Tutti in carrozza!
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café babel lancia Orient Espresso. Mentre il treno della nuova Europa sta partendo, ecco a voi un buon caffè. Via al dibattito senza frontiere.
Domenica scorsa la Gare de l’Est di Parigi era in subbuglio. La più celebre stazione ferroviaria di Francia, quella da cui partivano le truppe della République per andare a combattere contro i crucchi al fronte e in cui, dopo la guerra, affluivano i vagoni dei sopravvissuti di Aushwitz, aveva qualcosa di speciale.
Faites la gare, pas la guerre!
Nell’aria non risuonavano più i passi ritmati dei soldati ma gli accenti più svariati. E parole in libertà, al grido di "faites la gare, pas la guerre", "fate la stazione, non la guerra". Tra i tavolini del café « La Terrasse », infatti, café babel aveva riunito sessanta persone di 15 nazionalità diverse per dibattere del futuro dell’Unione Europea. Che sarà allargata, dal 1° maggio prossimo, a 10 nuovi paesi. L’occasione? Il lancio di un ciclo di 6 coffee storming, i brainstorming col gusto del caffè, che percorreranno, da febbraio a luglio, le città di Parigi, Varsavia, Bruxelles, Barcellona, Dublino e Berlino.
E' così che da Gare de l’Est café babel ha voluto far partire il treno della nuova Europa allargata. Un "treno" nel vero senso del termine: 25 vagoni uno diverso dall’altro, dotati di 1a, 2a e 3a classe, un po’ lento forse, ma nel quale non tutto è ben chiaro. Certo, fino all'ultimo i passeggeri si sono contesi i biglietti a peso d’oro ma né il capolinea, né il capotreno, né il conducente sono stati definiti.
Dove va l’Europa?
Dove va l’Europa? L’allargamento la trasformerà in un semplice super mercato, in una zona di libero scambio un po' più burocratizzata delle altre, o è ancora possibile avanzare verso la creazione di un’Unione federale?
Chi deve guidarla? L’asse Parigi-Berlino, gli interessi inetrgovernativi, la Commissione o il popolo europeo (ammesso che ve ne sia uno)?
Quel che è certo è che il treno della della vecchia Europa, quella dei fondatori, della CECA, dei Mitterand e dei Kohl si è fermato. Non solo per aggiungervi nuovi vagoni, ma anche perché è arrivato a destinazione: l'Europa è oggi pacificata, stabilizzata.
Adesso tutto può essere rimesso in disussione. Ma una cosa è certa, come il vecchio Orient Express che un tempo portava da Parigi a Istanbul passando per Budapest e Bucarest, lo spazio vitale dell'Europa sta ad Est. E le prossime fermate si chiamano Turchia, Bulgaria, Romania, Balcani e poi chissà.
Se vogliamo sperare che il viaggio andrà a buon fine, non restiamo seduti, cambiamo carrozza, giriamo per il treno. E prendiamo un buon caffè – un espresso, perché no? – tra cèchi e italiani, francesi e polacchi, estoni e ciprioti. Trasformiamo l'Europa dei bureaux nell'Europa dei popoli, degli accenti e del dialogo. Con l'ultima, nuovissima rubrica di café babel, realizzata in collaborazione con l'associazione cèca AMO e col sostegno della Fondation de France. Ecco il vostro Orient espresso, l'Europa è servita!