Sul binario degli scioglilingua, la passione dei belgi per il Bel Paese
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Al Teatro Het Klokhuis di Anversa è approdato "Binario 2", spettacolo delicato, selezionato al Torino Fringe Festival e vincitore del Premio Off Roma Fringe Festival. La sceneggiatura studiata da La Dante celebra una passione: quella dei fiamminghi per la lingua, la storia ed i paesaggi d'Italia che ora vi raccontiamo.
La sceneggiatura in lingua originale è giunta con qualche mese di anticipo, prima che "Binario 2: sotto la panca la capra crepa" prodotto da Etérnit di Pasquale Passaretti e Luigi Morra arrivasse finalmente il 24 e 25 marzo al Teatro Het Klokhuis. Una perfomance delicata, che segue la scia dei ricordi d’un insolito capostazione, appassionato di scioglilingua. Fin da subito l’attore cerca una forma di dialogo con il pubblico: ebbene quello di Anversa ha enormemente sorpreso per la sua partecipazione, in tutti i sensi. E ora scopriamo come mai uno spettacolo in lingua italiana ha così tanto emozionato i fiamminghi.
In effetti, il testo è approdato nelle scuole de La Dante, circolo di Anversa, grazie all’incredibile lavoro del docente Emiliano Biagio Manzillo, italiano emigrato da undici anni, traduttore, fotografo e regista. È stato il curatore del progetto, riuscendo a coinvolgere circa duecento persone, docenti di cinque classi di allievi dei corsi serali di lingua italiana. Una passione tra i belgi che, come vedremo, va oltre il semplice esercizio di apprendimento, ma si spinge fino addirittura ad invogliare taluni a comprare case e masserie nel Sud Italia. E altro ancora.
Un'idea originale
“L’idea è stata quella di soffermarci sullo studio e la scoperta degli scioglilingua", ha spiegato Manzillo, "in questo modo abbiamo studiato il testo in classe interessandoci soprattutto alla prosodia della lingua italiana, quindi avvicinarci al pezzo. Ma poi abbiamo trovato degli scioglilingua in neeralendese ed ancora in altre lingue, quali l’africans, il tedesco, il francese, il rumeno, il russo, il portoghese. Un modo ludico per scoprire i punti di contatto e le divergenze fra le lingue”.
E si sono divertiti terribilmente, tanto che ne è venuta fuori una registrazione di otto minuti per una ventina di scioglilingua, con la quale si è deciso d’aprire lo spettacolo; quanto a quelli in fiammingo invece, sono stati integrati nella performance, recitati dall’attore, mandando letteralmente in estasi il nutrito pubblico belga. Eccone alcuni:
"Ik mix mijn whisky met een whisky mixer" (Mischio il mio whisky con un mixer per whisky)
"Als apen apen na-apen, dan apen apen apen na" (Se le scimmie scimmiottano le scimmie, allora le scimmie scimmiottano).
Italia, che passione
Le scuole serali, molto popolari nelle Fiandre ed in tutto il Belgio, assicurano un buon livello d’istruzione, nel nostro caso dell’italiano, una lingua poco utilizzata nel mondo internazionale del business e del lavoro. Allora ci siamo chiesti da dove derivasse la passione dei belgi. A rispondere sono stati direttamente loro.
Mathilda, 53 anni, di Anversa, ha comprato casa in Puglia due anni fa e passa in Italia almeno sei mesi l’anno. “Ho cominciato a studiare l’italiano a ventanni, poi ho ripreso da qualche anno, quando mio marito mi ha proposto di comprare una bellissima casa in Puglia. Perché? Non saprei spiegarlo, ma credo che alla base ci sia la passione per la cultura e la bellezza dei paesaggi dell’Italia. La gente poi è tanto simpatica, abbiamo già tanti amici laggiù, cantanti, poeti, pittori che animano le nostre serate”.
Ma ancora piu’ eclatante è il caso di Kris, una pittrice che si reca regolarmente ad Irsina, in Basilicata, per partecipare in qualità di docente a dei corsi di pittura internazionali che il comune organizza durante l’estate. E con lei vi è un tutto un gruppo di belgi che passano le vacanze al Sud.
Cosi scopriamo che gli stranieri viaggiano e animano la cultura in Italia, mentre molti italiani scelgono di emigrare. Quelli che restano? Alcuni si danno da fare, altri un po’ meno. Ed in Belgio sanno anche questo.