Rugby: il cielo d’Irlanda sul Sei Nazioni
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Una decima edizione del Torneo delle Sei nazioni nel segno delle nazionali celtiche: promossi dragoni e trifogli. Bocciati gli azzurri insieme agli inglesi. Francia e Scozia rimandate a settembre. Irlanda superstar.
Cala il sipario sulla decima edizione del torneo delle Sei Nazioni ora più che mai all'insegna del Galles campione uscente e, soprattutto, dell'Irlanda che se lo aggiudica per la prima volta dal 1985. La kermesse continentale della palla ovale ha infatti registrato prevedibili intermittenze di Francia e Inghilterra a vantaggio delle nazionali celtiche. Altrettanto prevedibile, il crollo di un'Italia che, con il tecnico Nick Mallett, non è forse mai entrata in sintonia. Si aggiunge un ulteriore tassello, infatti, alla collezione dei cucchiai di legno conquistati dagli azzurri a fronte di un'edizione a tratti imbarazzante. Del resto, Sergio Parisse e compagni da qualche anno a questa parte sembrano fare fatica a trovare la giusta condizione in campo, dimostrando a tratti di saper andare in meta solamente negli spot pubblicitari. Un pò come succede nel tennis: da quando Federer è diventato testimonial della Gillette, di “rasoiate” ne prende tante da Nadal. Italia fuori dai giochi quindi, a imboccare le altre cinque nazioni con il cucchiaio di legno che è il poco ambito trofeo che tocca al fanalino di coda.
Il peggior campionato per l’Italia, un buon San Patrizio per l’Irlanda
Andiamo con ordine. Il sipario si alza al Twickenham, il più grande impianto sportivo del Regno Unito, il 7 febbraio con l'Italia ospite degli inglesi. Mallet dispone Mauro Bergamasco a mediano di mischia regalando tre mete nella prima parte dell'incontro. Il coach corre ai ripari solo nella ripresa, ma ormai è troppo tardi e gli inglesi continuano a smistare i palloni a suon di "Swing Low Sweet Chariot". 36-11 il punteggio finale. Il verdetto dei primi 240' di rugby continentale vede l'Irlanda al Croke Park avere la meglio della Francia e il Galles spuntarla in quel di Edimburgo. La seconda settimana, Roma apre le porte all'Irlanda del Green Shamrok, offrendo al pubblico dello stadio Flaminio una buona prima frazione. La ripresa è di O'Driscol e compagni. Vince anche il Galles, 23-15, il "derby" con l'Inghilterra e le strade di Cardiff si riempiono di rosso, con brindisi fino all'alba a ritmo di "Yachi-da" (il “cin-cin” in gallese). La Scozia viene battuta dalla Francia a Saint Denis. Battuta di arresto del Galles alla terza giornata. I dragoni sono fermati proprio dai francesi, con il punteggio di 21-16. Gli azzurri restano nell'anonimato giocando al Murrayfield un'altra prestazione da dimenticare che regala alla Scozia l'unica vittoria di questa edizione. Mentre l'Irlanda batte di misura l'Inghilterra.
Gli italiani rialzano la testa alla quarta giornata dando del filo da torcere ai gallesi. 15-20 il risultato finale che, a rigor di logica, proietta l'Irlanda verso il titolo, oltretutto nella settimana di San Patrizio. Di fatto, promosse Irlanda e Galles, che offrono entrambe, in varie occasioni, una prova di forza e di concretezza fondamentali. Rimandate Francia e Scozia, a fronte di un’edizione agrodolce. Bocciati anche gli inglesi, oltre agli azzurri, a cominciare dalla partita di esordio al Twickenham. Perché contro l'Italia che si è vista a inizio febbraio avrebbe vinto anche il Camerun.
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