The Crisis Inside: ritratto di una generazione
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Silvia MazzocchinSuperare una crisi personale può essere difficile. Vivere in un mondo connesso attraverso internet e i media pone il problema: quanto sono simili o diverse le nostre crisi interne rispetto a quelle degli altri? Il prossimo autunno questi dilemmi interiori saranno portati alla luce grazie a un’antologia di racconti brevi redatti da autori provenienti da più parti del mondo.
In molti nel nostro mondo moderno si trovano ad affrontare crisi, che siano tecnologiche, emotive, economiche, politiche o socioculturali. Sicuramente non sarebbe un’esagerazione affermare che il termine “crisi” sia ormai un cliché. Tuttavia, anche il cliché più banale può comunque lasciare dei segni dietro di sé, che fanno risalire a situazioni che sono reali per le persone coinvolte. Julian Tangermann, in collaborazione con una casa editrice di Friburgo, la Kladde Buchverlag, ha avuto l’idea di mettere per iscritto queste situazioni, non solo per chiarire come vengano vissute e percepite le crisi del nostro tempo, ma anche per realizzare un dipinto del mondo, le sue culture e le persone che devono farsi strada in un mare d’incertezza.
“The Crisis Inside”, questo è il suo titolo, è un progetto internazionale di racconti brevi che culminerà nella pubblicazione di quello che la casa editrice considera un ritratto letterario più che un’antologia. Con 18 racconti, 12 lingue e più di 30 paesi coinvolti, ogni storia sarà accompagnata da una traduzione per dare accessibilità al pubblico di tutto il mondo. Questa prospettiva globale è stato ciò che essenzialmente ha reso possibile il progetto.
Cafèbabel: Com’è nata l’idea del progetto?
Julian Tangermann: L’antologia “The Crisis Inside” è venuta alla luce in modo spontaneo: nel 2013 due miei amici avevano pubblicato i loro primi progetti consistenti. Tiago, in Brasile, aveva appena finito un romanzo, e Mona, dall’Egitto, una sceneggiatura per il teatro. Sia nella società di Tiago, sia in quella di Mona, in quel momento erano in atto delle “crisi”: al Cairo i giovani occupavano le strade per rivendicare le proprie libertà e pretendere una società più giusta e egualitaria. Anche a Sao Paolo e Rio la popolazione giovane scendeva in campo contro le ingiustizie e rivendicava la propria totale partecipazione alle scelte che riguardavano la società. L’intuizione iniziale di congiungere le due esperienze presto si è trasformata in un progetto più grande. Dopo la prima fase, quando abbiamo iniziato a cercare altri autori da diversi paesi e parti del mondo, abbiamo deciso di mantenere l’idea di “crisi” come nucleo del nostro progetto.
Cafèbabel: Che cos'é una “crisi generazionale” e cosa significa al giorno d’oggi?
Julian Tangermann: In qualche modo ognuno di noi conosce e sperimenta delle crisi. Il Brasile e l’Egitto erano gli esempi estremi di qualche anno fa. La Siria e l’Ucraina sono semplicemente alcuni di quelli più critici del giorno d’oggi. Anche in altre società c’è un sentimento di crisi diffuso tra la generazione più giovane, sebbene su un livello differente: disoccupazione in Spagna, violenza quotidiana in Colombia o la difficoltà di trovare un’occupazione sicura in Austria. E poi, naturalmente, c’è una vasta gamma di crisi personali: affrontare una vita in tempi di rapidi cambiamenti e perdite, in tempi in cui sono svanite certezze consolidate e l’identità non è più un fatto dato per scontato. Ogni generazione ha sempre vissuto le proprie crisi, ma la nostra é la prima che non solo le sperimenta in modo globale attraverso i mass media e il web, ma ha anche la possibilità di discuterne e condividere queste esperienze globalmente nel mondo interconnesso. Attraverso la letteratura, la nostra antologia si propone di presentare l’esperienza di una generazione propensa alla crisi, in differenti contesti e culture.
Cafèbabel: Cosa potrebbe raccontarci il vostro progetto riguardo all'umanità?
Julian Tangermann: Immagino che, quando si decide di dedicare un intero libro a un argomento così negativo come le “crisi”, la risposta che ci si aspetta di ricevere dovrebbe essere ugualmente negativa: siamo in crisi, la nostra generazione è in crisi, il mondo è in crisi. In parte è vero: sì, queste storie ci raccontano molto riguardo a tragedie e difficoltà, ma ci raccontano anche che c’è una generazione là fuori che è disposta ad accogliere le sfide, una generazione alla quale è stato consegnato un mondo carico di crisi, ma che le affronta in modo creativo ed eccezionale. In un certo senso, scrivere di crisi, come hanno fatto i nostri autori, è un modo per affrontarle.
Cafèbabel: Puoi darci un assaggio dei temi trattati nelle storie?
Julian Tangermann: Visto che il lavoro non è ancora terminato preferirei non rivelare troppo. Pubblicheremo un’anticipazione dei racconti sul nostro sito di raccolta fondi, non appena avrà inizio la campagna per le donazioni (a settembre). L’antologia è una commistione della creatività e abilità dei nostri 18 autori differenti. Sono riusciti nell’impresa di creare 18 storie che, sebbene siano basate sullo stesso tema comune, sono così diverse in stili e contenuti che si scopre un nuovo gioiello con ognuna di esse.
Cafèbabel: Gli autori dovevano seguire delle linee guida, oppure no?
Julian Tangermann: Gli autori erano totalmente liberi di dare sfogo alla propria creatività, a patto che il loro testo si adattasse alla disposizione di massima di essere un “racconto breve”. Liberi di affrontare qualsiasi tema ritenessero importante e di adottare lo stile che più gli piaceva. In questo modo si possono trovare alcuni testi più poetici o altri di narrazione più diretta e descrittiva. L’unica regola stabilita fin dall’inizio era che gli autori non avrebbero dovuto parlare tra di loro o scambiarsi pareri sulle storie. Volevamo che scrivessero 18 testi unici. E ora, leggendo le storie, questo proposito ha avuto successo.
Cafèbabel: Che aspettative avete per il progetto?
Julian Tangermann: La collaborazione all’“International Short Story Project” è stata volontaria in tutte le fasi del progetto: gli autori hanno lavorato intensamente per creare dei testi di valore, gli editor hanno fornito il loro impegno per raffinarli e i traduttori hanno dimostrato un talento incredibile nel tradurli. Ora abbiamo bisogno dell’aiuto di tante persone entusiaste ed amanti della letteratura, da ogni parte del mondo, per prendere parte al progetto attraverso il “crowd-publishing” (una sorta di pubblicazione partecipata, attraverso donazioni, che si svolge attraverso internet, ndr) e far sì che queste storie approdino in un libro reale.
Cafèbabel: Perché avete deciso di affidarvi al crowd-publishing?
Julian Tangermann: Sia per ragioni pratiche, sia per ragioni di contenuto e di principio. Per quanto riguarda le ragioni pratiche, ho sperimentato molti rifiuti da parte di grandi editori. Tutti erano entusiasti dell’idea, ma temevano di rischiare troppo sostenendo una forma di progetto letterario così nuova e innovativa. Poi, per caso, ho incontrato Jonas e il team della casa editrice Kladde Buchverlag. Non solo erano affascinati dal progetto, ma addirittura erano disposti a fare tutto ciò che potevano per far sì che il libro potesse realizzarsi. Per quanto riguarda invece il contenuto: l’“International Short Story Project” esiste grazie al contributo di persone da più di 30 paesi. I componenti del team, più di 70, provengono da svariate parti del mondo e rendono la nostra antologia un libro realmente internazionale. Speriamo che il crowd-publishing possa rispecchiare la partecipazione del nostro team multilinguistico in termini di supporto internazionale.
Cafèbabel: Puoi raccontarci qualcosa di più riguardo alla casa editrice Kladde Buchverlag?
Julian Tangermann: La casa editrice Kladde Buchverlag è una start-up giovane e dinamica, fondata solo due anni fa da un gruppo che ruotava attorno a Jonas Al-Nemri. La loro idea era di rivoluzionare il mercato dell’editoria attraverso una nuova combinazione tra gli standard di alta qualità di una casa editrice tradizionale e le prospettive democratiche, aperte e vivaci che offre il crowd-publishing. Il concetto è semplice: gli scrittori mandano il loro manoscritto e se la Kladde Buchverlag lo accetta nel suo programma, viene corretto e presentato al pubblico. Dopo aver raggiunto un adeguato sostegno da parte dei partecipanti al crowd-publishing, il lavoro è pubblicato come opera letteraria.
Cafèbabel: In che modo e dove sarà lanciato il progetto?
Julian Tangermann: Al momento stiamo progettando alcune iniziative per presentare il progetto e l’antologia ad un pubblico più ampio. Il nostro editore ha sede in Europa, quindi ci concentreremo leggermente di più su questa parte del mondo, per esempio presentando il libro alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte. In ogni caso speriamo vivamente di riuscire ad attirare l’attenzione di molte persone da più parti del mondo sulla nostra antologia e sul crowd-funding, attraverso diversi eventi locali, come letture nelle librerie e iniziative simili.
Potete trovare ulteriori informazioni riguardo al progetto visitando la pagina Facebook, e per sostenerlo potete visitare il sito www.thecrisisinside.net.
Translated from The Crisis Inside: Tapestry of a Generation