Summit tripartito Ue: scontro sulle priorità
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Gabriele MaroneseLa competitività industriale figurava tra i punti all’ordine del giorno del vertice europeo del 20 e 21 marzo 2014. Eppure, è giocoforza constatare che, a causa della crisi tra Mosca e Kiev, quella che sarebbe dovuta essere la questione centrale di questo incontro è passata inevitabilmente in secondo piano.
Il tema della competitività è stato menzionato soltanto durante il primo consiglio tripartito del 2014, un incontro fra il presidente del Consiglio europeo, della Commissione europea, il Primo ministro greco e i rappresentanti dei partner sociali europei. Secondo il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, “adesso che le questioni urgenti sono state regolate” - si riferiva all’accordo raggiunto ieri sul meccanismo unico di risoluzione per l’unione bancaria - la priorità è quella di “rinforzare gli investimenti, incoraggiare il rimpatrio degli impieghi, i brevetti, la cooperazione su certe tecnologie-chiave […] e garantire dei costi di energia che permettano di avere un rifornimento costante”.
La questione energetica, della quale la situazione ucraina amplifica l’urgenza rispetto a quella del gas, rimane al centro delle preoccupazioni del patronato europeo. “L’Europa ha bisogno di riforme e di limitare la propria dipendenza energetica”, ha messo in guardia Markus Beyrer, direttore generale di Business Europe. E a ragion veduta: l’Europa deve far fronte a degli oneri fiscali molto più gravosi di quelli degli Stati Uniti o del Giappone e a dei costi energetici troppo elevati. A questo proposito, le energie rinnovabili e il gas di scisto sarebbero due piste da percorrere secondo il parere di Beyrer. Inoltre, mentre l’economia europea è fortemente colpita dalla crisi, “il resto del mondo non ci ha aspettato”, ha spiegato.
Una competitività verso l’alto, non verso il basso
Dichiarazioni, queste, che hanno fatto infuriare Bernadette Ségol, segretario generale della CES (Confederazione europea dei sindacati). “È necessaria una crescita che promuova l’impiego e non la possiamo ottenere attraverso il ribasso degli stipendi, delle imposte, della protezione sociale”, ha detto il segretario. Fra le proposte della CES c'è il raggiungimento di un livello più alto di efficienza energetica, potenziale impulso alla creazione di posti di lavoro nel Vecchio continente. “Il fatto di portare al 27% la quota delle energie prodotte tramite fonti rinnovabili (entro il 2030, ndr.) non è però un obiettivo abbastanza ambizioso”, ha sottolineato. Rispetto a una rinascita industriale, “sono necessari investimenti europei su larga scala e non soltanto misure occasionali”.
La Commissione prevede di rilanciare la crescita con nuovi fondi industriali e d’investimento. D’altronde, per l’8 aprile 2014, a Bruxelles è prevista una conferenza in cui verranno discusse le modalità d’investimento dei 6 miliardi di euro dell’iniziativa Garantie Jeunesse ("Garanzia giovani", ndr.). Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha inoltre sottolineato che “gli Stati membri devono continuare a mettere in opera le principali politiche concordate”.
La Grecia, che in questo primo semestre del 2014 presiede il Consiglio dell’Unione, “ha perso il 25% del suo PIL per l’applicazione delle politiche europee”, ha ricordato il Primo ministro Antonis Samaras (Partito "Nuova Democrazia", ndr.). Nello Stato ellenico le PMI (piccole e medie imprese, ndr.) costituiscono la sostanza del tessuto economico: “Non ci sarà alcuna ripresa senza liquidità. L’accesso delle PMI al credito bancario è una sfida prioritaria”, ha insistito il Primo ministro. Barroso ha però ribadito che le PMI dovranno “acquisire nuove qualifiche e avviare degli investimenti intelligenti”.
Insomma, di fronte al crollo delle imprese europee come conseguenza della crisi finanziaria il problema principale rimane ancora quello dell'occupazione. L’Europa ha il dovere di trovare una risposta unanime che possa rivitalizzare l’industria europea senza lasciare per strada i 26 milioni di disoccupati attuali e, in particolare, i giovani, prime vittime di questo sconvolgimento.
- Vedi l'agenda Ue della scorsa settimana, qui -
Translated from PAS DE COMPÉTITIVITÉ SANS INCLUSION SOCIALE