Saranno i meme a decidere chi sarà il prossimo presidente francese?
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Chiara AlbertinNei più profondi e oscuri meandri di internet, da Reddit a 4chan, passando per Discord e un forum della vecchia scuola, la campagna per le elezioni presidenziali francesi assomiglia a una guerra totale. Piccola guida per chi vorrebbe militare nel Deep Web.
Prima di gennaio di quest’anno, in pochi conoscevano l’esistenza di Discord. L’applicazione di comunicazione vocale e testuale era fatta su misura per i giocatori, ma l’anonimato e la sua utilità hanno attratto gli attivisti politici, in particolare coloro che appartengono all’estrema destra dello spettro politico. Alla fine, i media tradizionali hanno cominciato a mostrare un certo interesse per la comunità dopo che Buzzfeed ha rivelato che gli elettori di Donald Trump utilizzavano Discord per dare il loro sostegno alla campagna elettorale di Marine Le Pen, leader del Front National. Usando dei falsi profili Facebook e Twitter, nonché Google Traduttore, gli attivisti alt-right (una corrente reazionaria del Partito Repubblicano, NdR) hanno cercato di aiutare la candidata che, secondo loro, era la più adatta a restituire la sua grandezza alla Francia.
Nonostante l’influenza concreta dei troll americani sulle campagne elettorali francesi sia trascurabile, essa ha attirato l’attenzione dei media su un altro canale di Discord, dominato dai sostenitori del Front National. Si chiama “La Taverne des Patriotes” (La Taverna dei Patrioti) ed è il centro di comando della campagna digitale del Front National. Discussioni infiammate raccolgono centinaia di persone, geralmente in tarda serata. La maggior parte degli attivisti si impegna a diffondere del materiale “patriottico” sui vari social media: qualsiasi cosa, dagli opuscoli ufficiali del partito, ai video dei meeting elettorali, fino ai meme.
Esatto. Meme. Il mezzo di comunicazione essenziale dei “patrioti” di internet. Alcuni sono dei copia-incolla dei discorsi elettorali di Donald Trump. Per gli assidui frequentatori di Reddit e 4chan, la rana depressa «Pepe» è un simbolo immediatamente riconoscibile dell’alt-right. Le differenze sono di tipo estetico: il marchio di fabbrica di Donald Trump, la sua criniera, è stato rimpiazzato dalla zazzera bionda di Marine Le Pen. I meme sono sempre ironici, e colpiscono generalmente un avversario feroce di Marine Le Pen: l’Unione Europea. Anche la propaganda anti-islamica è, certamente, molto popolare, con un pizzico di antisemitismo all’occasione. Il tutto in linea con la lotta contro lo spettro del “politicamente corretto”.
Come si diventa patrioti?
Trovare “La Taverne des Patriotes” è relativamente semplice. Fino a qualche mese fa, per ottenere un link d’invito bisognava scavare un po’. Oggi invece questi link sono largamente condivisi, anche nei commenti ai video “patriottici” su YouTube. Dopo aver raggiunto il server, c’è un altro test da passare per poter accedere a tutti i canali: dovete rivelare le vostre simpatie politiche. Una dichiarazione di sostegno a Marine Le Pen, seguita da una spiegazione più dettagliata del motivo, è generalmente sufficiente per guadagnare la fiducia del moderatore.
Cosa fare dopo? La risposta può essere trovata nella “Guide du Patriote” (Guida del Patriota), un documento allegato a uno dei canali. Per prima cosa, dovete creare dei profili su Facebook, Twitter e YouTube, se non li avete già. Poi dovete condividere il contenuto di alcuni profili “impegnati” sui social, gestiti da “patrioti” veterani. Un altro campo di attività è il reclutamento di nuovi combattenti su Internet. E già che ci siete, perché non iniziare una discussione con un “nemico della causa”? Non dovete per forza riuscire a convincere il vostro oppositore, è l’opinione degli spettatori quella che conta. Per rendervi le cose più facili, la Guida fornisce vari supporti pratici per i dibattiti. Potete facilmente trovare i versetti più violenti del Corano, una lista degli attacchi terroristici in Europa, un archivio di meme patriottici e la “Réacothèque” (letteralmente una biblioteca reazionaria), un thread sulle idee di destra e su quelle conservatrici disponibile sul forum di videogiochi JeuxVideo.com.
Il museo di internet
Aspetta un attimo, cosa? Cos’hanno a che fare i videogiochi con l’estrema destra? Sorprendentemente molto, soprattutto in Francia. JeuxVideo.com è un fenomeno del web francese. Questo sito internet, dedicato ai videogiochi, è sul web dal 1997. Sin dal primo giorno, la sua principale caratteristica era un forum di discussione sul quale gli utilizzatori potevano parlare dei giochi...e di tutto il resto.
Con la nascita dell’era Facebook, la maggior parte dei forum sono diventati obsoleti. Contro ogni aspettativa, però, JeuxVideo.com è sopravvissuto. Anzi, non è solo sopravvissuto, oggi è uno dei siti internet più popolari in Francia, con milioni di visitatori unici ogni mese. Quello che ancora oggi seduce i suoi giovani utilizzatori è la totale libertà di creare dei nuovi thread di discussione, l’anonimato e una moderazione permissiva. Numerose figure politiche in Francia hanno trovato il loro posto all’interno del forum, e non solamente a destra. Però, come già sperimentato su siti web britannici similari, Reddit e 4chan, la libertà di parola pressoché assoluta ha anche i suoi inconvenienti. Casi recenti di molestie contro le donne, definite “femminazi” dagli utenti abituali del sito, hanno persino condotto a un'inchiesta di polizia.
Dall'alt-right all'estrema sinistra
JeuxVideo.com è una comunità diversificata. Sarebbe un errore etichettare tutti come fascisti. Il forum è frequentato da attivisti di tutti i partiti politici, dai comunisti ai neo-nazisti. Come sempre, gli estremisti sono semplicemente i più identificabili. La loro influenza è riconoscibile anche nel mondo reale. Jean-Luc Mélenchon, candidato alle presidenziali della sinistra radicale, è stato il primo a riconoscere apertamente la comunità di JeuxVideos.com, ringraziandoli per il loro sostegno. Poco dopo, il numero due del Front National, Florian Philippot, faceva la stessa cosa.
Proprio come era successo su Discord, anche questa applicazione è stata testimone di numerose opinioni estremiste. Il 15 marzo, un altro canale decollava sul sito: “Les Insoumis”. Ispirandosi al nome del movimento di Jean-Luc Mélenchon, “La France Insoumise”, il canale ha beneficiato dell’aumento di popolarità del candidato nel corso delle ultime settimane che hanno preceduto il primo turno delle elezioni presidenziali. La copia ha addirittura detronizzato l’originale: mentre “La Taverne des Patriotes” conta qualche centinaio di attivisti virtuali, “Les Insoumis” ne conta migliaia. La struttura e l’organizzazione sono simili: i due canali comprendono utili archivi di meme e altri materiali dei social media. Ci sono però anche notevoli differenze: gli attivisti di sinistra si astengono dal pubblicare contenuti derivati dall’odio. Il loro utilizzo dei meme e dell’ironia a vari livelli è nettamente più moderato.
Nonostante gli sforzi dei suoi attivisti virtuali, però, Jean-Luc Mélenchon non è riuscito ad aggiudicarsi il secondo turno elettorale. Marine Le Pen, invece, è sempre in corsa per entrare all’Eliseo. E allora chi lo sa, il prossimo presidente francese potrebbe essere eletto grazie a una rana dei fumetti.
Translated from Memy w służbie polityki. Wyprawa w czeluści francuskiego Internetu