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Sì alla diversità linguistica! Abolire l’articolo 25

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Le politiche linguistiche

Cari amici,

Nel 2005 con la riforma Moratti, il governo italiano aveva previsto che il monte ore riservato nelle scuole per la seconda lingua comunitaria potesse essere completamente utilizzato per approfondire l'inglese, prima lingua straniera obbligatoria per tutti (articolo 25 del D. Lgs n. 226/2005).

Di fatto, l'insegnamento della seconda Lingua Comunitaria (francese/tedesco/spagnolo) uscirebbe dall'area delle materie obbligatorie e passerebbe nell'area opzionale, l'anticamera della scomparsa dai banchi di scuola. Si veda a questo proposito il grido d'allarme dell'Associazione nazionale Insegnanti di lingue straniere (ANILS).

Si tratta di una disposizione normativa sciagurata, fatta in spregio ai principi che reggono il multilinguismo europeo a cui il governo italiano ha tuttavia sempre aderito. Al di là del fatto che tale disposizione va conto lo spirito della costruzione europea (basti citare il recente rapporto Maalouf Una sfida salutare), è ormai accertato che sviluppare competenze multilingui è la chiave del domani nell'economia e nella cultura. Per esempio, il maggiore mercato di riferimento estero dell’Italia è l’Unione europea e che all’interno di questo mercato il 3 paesi che importano maggiormente prodotti italiani sono la Germania, la Francia e la Spagna. È una pura follia sacrificare la seconda lingua comunitaria sull'altare del mito della lingua unica.

L'applicazione dell'articolo fu sospesa per un anno e poi sine die, ma oggi vi è il concreto rischio che esso venga definitivamente attivato dal nuovo governo. Vi invito quindi a firmare la petizione proposta dagli insegnanti di lingua straniera italiani: "Abrogazione dell’art.25: salviamo le lingue straniere nella scuola italiana!".