Tacheles a Berlino? Puerto Giesing a Monaco!
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La crisi economica ha portato alla chiusura di moltissime ditte, imprese, catene di negozi. Edifici vuoti sono entrati a far parte della realtà di molte città.
L'ex grande magazzino Hertie di Monaco di Baviera, seguendo l'esempio di Tacheles a Berlino, si è riscoperto centro culturale: il nuovo esperimento si chiama Puerto Giesing e ha rivoluzionato l'immagine borghese della “città più a Nord d'Italia”!
Edeltraut, Bernd, Wanitta, Doris e gli altri escono in fila indiana dalla stanza principale del terzo piano dell'Hertie. Cosa c'è di strano? Il grande magazzino Hertie, nel quartiere di Giesing a Monaco di Baviera, ha chiuso un anno fa. Bancarotta.
Crisi economica, investimenti errati, l'Hertie sembrerebbe solo un'altra catena che non ce l'ha fatta e ha dovuto cedere le armi davanti al gigante capitalismo. Ma fin dall'inizio c'è stato qualcosa di diverso, un movimento di reazione che già faceva intuire che dalle ceneri di questa fenice di cemento sarebbe sorto un qualcosa di completamente nuovo. E a giudicare dal via vai di giovani che entrano ed escono dall'edificio ora denominato "Puerto Giesing" deve essere qualcosa di molto attraente.
Ma procediamo con ordine: un anno fa l'Hertie chiude e fa una svendita di tutto ciò che è la spina dorsale di ogni grande magazzino che si rispetti: scaffali, appendiabiti, scrivanie, tavoli, sedie, tutto viene svenduto per due lire. La folla si accalca, quasi conscia di essere spettatrice di un triste spettacolo che ha come unica protagonista la disfatta del sistema economico. Alcuni di loro sono probabilmente gli ex-impiegati, che non hanno resistito alla tentazione morbosa di vedere il loro mondo spogliato di tutto il luccichio e di tutti gli addobbi che fanno parte dello show di ogni luogo di vendita che si rispetti – la seduzione del cliente fa parte del gioco.
Altri occhi sono presenti quel giorno, altri personaggi, spettatori e protagonisti, che sembrano incarnare in sé stessi l'accaduto: è un esercito di manichini, nudi, che sembrano aver perso insieme ai vestiti anche il sorriso che qualcuno aveva deciso per loro. È uno spettacolo macabro ma attraente, e come tale non sfugge all'attenzione di un gruppo di fotografi, hitApic, che documentano quella giornata senza immaginare che a loro sarebbe spettato il compito di seguire le fasi della “resurrezione” di questo palazzo.
Cosa fare infatti di un intero edificio libero, che rischia di restare chiuso, inutilizzato per mesi? La risposta della città di Monaco arriva ben presto: le stanze sarebbero state date a giovani artisti in cambio di un obolo simbolico per le spese di acqua e luce.
Da quel giorno all'Hertie, il novello Puerto Giesing, è tutto un entrare e uscire di ragazzi che puliscono, dipingono, fanno loro quelle stanze che ora assumono sembianze completamente nuove: ci sono atelier di moda, gruppi rock, designer e ormai anche anche due nuovi club dove ogni settimana si può ascoltare musica dal vivo o bere semplicemente qualcosa in un'atmosfera ben lontana dal tipico locale della cosiddetta schickeria di Monaco. Al piano terra si organizzano mostre, ma anche mercatini improvvisati e installazioni artistiche.
Il gruppo hitApic, composto da Wolfgang Filser, Manuel da Coll, e Erwin Rittenschober, ha una stanzetta al secondo piano, una camera oscura, ed è proprio qui che vengono sviluppate le foto analogiche – anche il metodo diventa quasi un simbolo tangibile del “tempo che fu”, come l'Hertie – che documentano lo sviluppo di questo palazzo e la sua seconda giovinezza. Anche gli ex-impiegati dell'Hertie hanno una nuova vita, un nuovo lavoro, sono stati spostati in nuove filiali, hanno trovato nuovi colleghi, ma una volta al mese la nostalgia fa capolino e si ritrovano con i vecchi amici e colleghi al vecchio bar di sempre, a fare quattro chiacchiere, "ti ricordi di quando Doris... ", a parlare del nuovo posto di lavoro, a ricordare.
Domenica scorsa si sono incontrati a Puerto Giesing, il “loro Hertie”: il vecchio dentro al nuovo, due realtà in simbiosi. E uscendo si sono guardati intorno, osservando un po' con sospetto i nuovi abitanti di quello spazio ora diventato così estraneo.
Ma anche Puerto Giesing non durerà a lungo: la demolizione del palazzo è prevista per l'anno prossimo.
Foto: hitApic/hit-a-pic.de; video: Hauskapellmeister/YouTube