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Tutto può accadere a Broadway, una favola plautina

Published on

Firenze

Una ragazza di Brooklyn, un regista infedele e smidollato, la fantasia del salvatore dalla scintillante armatura. Un cast d'eccezione per una favola plautina.

Lei viene da Brooklyn, fa la prostituta ma il suo sogno è diventare un'attrice. Un giorno incontra un regista che ama la compagnia a pagamento e regalare migliaia di dollari in cambio di una promessa: inseguire i propri sogni e non esercitare più l'antica professione. Tutto perfetto finché lei si presenta al provino per la parte principale della rappresentazione teatrale da lui diretta.

Le premesse erano davvero buone visto i grandi nomi di Hollywood che ci hanno lavorato: Jennifer Aniston, Owen Wilson e Rhys Ifans nel cast; Wes Anderson e Noah Baumbach come produttori esecutivi. Addirittura un cameo di Quentin Tarantino. Eppure, come si dice, non tutte le ciambelle riescono col buco. La commedia non è del tutto riuscita e stenta a partire per non arrivare da nessuna parte.

Ricco di riferimenti alla grande stagione del film in bianco e nero, questo film si presenta come una favola moderna ma già stantia dai sapori tipicamente plautini: la prostituta dai grandi sogni salvata dalla bontà di un uomo dal grande portafoglio. L'ascesa al successo della prostituta/attrice è infatti condita di intrecci ed equivoci, dove non mancano agnizioni e colpi di scena. Come nelle opere di Plauto, il celebre commediografo romano, abbiamo un intrigo amoroso e numerosi ostacoli da superare, sempre maggiori e sempre più assurdi e paradossali, accompagnati da maschere fisse che contribuiscono a dare sapore a questa intricata trama. Abbiamo la terapista nevrotica che spiffera i segreti dei clienti e non sa gestire la propria vita relazionale, l'investigatore goffo e attempato con i suoi travestimenti buffi, il vecchio innamorato della giovane che non lo ricambia e l'attore seduttore che però ha nel cuore solo una donna, la moglie del regista per l'appunto. Una favola che non stupisce, ma che riesce comunque a strappare qualche risata: d'altronde se Plauto lo leggiamo da oltre duemila anni un motivo ci sarà.

VOTO: 5/10