Tubinga, una piazza per Europa
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Marta LavagnoliContinua il viaggio nelle strade e nelle vie che portano il nome Europa. Siamo all’Europaplatz di Tubinga, oggi diventata un’autostazione.
Situata tra la stazione e il centro, l’Europaplatz di Tubinga, piccola città universitaria di Baden-Württemberg, sarebbe potuta diventare, grazie alla sua posizione geografica, un passaggio molto frequentato. Battezzata così nel 1965, in seguito alla consegna del Premio europeo alla città (per i gemellaggi), doveva diventare il simbolo di un’Europa della comunicazione. Ma oggi non è certo un centro d’attrazione, ed è il minimo che si può dire.
Europa alla stazione
Quale migliore nome dunque di “Piazza dell’Europa” per accogliere, all’uscita dalla stazione, i viaggiatori? La città, in seguito al Premio del Parlamento, dovette sciegliere un luogo. Perché la stazione degli autobus? A voler credere alla ragione officiale, la piazza doveva materializzare un luogo di comunicazione, cosa che sembrava ben corrispondere all’idea europea. Argomento complementare, Tubinga, città di presidio francese dalla fine della Seconda Guerra mondiale, disponeva dal 1948, di una linea di bus con destinazione Strasburgo. Questo “Bus dell’Europa”costituiva, inoltre, la sola ed unica destinazione verso l’estero. Un argomento che la dice lunga sulle intenzioni europee. Ed ecco una piazza, che non aveva né case né negozi, così rinominata e “rinominata”.
Con la consegna di questo premio doveva essere istituita anche una “giornata dell’Europa” e venir installata una placca commemorativa. Due buone risoluzioni, ma che non hanno visto la luce.
L’integrazione dell’idea europea al passaggio urbano e, a posteriori, nella coscienza degli abitanti della città si è dunque riassunta, fin dall’inizio, in una dichiarazione d’intenti. Conseguenza logica: l’identificazione con l’Europa va scemando.
Un’identificazione con l’Europa quasi inesistente
«Che cosa vi lega personalmente alla piazza dell’Europa?». A questa domanda, la maggior parte dei curiosi risponde facilmente: siamo «europei». Voi mi direte, questo è un bene! Ma non si va molto oltre. Alcuni commercianti interrogati non hanno, per esempio, mai proposto un prodotto o un servizio legati ad un avvenimento europeo. D’altra parte, questo luogo per gli abitanti di Tubinga non rappresenta più che un «deserto di cemento». All’unanimità dicono, «bisognerebbe ridonare un aspetto attrattivo a questa piazza»: diminuire la superficie di circolazione degli autobus e creare un vero spazio di vita. Da quindici anni, la questione della riqualificazione di questo luogo ritorna molto frequentemente nei dibattiti municipali. Il nuovo sindaco, Boris Palmer (dei Verdi), vorrebbe che la piazza sia ristrutturata nell’arco di tre o quattro anni. La vuole rendere più «degna» del suo nome, ma senza avere un’idea concreta.
«Un cambiamento arriverà forse, ma sicuramente quando io sarò già morto...». A credere al pessimismo di un commerciante del quartiere, le cose non sembrano essere pronte a cambiare. L’unica preoccupazione dei negozianti e degli abitanti si limita d’altronde allo «sviluppo del commercio nel quartiere, per dinamizzare l’offerta». Di conseguenza, anche se questa piazza dovesse essere trasformata, sembra che la questione europea resti in secondo piano. La fermata dell’autobus “Piazza dell’Europa” si è trasformata nel 1996 in una semplice “Stazione degli autobus”. Ed il colpo di grazia è arrivato nel settembre 2008: il famoso “Bus dell’Europa”, una linea all’origine esclusivamente riservata ai soldati e alle loro famiglie, è stata messo in garage. Molte voci si sono alzate contro questa decisione. Ma la redditività obbliga: «La linea è diventata troppo deficitaria».
Translated from Tübingen, trouver sa place dans l'Europe