro in offerte ogni anno, che finiscono puntualmente, secondo Nuzzi, a coprire i buchi di bilancio della Curia.

Vedremo quali saranno le prossime mosse, ma non è escluso che l'immagine di questo papato possa risultarne decisamente compromessa. Nonostante i finora inutili sforzi di Bergoglio per raddrizzare un malcostume diffuso ed una situazione economica fuori controllo. E tutto questo mentre lo stesso Papa si preoccupa di sottolineare che «rubare documenti è atto deplorevole». Il che è tecnicamente vero. Ma è anche possibile che il Sommo Capo (per i credenti) decida di soprassedere per una volta. Ci sono problemi più gravi a cui pensare in casa, al momento.