Spagna: Gamonal a ferro e fuoco
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Roberta MinardiA gennaio, Gamonal, un quartiere operaio di Burgos, in Spagna, ha assistito alla ribellione dei suoi abitanti di fronte a un progetto edilizio speculativo. Con la città messa a ferro e fuoco, l'amministrazione comunale ha dichiarato la sconfitta.
Gamonal ha deciso di mobilitarsi per dare un freno alle aspirazioni di un comune che voleva investire oltre 8 milioni di euro in un progetto edilizio speculativo. I manifestanti hanno potuto contare sulla complicità e il sostegno di centinaia di abitanti di Burgos altrettanto indignati per la costruzione di un viale in calle Vitoria, una delle arterie principali della città, che collega l’area industriale Pentasa con il centro. Le ragioni? I lavori prevedevano l’eliminazione di più di 300 parcheggi in superficie e una corsia per senso di marcia. Inoltre era prevista la creazione di un parcheggio sotterraneo privato con posti auto dal costo di 20.000 euro ciascuno; e non sarebbero stati venduti, bensì affittati per 40 anni. Tutto questo in un quartiere dove la disoccupazione la fa da padrone.
Sin dal primo momento, gli abitanti di Gamonal hanno cercato di confrontarsi con il sindaco di Burgos, Javier Lacalle (Partito Popolare, nda.), mostrando il proprio dissenso nei confronti del progetto; tuttavia, il rifiuto al dialogo è sfociato in una settimana di lotte, manifestazioni massive, adunate per stabilire gruppi di lavoro, interminabile vigilanza notturna, rivolte e attacchi della polizia terminati con 46 arresti e numerosi feriti.
Il primo cittadino di Burgos ha ceduto in maniera definitiva la sera del 17 gennaio, nonostante avesse annunciato ore prima il proseguimento dei lavori. La notizia è stata diffusa da un membro della Plataforma No al Bulevar dopo un concerto rap tenutosi nella cosiddetta area zero.
censura dei social media?
Le proteste pacifiche precedenti al 10 gennaio sono passate in sordina sui media nazionali. Cionnonostante, l'eco delle proteste cittadine di Gamonal è riuscita a diffondersi.
Nonostante abbiano spiegato, più o meno abilmente, il contesto e l’origine del conflitto, i maggiori mezzi di comunicazione hanno evidenziato il carattere violento dei manifestanti. Si è addirittura parlato di radicali di estrema sinistra che si dirigevano a Burgos con l’obiettivo di fare del terrorismo di strada. "Finché non si è arrivati al fuoco, non se ne è parlato", dichiara Sheila, una giovane di Burgos del quartiere di San Pedro che ha partecipato attivamente alle proteste cittadine.
Di fronte al giornalismo tradizionale, i social network e i blog hanno avuto un ruolo importante. Migliaia di internauti hanno versato fiumi di inchiostro esprimendo la loro opinione, condividendo informazioni o indicando l’ora e il luogo degli incontri e delle manifestazioni. Purtroppo, sembra che Twitter sia stato oggetto di censura, dato che "molti commenti e foto caricate online non erano visibili", precisa Sheila, che ha deciso di iscriversi a Twitter per raccontare personalmente le sue impressioni.
la solidarietà CONTAGIOSA
La comunicazione sui social media ha permesso, in tempo record, di fare appello alla solidarietà di tutta la Spagna nei confronti di Gamonal. Da mercoledì 14 a venerdì 17, oltre 30 città hanno sostenuto i manifestanti in difesa della protesta.
Juan Manuel Alonso, portavoce di Gamonal, afferma che "senza la solidarietà di altre città spagnole e di alcuni media, ciò non sarebbe stato possibile". Ecco perché garantisce l’appoggio del suo quartiere a qualsiasi iniziativa futura a favore della giustizia sociale, visto che "ciò che ci preoccupa sono le persone, in quanto valgono più dei partiti, delle organizzazioni, dei mattoni o dei viali".
LA lotta continua
È stata vinta una battaglia, ma non la guerra. "Continuiamo a lottare per un città libera da speculazioni, dove le persone possano vivere in condizioni degne", dichiarano dalla Asamblea de Gamonal 2014, che lavora affinché il resto delle rivendicazioni trovi riscontro concreto.
Dopo l'interruzione definitiva dei lavori, la priorità principale è quella di assicurare la libertà dei manifestanti evitando accuse o arresti. Per questo motivo, Alonso e diversi abitanti hanno richiesto formalmente al Comune e agli enti bancari che hanno subito danni di non costituirsi come parte civile nei processi giudiziari.
Gli altri due grandi propositi della Asamblea de Gamonal sono il ritiro delle forze antisommossa da Burgos e le dimissioni irrevocabili di Javier Lacalle. Secondo Sheila, "è difficile che tutti le nostre richieste vengano accolte, ma il sindaco è sotto pressione, soprattutto da parte del suo partito". Intanto, il portavoce di Gamonal considera fondamentale creare "un'organizzazione che permetta di lottare quotidianamente, dato che, a distanza di un mese o un anno, potremmo trovarci in una posizione peggiore di quella attuale".
In ogni caso, Gamonal si è rivelato un esempio di come mettere in pratica la democrazia e colpire una classe politica sempre meno intoccabile. È possibile che vengano accusati di essere violenti, ma come ha osservato il cantante rap di Burgos Kopoet dopo lo spettacolo nell’area zero, "non siamo noi i violenti. La vera violenza è la limitazione dei nostri diritti o gli sfratti con cui si lasciano intere famiglie in mezzo alla strada".
Translated from Gamonal contra goliat