Trans-love energies: i Death in Vegas, sette anni dopo
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I fan dei Death in Vegas hanno aspettato il nuovo album per ben 7 anni: Richard Fearless era partito a New York per studiare fotografia, della band si erano perse le tracce. Finita la collaborazione con Tim Holmes, Richard si riappropria della sua creatura: è sua l'ingegneria del suono e persino la voce che si insinua negli spazi eterei di Trans-Love Energies. Ben tornati.
Le sale concerti li annunciano ancora con una vecchia foto in cui appaiono entrambi: Richard Fearless e Tim Holmes, l'ex ingegnere del suono della band. A testimonianza che è quel nome mistico e rivoluzionario, Death in Vegas, ad attirare su di sé il tributo di chi riconosce loro un ruolo storico: sono i primi negli anni 90 ad aver fuso elettronica, dub, rock, psichedelia, soul e sperimentazione, sono loro ad aver reclutato Liam Gallagher per il matrimonio del secolo tra rock ed elettronica: Scorpio Rising.
Invece Richard Fearless, al secolo Maguire, è rimasto da solo, e non ha bisogno di nessuno, se non della sua band di giovani mitragliatori di chitarre e sintetizzatori. Quasi neppure di un vocalist, che in Trans-Love Energies è Katie Stelmanis, cantante degli Austra, ma per sole due tracce. “Questo disco è mio in tutto e per tutto, sono migliorato nell'ingegneria del suono, è frutto di un lavoro di lunga riflessione, la scrittura dei testi è più completa”.
Londra-New York e ritorno
Nel 2004, durante il tour di Satan's Circus, Fearless è scosso della morte del tour manager, fa le valige e si trasferisce a New York. Studia fotografia all'università, si ispira a Joel Meyerowitz, William Eggleston, Larry Clark. Suona e canta in un gruppo rock, i Black Acid, ma soprattutto accumula materiale per Death in Vegas: “Ho già altri due dischi pronti”.
Non aspettatevi una bomba come i due album precedenti, quelli sono impareggiabili. Trans-Love Energies (Drone) è però più coerente, come un'unica traccia che alterna atmosfere plananti a momenti di euforia, attimi di angoscia a risate compulsive. Un disco certamente dance. “Il suono è etereo, notturno, talvolta tossico”, spiega Fearless, che è tornato sul palco per la prima volta a Parigi nella prima giornata del Festival Rock en Seine. Il concerto è una tempesta di bassi che fanno tremare le gambe, la voce di Fearless impalpabile, solo i classici come Hands around my throath infiammano i parigini. Molto meglio l'ascolto dell'album, in attesa di sentirli in una sala indoor. L'impressione, tutta personale, è che ci sia parecchio da rodare nei meccanismi del concerto live, e proprio a Rock en Seine stupiva l'assenza sul palco della bravissima Katie Stelmanis, presente a Parigi col suo gruppo. Fearless canta anche per limitare al massimo il lavoro in pre-produzione, in cui campiona le voci dei vocalist.
Contaminazioni fotografiche
In sala stampa la domanda però era ricorrente: a quando le nuove collaborazioni? Pensi a nuovi partner i prossimi dischi? Richard promette: “Voglio lavorare con ragazze. Ho scritto un pezzo per Beyoncée, ora la voglio coinvolgere”. Più amore e sensualità, insomma, già presenti in Trans-Love Energies, in brani come “Your loft my acid” e “Witch Dance”. L'album comincia con “Silver Time Machine”, un'elegia dedicata alle star del rock in paradiso, e poi “cresce, it grows on you”, dice Fearless, non è mai “in your face”. Atmosfere catturate nelle montagne Catskills, attorno a New York, o nel deserto di Kalahari nell'Africa del Sud, vicino ai luoghi in cui Maguire è cresciuto. “L'ispirazione non è solo musicale”, conferma Fearless. Per tradurre la fotografia in musica, serve viaggiare, e variare la sede d'incisione: l'album è stato registrato tra New York, il Michigan e Londra. La prossima sede? “L'Andalusia”.
Foto © Nicolas Joubard/Rock-en-Seine