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Una lettera per Donald Trump, da una "donna indecente"

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Stefano Fasano

Politica

(Opinione) Gli elettori degli Stati Uniti d'America hanno eletto come Presidente un uomo che vuole costruire un muro lungo il confine messicano, proibire l'ingresso nel Paese ai musulmani e che si vantava apertamente di aver commesso una molestia sessuale. Ma se non farà attenzione, la "figa" potrebbe semplicemente ritorcerglisi contro.

Che dire Donald Trump,

Ce l'ha fatta. È diventato il Presidente eletto degli Stati Uniti. Quando mi sono svegliata questa a mattina a Berlino, dove vivo, il suo viso mi salutava da ogni possibile sito di news. Il popolo americano ha votato in una elezione assolutamente democratica, ed ha votato per lei. Lei vuole rendere l'America "di nuovo grande". Nel suo discorso subito dopo la vittoria ha detto: «È tempo per l'America di sanare le ferite dell'essere divisi. Prometto ad ogni singolo cittadino del nostro Paese che sarò il presidente di tutti gli americani».

Mr. Trump, mi riesce difficile credere ciò.

È vero, gli Stati Uniti è un Paese diviso, ma lei ha fatto di tutto per rendere più profonda questa spaccatura. Voleva farlo attraverso i messicani, che lei vorrebbe tenere fuori dagli Stati Uniti attraverso la costruzione di un muro al confine, e i milioni di immigrati che lei vorrebbe mandare indietro nei "loro" paesi (specialmente se questi sono di fede islamica per cui, con tutta probabilità, terroristi).

C'era poi la comunità LGBTQ, che non poteva contare in alcun supporto da parte sua, anzi: lei ha speso tutta la sua campagna a minacciare di disfare le cruciali politiche di protezione nei confronti della comunità LGTBQ americana, promettendo di nominare giudici della Corte Suprema fortemente conservatori, in modo da fare un passo indietro sulla legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. Stesso vale per la comunità transgender: non sappiamo ancora se lei è a favore o meno del loro uso del bagno pubblico di appartenenza del sesso a cui queste persone sentono di appartenere o meno.

E non dimentichiamo le donne. Per un uomo che racconta di apprezzare così tanto le donne il suo comportamento è quantomeno discutibile. Lei vede le donne come delle "cacciatrici di dote", e disse della sua ex moglie Ivana: "Non le comprerei mai un bel gioiello o un quadro: perché dovrei donarle un patrimonio trasferibile?". Lei ha ripetutamente parlato della bellezza di sua figlia Ivanka, e di come le piacerebbe fare del sesso con lei. Certo, si trattava solo di uno scherzo. Ma lo era realmente? Lei ha chiamato delle donne "cagne", "brutte", "grasse", "bambole". Lei ha ammesso di prendere le donne "per la figa" ("by the pussy", ndr), e dopo se ne è uscito dicendo che si trattava solo di "chiacchere da spogliatoio". Lei ha accusato la sua avversaria Hillary Clinton di non essere in grado di "soddisfare" l'America, perché... beh, lei non era chiaramente stata in grado di "soddisfare" il suo libertino marito Bill. Sua moglie Melania è una Barbie che parla e cammina, pensata per avere un sorriso ed un'apparenza grandiosa. Perché è l'unico modo in cui lei apprezza le donne, non è così?

 La cosa triste è che, nonostante tutto, molte donne hanno votato per lei. Molte più di quelle previste. Donne che hanno dichiarato nelle interviste di apprezzare di essere molestate, e che lo considerano un complimento. Donne che hanno ammesso che no, non sono piaciute loro le espressioni sessiste da lei utilizzate, ma ci sono questioni più importanti di quelle. Naturalmente molti uomini bianchi, avanti negli anni, hanno votato per lei. Forse perché anche a loro piacerebbe "stringere qualche vagina" e portarsela via. Sicuramente quello che essi vogliono è mantenere l'America nel modo che li serve nel migliore nei modi: bianca, maschile e conservatrice.

Grazie a lei e a chiunque ha votato per lei, signor Presidente, i giovani che cresceranno negli Stati Uniti ora impareranno che si può essere sessisti, misogini, razzisti, trans e omofobici, ma poter comunque divenire un leader. Le minoranze temeranno per i propri diritti, sapendo che una larga parte della popolazione americana non se ne frega nulla di loro. Quello che abbiamo imparato la scorsa notte, americani o no, è stato che odio e paura vincono su amore e speranza. Nel più vero e sincero significato del mondo.

Mr. Trump, sono sicura lei non è interessato ad ascoltare la mia opinione. Dopo tutto, non sono nemmeno una cittadina statunitense. Vivo in un Paese governato da Angela Merkel, una donna che una volta lei aveva paragonato ad Hillary Clinton (e sicuramente non lo intendeva come un complimento) e poi l'aveva chiamata come "la più grande". Forse non sarei abbastanza attraente da assicurarmi la sua attenzione.

Forse non vorrebbe prendermi per la figa. Ma sono una donna "indecente". E dovrebbe anche sapere sin da ora che la figa si ritorcerà contro di lei.

Cordialmente, 

Julia Korbik

Translated from A letter to Donald Trump, from a "nasty woman"