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Sei ubriaco, Juncker, vattene a casa!

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Translation by:

Rebeka Dora Kajos

PoliticaFirenze

(Opinione) Nel documento finale del vertice dell'Unione Europea a Riga, gli Stati membri hanno accettato di rafforzare la collaborazione con i partner orientali. Ma la grave gaffe diplomatica commessa da Juncker nel "salutare" Viktor Orbán, contiene un messaggio molto più importante: il Presidente della Commissione europea non ha alcun rispetto delle norme concordate a livello internazionale.

Quelli che pensano che per noi ungheresi sia stato imbarazzante vedere Junker schiaffeggiare Orbán, dopo averlo chiamato dittatore, si sbagliano di grosso. Che un capo, il numero uno dell'Unione Europea, si possa permettere un comportamento così inqualificabile, è una cosa molto triste sia per lui, sia per l'UE. L'Unione Europea, che dovrebbe primeggiare nella risoluzione di problemi attraverso i canali diplomatici – gli unici che ha, tra l'altro –, non può permettersi un personaggio del genere. Per migliorare i rapporti all'interno dell'UE, abbiamo bisogno di tutto tranne che di una personalità controversa di cui, in realtà, non si può dire niente di positivo.

A scanso di equivoci, non sono un fan di Viktor, anzi: sono proprio la mancanza di diplomazia e di un dialogo costruttivo i lati più negativi dell'attuale governo. Eppure in questo caso non è Orbán il colpevole: chiunque conosca l'etichetta sarà d'accordo, indipendentemente dalle proprie idee politiche. Già nel trascinarlo via, era stato Juncker a comportarsi penosamente, e non Orbán, ma lo schiaffo no: lo schiaffo è inaccettabile. Non ha semplicemente schiaffeggiato un personaggio politico, ma un presidente, ovvero il rappresentante più volte eletto di un stato membro. In pratica, ha dato uno schiaffo a tutta l’Ungheria.

"Sta arrivando il dittatore," dice Claude Juncker.

Si può e si deve formulare una critica nei confronti degli stati membri, ma per fare questo esistono i luoghi adatti. Le procedure ufficiali servono a evitare episodi del genere. Durante il vertice di Riga si è discusso dell'attuale situazione dell'Ungheria e, anche se preferirei non esprimermi sulla qualità del dibattito, si può ufficialmente dire che non ci sono stati problemi sulla conduzione del confronto. Ma questo comportamento personale, scherzoso, al contempo molto accondiscendente e da "superiore" è intollerabile. Così non si tratta nemmeno un amico – almeno io diventerei molto nervoso se qualcuno mi desse un buffetto mentre ci scambiamo la mano. Quale sarà il prossimo scherzo? Juncker darà un pizzicotto al sedere della Merkel?

Ciò che rende ancora più grave il gesto è il fatto che sia accaduto in un momento in cui l'Ue, vista la situazione internazionale, non può permettersi un indebolimento. Anche se non fosse successo nulla di tutto ciò, sono sorti talmente tanti problemi col nazionalismo, in aumento dappertutto, che non mi sembra una buona idea umiliare – perché è proprio questo quello che è successo – il presidente di uno stato in cui l'euroscetticismo si è evidentemente diffuso sia a livello sociale, sia a livello governativo.

Vale la pena notare anche un altro aspetto riguardante l'azione di Juncker, e cioè quella contraddizione implicita nel pronunciare la parola "dittatore" in questo contesto. Con un vero dittatore non potresti mai farlo. Quanti hanno dato uno schiaffo a Putin ridendo e chiamandolo proprio in quel modo? Dubito che sarebbe successo con zio Josif perché lui, in caso positivo, avrebbe subito preso a colpi di piccozza quel bonaccione di Juncker. Come nessuno, del resto, ha mai detto al moderatamente gioviale Hitler: «Accidenti, tu sì che sei proprio un dittatore!». Non voglio negare che l'attuale governo ungherese abbia dei tratti dittatoriali, ma chi chiama dittatura questo sistema e dittatore Orbán, non sa niente delle vere dittature e dei veri dittatori. È buffo che uno che non è stato eletto da nessuno chiami "dittatore" un presidente che è stato democraticamente eletto già più volte.

Ma ritornando a Juncker. Anche se finora è stato imbarazzante, se non divertente, preferirei non pensare ai consigli dell'UE come a uno spettacolo da circo, eppure bisogna prendere atto che questo atteggiamento prepotente ha portato l’UE proprio a questo livello. Questo atteggiamento è diplomaticamente intollerabile e, mentre potrebbe sembrare appropriato in un'osteria, non è sicuramente accettabile negli strati più alti dell'UE. Juncker dovrebbe chiedere scusa non solamente a Orbán, ma a tutta l'Ungheria, perché il suo gesto è stato scandaloso. Con questo comportamento, non si potrà più prendere sul serio né lui, né l'Unione Europea da lui "governata". Alla prossima uscita del genere nessuno vi farà caso, perché nessuno sarà disposto a ritenerla una cosa seria: Sei ubriaco, Juncker, vattene a casa.

Story by

Gergely Károly

Hungarian freelance reporter (Magyar Nemzet, Magyar Hang and Cafebabel Budapest). He works as a reporter for The International Cybersecurity Dialogue and is currently enrolled at the Univerity of Oxford, reading Russian and East European Studies.

Translated from Részeg vagy Juncker, menj haza