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Sing Street - gli anni '80 di John Carney

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Torino

Dopo Once e Begin Again il regista irlandese John Carney torna al cinema: Sing Street è un film che riporta negli anni '80 ed esorta a pensare in grande per dimenticare le piccole, brutte cose che ostacolano la creatività

Dublino, 1985. Tutti i giovani fuggono a Londra per trovare la propria strada e il fermento della città inglese promette possibilità mai viste. Invece il quindicenne Conor Lawlor è costretto a sognarla dalla sua stanza, strimpellando una chitarra per coprire le liti dei suoi genitori e confidandosi con un fratello più grande che si circonda di dischi.

La situazione peggiora quando il ragazzo deve lasciare la sua scuola per trasferirsi nel The Christian Brothers: un istituto maschile dove viggono regole rigide e antiquate e i bulli non hanno nulla da perdere.

Sarà l'incontro con Raphina a scuotere la vita di Conor; senza avere neanche una band le chiede di essere la protagonista del suo videoclip, il suo "sì" e la prospettiva di passare del tempo assieme lo esortano a formare un gruppo: i Sing Street. L'amicizia e la voglia di crescere lo porteranno a considerare la musica come una via di fuga, oltre che a dargli il coraggio di diventare sé stesso.

Hello Dublin, we are Sing Street from Dublin

John Carney è un regista che fa della musica il tema principale di ogni suo film. Anche in Once che in Begin Again la colonna sonora gioca con le emozioni degli spettatori e veicola gli eventi come se fosse una magica forza invisibile. Con Sing Street ha rispettato le aspettative, creando qualcosa di più di un film musicale o un teen - school - drama per affezionati del genere.

La storia di Cosmo-Conor e dei suoi amici musicisti alle prime armi è una "polaroid" che ritrae la musica, i desideri e le sensazioni di quegli anni; il concetto di "Happy-Sad" che Raphina gli suggerisce è l'emblema di una generazione nutrita da nuove possibilità ma anche carica di una malinconia inevitabile legata al passato ed espressa dai pezzi dei Cure, dei Duran Duran, degli Spandau Ballet. Accanto a una tracklist formata dai mostri sacri del pop e della corrente dark compaiono i bellissimi pezzi originali curati dallo stesso regista (che dal 1991 al 1993 ha fatto parte come bassista del gruppo musicale rock The Frames) e dal chitarrista Gary Clark e interpretati dai Sing Street, con una dolcezza e una freschezza che trascinano totalmente.

And drive it like you stole it

La regia di Carney cita con autenticità lo stile e lo spirito dei videoclip di quegli anni, ritrae le mode, le sfide, i cambiamenti. Probabilmente anche perché Sing Street è un po' la sua storia e la Dublino in cui è cresciuto; le aspettative di Conor sono quelle di un ragazzo che vorrebbe che le decisioni degli altri non lo facessero mai soffrire, ma che poi decide di dare un calcio alla rassegnazione con le sue canzoni tristi e felici, e di capire che anche accettare ciò che non si può cambiare, fa parte del gioco.