Summercase, un festival per due città
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claudia dondiMigliaia di europei hanno seguito la seconda edizione del primo festival di musica ospitato contemporaneamente a Madrid e Barcellona.
I giovani europei hanno un motivo in più per viaggiare. I festival di musica – che in estate proliferano in Spagna come i funghi in autunno – offrono ai vacanzieri una formula irresistibile: turismo, musica e sole. Basti pensare al Summercase, una manifestazione nata due anni fa che a metà luglio ha proposto 25 concerti simultanei a Madrid e Barcellona. Gli spettacoli ospitati dalla prima, sono stati replicati il giorno seguente a Barcellona, e viceversa. I gruppi si sono spostati da una città all’altra con voli charter e i palchi, non a caso, sono stati definiti "terminal", proprio come le aerostazioni. Numerosi inglesi, tedeschi e svedesi hanno pianificato le loro vacanze in funzione dell’evento musicale o del concerto del loro gruppo preferito: The Jesus And Mary Chain, Scissor Sisters, The Chemical Brothers e Mika, solo per citarne alcuni.
Storie curiose e freaks
Alex e Svein sono due ventiquattrenni originari di Tonsberg, la città più antica della Norvegia. Hanno deciso di partecipare al Summercase con due amici che non vedevano da più di due anni e con cui avevano diviso la casa in Scozia: Giovanni e John. Si sono rincontrati ad Amsterdam e assieme hanno attraversatoin treno mezza Europa, fino a Madrid. Quella che nei progetti doveva essere una felice settimana di concerti e ricongiungimenti, però, si è rivelata qualcosa di ben diverso. Il primo giorno i quattro amici hanno cercato di entrare nel recinto del Festival con bibite alcooliche al seguito, ma un agente di sicurezza se n’è accorto, le ha svuotate e ha tagliato il braccialetto di ingresso ai giovani. «Ci hanno preso per il collo» commenta John pacificamente, senza smettere di sventolare la sua bandiera scozzese. «Non ci hanno lasciato entrare – continua Alex – perché eravamo ubriachi…Ma è chiaro che abbiamo bevuto: è un festival! Siamo venuti dalla Norvegia, abbiamo pagato 115 euro d’entrata e non possiamo nemmeno entrare. Amiamo la Spagna ...»
Due festival in un colpo solo
Barcellona può contare su un pubblico più numeroso rispetto a quelli Madrid, complice anche la spiaggia, che in estate non guasta. Anche se – con gruppi come The Chemical Brothers, Bloc Party o Lcd Soundsystem – il festival riscuoterebbe successo anche se fosse organizzato nel deserto. Stephan Cove, un ragazzo irlandese, ha però un problema: non riesce a farsi capire al bancone del bar. Non parla spagnolo e il volume della musica impedisce al barista di capire l'ordinazione: una «Vodka-lemon». Lo aiuto e poi gli chiedo il suo parere sui prezzi delle consumazioni. Secondo lui le bevande sono economiche: una birra o una bottiglia d’acqua costano 3 euro mentre in Irlanda almeno 5.
Non è dello stesso parere Irene Andreova, una ragazza ucraina di 26 anni, che indossa una parrucca rosa in testa: dopo essersi dichiarata indignata per le tariffe, gira i tacchi e se ne va, rifiutandosi di rispondere ad altre domande. Si dirige verso la fontanella che l’organizzazione ha messo a disposizione di tutti. Stephan e la sua ragazza, nativi di Belfast, hanno invece scelto Madrid. «Mia sorella vive col suo ragazzo vicino a Malaga, a Estepona. Sono passato per Madrid a ballare qualche giorno, prima di andare al mare da lei».
Un mercato europeo della musica
Una delle organizzatrici del festival ha dichiarato in un’intervista a Radio 3 – un'emittente statale spagnola di musica alternativa – che «gli altri festival spagnoli non preoccupano il Summercase. La vera concorrenza è quella delle altre manifestazioni europee, nel momento in cui bisogna accaparrarsi i gruppi migliori». Come dire, esiste un mercato europeo dei festival di musica. Basti pensare al recente Festival di Marsiglia e al Trafficfestival di Torino.
Translated from Danzad, danzad, europeos