Sciopero in Grecia: il secondo aumento dell'Iva paralizza il paese
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Giuseppe PierriTutti i trasporti pubblici fuori servizio per 24 ore ad Atene e cancellazioni ad intermittenza negli aeroporti ellenici
Strike, απεργία, sciopero... lo scorso giovedì 8 luglio è stato un altro di quei giorni a cui non importa dare un nome per indicare la disperazione della popolazione greca davanti alle misure di risparmio che vengono portate avanti dal governo ellenico per uscire dalla crisi in cui si trova il paese. Per la seconda volta in 15 giorni, in concomitanza con una sessione parlamentaria, in cui si sottoponeva a votazione una legge quadro che individua un salario minimo di 500 euro per i primi contratti destinati ai giovani, tutti i trasporti pubblici hanno proclamato uno sciopero di 24 ore. Inoltre, gran parte dei voli programmati in tal data sono stati cancellati all'aeroporto Venizelos di Atene, a causa del blocco dei controllori aerei.
Detonanti
Lo scorso 1 luglio è aumentato, per la seconda volta consecutiva, l'IVA, di due punti percentuali, passando dal 21 al 23 % per prodotti come alcol, sigarette, benzina e articoli di "seconda" necessità in generale. In quattro mesi, i cittadini del paese del Peloponneso hanno sofferto un incremento di quattro punti percentuali nei propri acquisti. Inoltre, il salario dei funzionari si è abbassato tra il 9 e il 15% in tutti i settori. I concorsi pubblici sono stati sospesi, eccetto quelli nella Sanità e nell'Educazione, dove si è avuta una riduzione del 6%. Le pensioni sono state congelate e si vocifera che, a partire da settembre, il settore privato si vedrà colpito direttamente da una nuova serie di manovre.
Dimitria Yianikopulu, l' incaricata del negozio Ifos Fashion di Corinto, prende le cose con rassegnazione e replica che quest'anno, rispetto all'esercizio anteriore, le sue vendite si sono abbassate del 20% e non ha dubbi nel dare la colpa all'aumento dell'IVA e al taglio dei salari dei funzionari che hanno ridotto la spesa del 30%. È il caso di Panagiotis, che preferisce occultare il suo cognome: un pilota dell'esercito specializzato nella lotta agli incendi. Si mostra molto preoccupato perché il budget preventivo destinato al controllo degli incendi in Grecia si è ridotto da cinque a due milioni di euro per questa estate, «qualcosa di molto pericoloso in un paese tendenzialmente ad alto rischio da maggio a ottobre».
Di fronte al malumore che provocano in alcuni le misure dell'amministrazione statale, Nicoletta, impiegata nell'agenzia di viaggi Skliris Travel di Corinto, assicura che, anche se il volume degli affari quest'anno è diminuito del 20%, lei rimane totalmente d'accordo con la "pulizia" che sta facendo il governo con i funzionari pubblici. Nicoletta ha lavorato lo scorso anno nell'Organizzazione Nazionale del Turismo e "confessa" che i 1.200 euro che riceveva per il lavoro rappresentavano uno «stipendio molto gonfiato», come testimonia il fatto che questa cifra ora si è ridotta a 900 euro. «I funzionari non fanno niente, c'è bisogno di dargli una lezione, per questo ora sono nel settore privato», aggiunge.
Dilemma sindacale: con o senza il popolo ?
Uno dei maggiori sindacati del paese, il PAME (ΠΑΜΕ), è sceso in piazza quasi una volta a settimana negli ultimi mesi. Lo scorso 6 luglio in piazza Sintagma, ad Atene, approfittando della disponibilità di attori e gruppi musicali noti nel panorama greco, come Majezitsas Lavzentis, ha alzato nuovamente la voce, difendendo il suo impegno al fianco del popolo ellenico, nonostante la pessima campagna mezzo stampa che sta ricevendo. Giorgos Korkulis, membro del sindacato, afferma che è necessario «fare qualcosa, dato che la situazione è insostenibile. - Credo che intervenire nel Pireo (il porto di Atene) o chiudere una volta tanto qualche strada non è così grave come far collassare economicamente il paese. Che faremo se prederemo tutto il potere d'acquisto?». La giustizia greca ha qualificato come "illegali" i diversi scioperi che si stanno sviluppando nel paese, cosa che divide l'opinione pubblica tra chi è a favore e chi è contro.
Gli scioperi sono stati classificati come "illegali" per la giustizia. L'opinione pubblica è divisa
Otro Panagiotis, un taxista ateniese che percorre la strada verso l'aeroporto, è totalmente contro queste «giornate vuote e assurde», dato che pensa che servano solo a creare disagi ai turisti - che contribuiscono al 20% del PIL del paese, - in piena stagione estiva, sebbene le compagnie aeree, quelle dei traghetti e il governo promettano il rimborso integrale del costo del biglietto al passeggero, o offrono in alternativa una nuova data per il viaggio, a totale discrezione del viaggiatore.
Foto: ΠΡΙΝ/flickr; Clara Fajardo
Translated from El segundo incremento de IVA en Grecia paraliza el país