Umberto Bossi si dimette, nella Lega comincia il regolamento di conti
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Umberto Bossi ha annunciato le sue dimissioni da segretario federale della Lega Nord. I "big" del partito chiedono un regolamento di conti, mentre l'ex segretario rimane in carica come presidente.
Umberto Bossi si è dimesso dall’incarico di segretario della Lega Nord. Secondo le prime indiscrezioni, alla luce delle inchieste sul tesoriereFrancesco Belsito, si fa accenno a non ben quantificate “somme in nero” depositate da Bossi nelle casse del partito, carnet di assegni intitolati alla sua famiglia e altri movimenti sospetti nei bilanci contabili. Sono questi i cosiddetti “costi della famiglia” Bossi, addebitati alle casse delle camice verdi.
Negli ultimi giorni il segretario è apparso particolarmente nervoso, con il “vaffa” augurato alla troupe di Mentana (tg La7), e inspiegabilmente reticente, riguardo alle accuse piovute addosso a Belsito. Per un partito che si vantava di voler mettere a ferro e fuoco “Roma ladrona”, uno scandalo finanziario è peggio dei ribaltoni di governo e delle faide intestine.
La decisione finale del Senatùr, che sta trattando per mantenere un ruolo nella Lega (presidente del partito?), è apparsa la logica conseguenza di una tattica attendista e inconcludente. Bossi ha temporeggiato nel mettere alla porta Belsito, sollevando polemiche inutili e dichiarazioni surreali in stile Scajola ("denuncerò chi ha usato i soldi della Lega per pagare la mia casa"), legando così la propria rovina personale a quella del tesoriere.
Fine di un’epoca? Sicuramente la fine politica di Umberto Bossi, segretario della Lega Nord fin dalla sua fondazione, nel 1989, e l’inizio di una vera rivoluzione all’interno del partito. Roberto Maroni, al quale l’elettorato leghista ha da tempo manifestato il proprio appoggio, è pronto a riscuotere l’eredità del Senatùr. Sperando che in cassa sia rimasto qualcosa.
Foto di copertina: maxalari/flickr; testo: (cc) ilfattoquotidiano/flickr.