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Un perché contro la crisi: creatività low-cost per i giovani europei

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societàPolitica

Perché, why, pourquoi, por qué, warum, dlaczego, γιατί? La campagna mediatica "Perché?" si sta diffondendo in giro per l’Europa. L’idea è quella di scrivere "Perché?" su un lenzuolo, un pc, un post-it, ovunque, e di fotografarsi. Questa serie di punti interrogativi racchiudono la necessità dei cittadini europei di dare un volto alle loro richieste, e di esprimersi in tempo di crisi. A chi le chiede i motivi dietro questa iniziativa, Alessia Bottone, la ragazza che ha lanciato la campagna su internet lo scorso 4 novembre, risponde così: "Perché abbiamo bisogno di unirci, abbiamo bisogno di sentire che nel nostro piccolo stiamo provando a fare qualcosa. Si è dato luogo alla creatività low cost visto che in periodo di spending review anche manifestare è diventato un bene di lusso. Come dico spesso, il network sarà la chiave di volta del cambiamento".

Su Cafebabel, una raccolta di scatti dall’Europa, e non solo, di giovani europei che, dopo aver cercato di trovare il proprio perché al precariato assoluto che ha investito ogni aspetto della loro vita, come unica risposta si sono rivolti solo un ennesimo interrogativo.

Le storie vengono pubblicate sul blog Da Nord a Sud – Sogni a tempo (in)determinato. Per partecipare mandate la vostra foto ad [email protected] e mettetela sul vostro profilo facebook.

Foto © Bibbi Abruzzini

London calling

Nonostante siano passati 4 anni dalla chiusura della sua attività, le lettere intasano ancora la posta di Nicola, 26 anni. La ricerca di un lavoro, i rifiuti dalle aziende, la perdita del padre morto di cancro a 44 anni per il troppo amianto respirato lavorando per le ferrovie dello stato, spingono Nicola a lasciare l’Italia. Il 4 agosto carica le valigie in sella alla sua moto e parte. Destinazione Londra.

Perché dobbiamo spostarci all'estero per trovare un lavoro serio?

Foto © Bibbi Abruzzini

L'artista, questo sconosciuto

Dal Nord della Francia, Coline, 21 anni, si trasferisce a Bruxelles per frequentare l’accademia d’arte. All’ultimo anno da studentessa, gli interrogativi su come approcciarsi al mondo del lavoro sorgono spontanei. Il Parlamento Europeo ha approvato una nuova risoluzione sullo statuto sociale degli artisti il 7 giugno 2007, ma ogni stato membro stabilisce autonomamente i criteri con cui si definisce tale figura professionale. Per cui non vi è ancora una definizione condivisa.

Perché gli artisti non hanno un vero e proprio statuto sociale?

Foto © Bibbi Abruzzini

Vincitrice del bando Leonardo presso l’Ordine degli Architetti di Alessandria, nell’aprile 2010, Elisa, 30 anni, si trasferisce a Barcellona. Rientrata in Italia, è assunta come segretaria. Una semplice sostituzione di maternità. Dopo un mese di prova per una ditta come segretaria commerciale, le viene promesso un contratto di 6 mesi per poi invece essere definita "rallentata, imbambolata e poco leggera". Nel 2012 lavora tre mesi, otto li passa a casa.

Perché non può esserci scambio di “saperi” tra le generazioni?

Foto © Bibbi Abruzzini

A ritmo di rap

Andrea Levialdi Ghiron, 22 anni, padre argentino e mamma italiana, si trasferisce a Madrid dopo 4 anni di liceo classico. Ritorna in Italia, gioca a basket da professionista, si iscrive all'università, ma non riesce a ritrovarsi nel sistema universitario darwiniano. Rapper per passione e professione, nel marzo 2012 pubblica il suo primo disco "Primero Mixtape". Attualmente è al lavoro per un progetto da solista "con tutte le difficoltà di un musicista emergente in un genere come il rap, in un paese come l'Italia".

Perché c’è così poco aiuto per noi musicisti?

Foto © Bibbi Abruzzini

Progettare il futuro?

Febbraio 2010: Alice trova lavoro presso una catena alberghiera in Irlanda. 1.650 euro netti al mese, indipendente a 22 anni! Per motivi familiari, ritorna in Italia dopo quasi 3 anni all’estero. La Vodafone le propone 5 euro l’ora per un part-time, senza contratto. Lavora per il call center fino a quando non le dimezzano lo stipendio. "Da quel momento, è stato tutto un susseguirsi di colloqui, 'le faremo sapere', contratti a progetto, a somministrazione, di una settimana, massimo un mese". 24enne italiana e precaria.

Perchè a 24 anni ci si deve sentire un peso?

Foto © Bibbi Abruzzini

Troppo qualificata

Laurea in Mediazione Linguistica, Erasmus in Francia, Master a Londra, stage in Spagna e New York, specialistica a Bruxelles. Questo è il profilo di Marzia, 27 anni. Profilo che sembra non interessare le aziende italiane. Stufa di stage non retribuiti senza garanzia di assunzione in un mercato del lavoro inflessibile, Marzia lavora nella moda in Inghilterra, con la speranza di tornare in Italia "e non lasciare che questo bel paese diventi un paese di soli pensionati".

Perché state facendo andar via tutti i talenti dal nostro paese?

Foto © Bibbi Abruzzini

Aria tossica

L’Ilva è nata circa 40 anni fa, è parte del Gruppo Riva che si occupa di produzione e trasformazione dell’acciaio. La sede più grande – quella di Taranto- fin dagli anni '70 impiega migliaia di operai. La fuoriuscita di gas e nubi rossastre - "sembra un inferno dantesco" - è un pericolo per la popolazione umana e animale circostante. Il 25 luglio scorso la magistratura ha attuato il sequestro dell'area a caldo per disastro ambientale. Cosimo, 33 anni, gradirebbe "vivere di turismo in una città pulita, piuttosto che morire di inquinamento".

Perché il Ministro Clini non ha ostacolato l’azienda ma le ha dato un’ultima opportunità ? Perché a pagare sono sempre i cittadini?

Foto © Bibbi Abruzzini

Namaste

Dopo aver perso il lavoro che svolgeva da 30 anni, Brigitte decide di trasferirsi sul "tetto del mondo", in Nepal. In questo paese schiacciato dalla Cina da un lato e dall’India dall’altro, Brigitte trova amici, sorrisi, semplicità, solidarietà e ricchezza spirituale. "La crisi è in tutta Europa, ma la solidarieta dov’è? I politici dovrebbero stare più vicini ai cittadini e i capi di azienda ai lavoratori". Da quasi un anno vive a Kathmandu e anche nelle difficoltà Brigitte sorride perché "un sorriso è gratuito ma trasmette molto a chi lo riceve e a chi lo da".

Perché così tanti perché?

Foto © Bibbi Abruzzini

La Spagna protesta

In Spagna, colpisce soprattutto l’emorragia di talenti. Nei primi 6 mesi dell’anno in 40.625 sono andati all’estero in cerca di lavoro. Il 44,2% in più del 2011. Il tasso di disoccupazione è cresciuto anche in ottobre. I dati diffusi dal Ministero del Lavoro mostrano un aumento del 2,7% rispetto a settembre. In Spagna, è ancora protesta nelle piazze e sul web. Il 14 novembre, per la prima volta in Europa, è stato organizzato uno sciopero generale dal movimento transnazionale sindacale in Portogallo, Spagna, Grecia, Cipro e Malta.

Perché il nostro governo ci mente tutti i giorni?

Foto © Bibbi Abruzzini