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Sempre più divisi?

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Torino

Cosa sta succedendo all'Unione europea? Sembra che al suo interno ci siano delle spaccature sempre più evidenti, rese forti dalla crisi economica che si ripercuote a livello sociale e identitario. In questi giorni si fa un gran parlare della possibile secessione del Belgio tra Valloni e Fiamminghi, due popolazioni a lungo unite sotto una stessa bandiera ma divise da lingue e culture.

L'Italia non è indenne. A parte l'arcinota voglia di secessione prima e federalismo poi della Lega (un tema che torna in voga secondo Eve Mongin, blogger del giornale Libération), ci sono tanti piccoli episodi che mettono in mostra questa voglia di divisione, questo "C'eravamo tanto amati", che cade alla vigilia dei 150 anni dell'Unità d'Italia

L'Emilia e la Romagna

In commissione Affari costituzionali alla Camera sono in calendario due proposte di legge, firmate dal leghista Gianluca Pini e dal finiano Enzo Raisi che vogliono rendere rendere autonome le Province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, costituendo la Regione Romagna. I deputati numerano le differenze:

la Romagna è più povera: «Il reddito medio pro capite è di circa un quarto inferiore rispetto alla media dell’intera regione»; L'economia è differente. La Romagna si regge su turismo, agricoltura e artigianato; l’Emilia sulla grande e media industria, insieme alle cooperative; la storia e il divario tra l'Italia dei Comuni (in Emilia) e lo Stato pontificio in Romagna.

Il sud si ribella all'Unità e ai Savoia

A inizio maggio alcuni gruppi identitari del sud, della Sicilia e della Campania, hanno manifestato in Piemonte. A Torino, la storica prima capitale italiana, hanno manifestato i membri di "Insorgenza Civile" contro il museo Lombroso, un museo che spiega e smaschera gli errori scientifici che -secondo i manifestanti- hanno provocato una forma di razzismo verso i meridionali. A Fenestrelle, nelle cui carceri erano detenuti dei "briganti", gli appartenenti al "Comitato Due Sicilie" hanno protestato contro quell'Unità che soggiogò - dicono - il sud al nord facendo perdere tutte le ricchezze e opprimendo le popolazioni locali. Insieme a loro c'era anche l'europarlamentare leghista Mario Borghezio. Paradossale.

E in Friuli-Venezia-Giulia qualcuno vorrebbe gli Asburgo!!

Sempre a inizio maggio Edouard Ballaman, leghista e presidente del Consiglio regionale del FVG, nel mezzo di una polemica sui fondi per i festeggiamenti sui 150 anni dell'Unità d'Italia, ha affermato. «Se dovessimo celebrare in Friuli Venezia Giulia i 150 anni - ha detto Ballaman - dovremmo issare sul pennone la bandiera austro-ungarica. Siamo in un’altra realtà».

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