Santa Lucia, l'arancina è femmina e solidale
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Per Santa Lucia a Palermo impazzano le classifiche delle migliori arancine e i consigli per gli acquisti, ma noi ci siamo innamorati della raccolta fondi "Le Arancine Aiutano a Leggere": domenica 13 dicembre alla Biblioteca delle Balate si comprano bontà a base di riso, e il ricavato che va in libri per i bambini del quartiere Ballarò.
Se il festino di Santa Rosalia celebra Palermo, Santa Lucia è il festino del palato dei palermitani. Per un giorno niente farinacei ma una cascata di arancine, cuccìa e altri piatti a base di riso invadono le tavole di ogni famiglia per la festa popolare che ricorda il miracolo della Santa contro la carestia.
Sui social network impazzano i dibattiti sul sesso dell'arancina, femminile a Palermo e maschile nel catanese, complice il besteller Gli Arancini di Montalbano di Andrea Camilleri. Il sito Crocché.it geolocalizza tutti i luoghi che contano in cui poter comprare l'arancina, mentre l'autorevole Cronache di Gusto stila la sua annuale classifica delle migliori dieci arancine. Nulla in contrario al fatto che l'arancina diventi occasione di sviluppo imprenditoriale come nel caso di KePalle, del Bar Rosanero e di Vabres, ai vertici della speciale classifica.
Delle arancine per leggere di più
Foto di Luca Mancuso
Noi però ci siamo innamorati della raccolta fondi "Le Arancine Aiutano a Leggere", (sabato 12 e domenica 13 dalle 12 alle 15 ) della Biblioteca delle Balate, nel cuore di Ballarò. La giornalista Amelia Bucalo Triglia è riuscita a convogliare intorno a questa iniziativa numerose anime della città: l'imprenditorialità, con la possibilità di acquistare arancine e cuccìa durante tutta la settimana da ècotta (Piazza Castelnuovo) e al Caffè e Stanze del Gusto di Palazzo Riso. La gioventù europea e attiva nella cooperazione internazionale, con un aperitivo a base di arancine che si è organizzato venerdì 11 dicembre al PYC-Palermo Youth Centre di via Despuches.
Trasformare i chicchi di riso in libri per i bambini dell'Albergheria
C'è poi l'anima 2.0, con le blogger che alla Biblioteca delle Balate porteranno le loro arancine: CosebuondiAle, focalizzato su piatti salutistici e multietnici e l'Avvocato nel fornetto, che propone ricette con ciò che si ha in frigo, si occuperanno delle arancine "accarne", mentre Gialla Tra i Fornelli - blog che tiene agli aspetti sociali e conviviali che si creano intorno al cibo - e Il Forno Incantato, specializzato in ricette per torte e dolci da prima colazione, penseranno ad approviggionare di arancine "aspinaci".
«Ballarò significa Palermo»
Tutto questo per trasformare, come recita un po' lo slogan dell'iniziativa, chicchi di riso in libri da acquistare per i bambini di Ballarò, quartiere al centro di una silenziosa lotta tra i fermenti creativi e quelli più problematici della città. Per ogni buona notizia che arriva dal quartiere, infatti, pare che ce ne sia una di segno opposto. Se Streat Palermo Tour, ad esempio, sta facendo conoscere al turismo internazionale i cannoli e le cassate dello storico mercato, non si può non notare l'alto tasso di illegalità e carenze igieniche di alcuni esercizi commerciali del quartiere. Se l'oratorio di Santa Chiara viene premiato con l'Efebo d'Oro per il suo sforzo d'integrazione, si assiste a improvvisi raid di stampo mafioso contro pub sequestrati alla mafia.
Ma come dice il presidente del comitato Ballarò Giulio Pirrotta, «Ballarò significa Palermo» , e se c'è chi vorrebbe vedere il quartiere raso al suolo, in questi giorni perfino le istituzioni hanno voluto presidiare il luogo con l'assemblea cittadina SoSBallarò, perché il recupero della città è strettamente connesso al rilancio di questo importante laboratorio del centro storico. La raccolta fondi inserita nella manifestazione Lumi della Città (proprio perché si vogliono accendere i riflettori sulla partecipazione sociale) è una chiamata alle armi del gusto, perché festeggiando Santa Lucia con queste buonissime pietanze ogni palermitano può fare qualcosa per il quartiere.
Le Arancine Aiutano a Leggere, infine, ha uno spiccato profilo multietnico e multiculturale, tanto che domenica si potranno assaggiare anche un piatto tipico del Senegal a base di riso, pollo e verdure - cucinato da Amy Fall e Nabou Dieng, senegalesi che vivono ormai da anni a Palermo e sono bravissime anche con la pasta al forno - e altri piatti a base di riso provenienti da Bangladesh e Mauritius.