Shakespeare in Molenbeek: la Black-Star Martha Canga Antonio
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Martha Canga Antonio è la protagonista di Black (2015), film di successo che racconta le gang di Molenbeek, il quartiere di Bruxelles finito sotto i riflettori dopo gli attentati di Parigi del novembre scorso. In Francia l'uscita del film, vietato ai minori di 16 anni, è stata annullata per timore di proteste. Abbiamo incontrato l'attrice, nominata Shooting Star alla Berlinale 2016.
Martha Canga Antonio, talento emergente tra le European Shooting Stars 2016, ha fatto il suo esordio al cinema proprio con Black, film girato nel 2015 e diretto dai registi belgi Adil El Arbi e Bilall Fallah. L'attrice interpreta il personaggio Mavela, una ragazza di Bruxelles di 15 anni, perdutamente innamorata di un ragazzo di una gang rivale: una storia dal sapore shakespeariano che ricorda Romeo e Giulietta.
cafébabel Torino: Abbiamo visto Black e ci è piaciuto molto. C'è un'ottima chimica tra te e Marwan (il protagonista maschile in Black, n.d.r.). Com'è stato lavorare con lui?
Martha Canga Antonio: Io adoro quel ragazzo! Sì, si è creato qualcosa fin dall'inizio, ci siamo intesi da subito, quindi tutto è venuto molto naturale.
cafébabel Torino: E il lavoro con i due registi, Adil El Arbi e Bilall Fallah? Sono molto giovani, e sembrano così rilassati...
Martha Canga Antonio: Sono due pazzi! Non è stato difficile lavorare con loro, perché sanno cosa vogliono. Quando li vedi la prima volta ti chiedi: ma questi chi sono? In realtà sono molto coerenti in quello che fanno, e si prendono il tempo per spiegarti nei dettagli quello che hanno in mente. Questo rende tutto il lavoro molto più facile perché sai come muoverti e fin dove spingerti.
cafébabel Torino: È stata la tua prima esperienza come attrice. Cosa si prova?
Martha Canga Antonio: Credo di aver iniziato a vedermi come tale solo dopo l'uscita del film, a novembre del 2015. Solo a quel punto mi sono detta: sì, mi sa che sono davvero un'attrice! E devo dire che è stato uno shock. Fino ad allora non l'avevo realizzato, ma da allora mi vedo solo su un set cinematografico.
cafébabel Torino: Ci sono alcune scene violente in Black, per esempio atti di stupro. Com'è stato per te girarle?
Martha Canga Antonio: Nessuno vuole parlare delle storie di abusi che subiscono le ragazze, restano nascoste. Io avevo paura di non riuscire a rendere reale la situazione. Per questo ho messo anima e corpo in quello che facevo, anche se si trattava di scene e temi molto forti. È una pressione che mi sono autoinflitta per recitare il meglio possibile, soprattutto per rispetto nei confronti delle donne che non riescono a parlarne.
cafébabel Torino: Quindi si può dire che quello che i due registi hanno voluto raccontare nel film, è la realtà di ciò che accade a Bruxelles?
Martha Canga Antonio: Bruxelles è grande, ci sono almeno un milione di storie da raccontare su questa città. Quella di Black è solo una. Tutti vedono Bruxelles come la città dei waffel, delle patatine fritte, ma c'è tutto un background molto vario che è giusto sia raccontato. Lo aveva già fatto Mathieu Kassovitz per le banlieue parigine nel film L'odio. Ci voleva un film che raccontasse un altro lato di questa città, uno dei tanti rimasti in secondo piano.
cafébabel Torino: La musica è molto importante nel film, che ha una gran bella colonna sonora. Ho visto che te ne sei occupata anche tu...
Martha Canga Antonio: Sì, c'è anche la musica del mio gruppo, SoulAart. Mi piacerebbe molto scrivere una sceneggiatura, un giorno. Non si sa mai. Per me è molto importante riuscire ad esprimermi e quindi trovare una maniera per farlo.
cafébabel Torino: È stato difficile entrare nel mondo del cinema?
Martha Canga Antonio: Prima di diventare attrice andavo a scuola, come tutti i ragazzi della mia età. Quindi no, non è stato facile, persino adesso devo ancora abituarmi. Penso che in realtà non mi abituerò mai, ma è uno dei tanti lati di questo lavoro. Essere attrice non riguarda soltanto la parte artistica, ma anche tutto ciò che la circonda: le fotografie, le interviste. Comunque per me la parte artistica rimane la più importante. Potremmo parlare per ore davanti ad una telecamera e rispondere a centinaia di domande, ma se dietro non c'è talento, a cosa serve? Il cinema non è fatto solo di interviste e red carpet.
Il trailer di Black.
cafébabel Torino: Molenbeek è sempre stato un quartiere sconosciuto ai più. Dopo gli attentati terroristici di Parigi è sotto i riflettori di tutto il mondo. Molte delle scene di Black sono state girate proprio lì. Tu che l'hai visto e ci hai lavorato, cosa ne pensi?
Martha Canga Antonio: Le persone del quartiere erano gentili, disponibili e curiose. Ci hanno molto sostenuto e non abbiamo mai avuto problemi. Molenbeek non va identificata con i terroristi, così come Black non rappresenta tutta Bruxelles. È questo che si dimentica sempre. Adesso a Bruxelles sono tutti convinti che non si debba andare a Molenbeek perché è un quartiere pericoloso, ma si dimentica sempre che si sta parlando di una piccola realtà. Sono le generalizzazioni la cosa più pericolosa.
cafébabel Torino: Cosa pensi di Mavela, il tuo personaggio?
Martha Canga Antonio: È un personaggio molto interessante, è una ragazza che fa il suo ingresso nella pubertà e, come tutti gli adolescenti, non sa quale sia il suo posto nel mondo. Cerca una stabilità, un luogo dove sentirsi riconosciuta. Purtroppo quelli che identifica come i suoi punti di riferimento si rivelano brutte compagnie. Mavela è una ragazza che cresce e cambia. Piano piano, innamorandosi, trova la forza di staccarsi da un ambiente nocivo.
cafébabel Torino: Hai piani per la tua carriera futura? Ci sono già altri progetti in vista?
Martha Canga Antonio: Niente di concreto, per adesso. Ci sono proposte, anche da parte di persone che ho incontrato qui alla Berlinale. Ma voglio prendermi tempo per fare la scelta giusta. Non voglio cadere nella trappola del diventare un'attrice che ha goduto soltanto della "fortuna del principiante".
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Pubblicato dalla redazione locale di cafébabel Torino.
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