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Subway Budapest: fuga dal nazionalismo nei sotterranei della capitale
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In Ungheria, il governo di Viktor Orbán è decisamente contro tendenza. Vuole uscire dall'Europa, ha eliminato l'Islam dalle religioni riconosciute dallo stato, a favore della religione cattolica romana, evangelica, ortodossa e del giudaismo. Sono solo pregiudizi quelli secondo cui la destra stia facendo riaffiorare, tra il linguaggio sessista, il razzismo contro i Rom e l'odio per i paesi limitrofi, il peggio della cultura magiara?
Un itinerario underground lungo le tre linee della metropolitana di Budapest, tra cunicoli, volti sfuggenti e copricapi importanti, sulle orme dei ragazzi della capitale, sempre più incatenati da un governo chiuso nella sua torre d'avorio e sempre meno disposti all'obbedienza.
Foto: © Eloisa d'Orsi.
Il progetto EUtopia on the ground è finanziato dalla Commissione Europea attraverso il Ministero degli Affari Esteri, la Fondazione Hippocrène e la Fondazione Charles Léopold Mayer.
Budapest è la prima tappa del nostro progetto di reportage ‘EUtopia on the ground’; continuate a seguirci per le prossime fermate ad Atene e Varsavia
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Moquette sotto forma di cartina nel Terror Hàza, la Casa del Terrore, museo sulle atrocità commesse in Ungheria da nazisti e comunisti ospitato nell'ex quartier generale della temuta polizia segreta AVH.
Foto: © Eloisa d'Orsi.
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Manichini in un negozio del centro. Dietro l'Università di lettere, si srotola una lunga serie di negozi di spade, pistole, maschere anti-gas, fucili, e oggettistica e vestiti tipici magiari.
Foto: © Eloisa d'Orsi.
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Di fronte alla stazione dei treni di Nyugati pályaudvar, la seconda più importante della città, dopo quella di Keleti.
Foto: © Eloisa d'Orsi.
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Viktor Orbán su un cartellone pubblicitario nella metropolitana.
Foto: © Eloisa d'Orsi.
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Una ragazza studia la mappa di Budapest prima di salire sulla metro. Il sottosuolo di Budapest in fondo offre non poche sorprese: le terme, i cunicoli della seconda guerra mondiale e le linee di una delle metropolitane più antiche d'Europa.
Foto: © Eloisa d'Orsi.
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La linea M1 (Millenniumi Földalatti Vasút, abbreviata in FAV o MillFaV) attraversa la città in senso sud-ovest↔nord-est. Si tratta della seconda linea metropolitana più antica d'Europa dopo quella di Londra. Nel 2002 è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'Unesco.
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Dopo la recente proposta di legge che vieta dimostrazioni di affetto tra persone dello stesso sesso in pubblico che ha messo in pericolo la vita notturna della capitale - un tempo “gay friendly” - ora è il turno di una legge capestro per i giovani universitari che sarebbero obbligati a rimanere nel proprio paese il doppio del tempo dei loro studi.
Foto: © Eloisa d'Orsi.
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Nandor nell'aula occupata della facoltà di lettere di Budapest. Gli studenti portano avanti la loro protesta dall'11 febbraio contro la riforma di Orbán.
Foto: © Eroisa d'Orsi.
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Niente low cost, niente scambi culturali, no alle lingue straniere e alle altre religioni e chiusura verso gli omosessuali. Orbàn sembra voler seppellire gli ungheresi nella loro patria e nella loro cultura e scavare nelle loro radici. Perché prendere un volo low cost se con 400 fiorini puoi esplorare i sotterranei di BudaPest?
Foto: © Eloisa d'Orsi.
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Una coppia di giovani ungheresi in metropolitana.
Foto: © Eloisa d'Orsi.
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Incontri fugaci in metropolitana.
Foto: © Eloisa d'Orsi.
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Treni intergenerazionali.
Foto: © Eloisa d'Orsi.
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Coppia in un locale notturno di Budapest. Una politica oscurantista sta cercando di seppellire i ragazzi nelle loro antiche radici rurali e pagane e chiuderli nella loro lingua ugrofinnica e agglutinante. Ma i giovani si stanno ribellando, vogliono uscire da quest'isola e respirare aria fresca.
Foto: © Eloisa d'Orsi.