The Lobster, la dittatura della "solitudine di coppia"
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In un mondo immaginario in cui essere single è illegale, il protagonista di The Lobster, un uomo di mezza età abbandonato dalla moglie, è costretto a trasferirsi nell’Hotel, la struttura dove vengono portate forzatamente le persone rimaste single. Hanno a disposizione 45 giorni di tempo per riuscire a trovare l’anima gemella, prima di essere trasformati in animali.
Il regista greco Yorgos Lanthimos sceglie la risata con sfumature di orrore per descrivere un mondo distopico, ma amaramente familiare per lo spettatore. In un film irregolare, che ricorda un Wes Anderson in versione noir, il protagonista di The Lobster cerca faticosamente uno spazio di felicità. In una società che costringe all’amore, si muove una minoranza di partigiani della solitudine, chiamati "I Solitari", che tuttavia non riescono a essere davvero liberi, opponendo alla dittatura della coppia la dittatura dell’uno. Se la società punisce chi si masturba in solitudine, "I Solitari" puniscono chi flirta, chi si ama, chi si aiuta. I fini sono opposti ma la costrizione e la violenza (fisica e psicologica) sono le medesime. Pensiero dominante e opposizione rientrano nella stessa trama di potere.
Il partnerperfetto.com
Quello che più colpisce è la classificazione chirurgica e assurda con cui i gestori dell’Hotel, il luogo di correzione per single, schedano l’anima ed il cuore di ogni persona. Il nocciolo centrale della coppia diventa la "caratteristica distintiva", ovvero quell’elemento di compatibilità che rende possibile la nascita di un nuovo amore, ad esempio possedere entrambi una bella voce, essere entrambi miopi o saper suonare la chitarra.
Viene da ridere, ma a ben vedere non siamo così lontani dai parametri di ricerca utilizzati dai siti di incontri online o da quelli pornografici. Il sociologo Zygmunt Bauman ha centrato in pieno questo aspetto della nostra società, che Lanthimos ha voluto portare all’eccesso per mostrare più chiaramente la contraddizione: «Gli esseri umani sono classificati in base a determinate caratteristiche, ad esempio altezza, origini etniche, tipo di corpo, peluria,» scrive Baumann, «in modo da costruirsi il proprio partner a partire dagli elementi e pezzi da cui secondo loro dipendono la qualità e il piacere di un rapporto sessuale. Scompare così l'essere umano: in mezzo a tutti quegli alberi non si vede più la foresta».
La distopia dei rapporti umani
Un film intenso, inaspettato e decisamente impegnativo, una bellezza di spessore. Riuscirà l’amore e l’erotismo a trionfare in un mondo paradossale e tuttavia così verosimile al nostro? La cosa più interessante è che sono uscita dal cinema convinta che il finale avesse un senso ben preciso. Solo successivamente, parlando con la persona che mi ha accompagnata, che aveva trovato nel finale un significato completamente diverso, ho realizzato che forse la risposta non è scontata. A voi la vostra.
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