Rocco Siffredi: «la pornografia è lo specchio della società»
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I suoi film porno sono così amati che un giovane appassionato dovrà pagare 26mila euro ad un video noleggio per aver conservato per sei anni il suo cult “Rocco e suo fratello”, versione hard ispirata al viscontiano “Rocco e i suoi fratelli”. Lì c’era Alain Delon, mentre qui con noi c’è Rocco Siffredi, lo “stallone italiano”.
Attore, regista e produttore; 25 anni di carriera al vertice dell’industria pornografica, più di 40 premi internazionali. Un prezioso Cicerone per capire il sesso in Europa.
cafebabel.com: Rocco, lavori nell’industria pornografica da 25 anni! Qualcosa mi fa pensare che avrai qualcosa in più da raccontare rispetto a un impiegato di banca...
Rocco Siffredi: Eh già! Ho iniziato a lavorare negli anni ’80 e quindi ho avuto l’occasione di conoscere almeno tre generazioni di porno attori e di porno attrici. Ho maturato una visione d’insieme sull’evoluzione del mestiere e, di conseguenza, su come sono cambiate le nostre abitudini. Lo dico sempre: la pornografia è lo specchio della società.
cafebabel.com: Cosa è cambiato dai tuoi esordi?
Rocco Siffredi: Negli anni ’80 il nostro mestiere era abbastanza ghettizzato. Non era facile fare gli attori porno. I miei primi colleghi vivevano un po’ ai margini della società. Però il sesso era più spontaneo, più naturale. Bastava far vedere un po’ di peli pubici... e il pubblico era soddisfatto.
cafebabel.com: Difficile credere che fosse abbastanza...
Rocco Siffredi: Allora era così... poi sono arrivati gli anni ’90. Il settore è cresciuto molto perché i media si sono interessati all’ambiente. Sono stati gli anni dei premi internazionali: Cannes, Berlino, gli Stati Uniti. Gli anni delle grandi pornostar: io, Moana Pozzi, Ilona Staller. Per tutti noi è stato un periodo meraviglioso, indimenticabile. Poi, a partire dal 2000, il mercato è cambiato ancora.
cafebabel.com: I film porno cambiano se la società cambia. È così?
Rocco Siffredi: Esatto. Ora il sesso è sempre più estremo e il pubblico sempre più esigente in questo senso. L’evoluzione dei contenuti pornografici corrisponde allo spostamento progressivo del livello emozionale del pubblico. Se l'immagine è estrema, ciò significa che è questo che la gente vuole. Oggi c’è una voglia pazzesca di libertà sessuale. Non è una novità. Lo leggiamo anche sui giornali: basta pensare, ad esempio, ai tanti uomini, spesso sposati, che vanno a trans.
cafebabel.com: Il sesso, come tutto il resto, è sempre più una merce?
Rocco Siffredi: Più che altro il sesso sta diventando una sfida ad essere sempre più competitivi. Ciò che mi sconvolge di più è che oggi non c’è più un solo porno attore che non usi il Viagra o che non si spari in vena dei vasodilatatori. È la società che ti porta a questo: ti chiede il massimo per issarti al vertice in un lampo e poi ti butta via. Il sesso sta diventando sempre più innaturale, artificiale. A tal punto che io mi chiedo: è possibile che adesso vedere una donna nuda non sia più sufficiente per avere un’erezione? Gli uomini ormai hanno paura delle donne. Tutto, anche il sesso, sta diventando pura prestazione.
cafebabel.com: E... le nuove generazioni?
Rocco Siffredi: Secondo me i teen ager oggi vivono meglio la loro sessualità. Hanno un approccio più disinibito, parlano di più del sesso e si parlano di più tra di loro. E il merito, in parte, è anche della pornografia. Spesso dei ragazzi mi hanno ringraziato: avevano in mente cose strane da fare a letto e se le tenevano per loro, pensando di avere qualche rotella fuori posto. Invece dopo aver visto me che le facevo, hanno provato e si sono divertiti.
cafebabel.com: Il sesso in Europa. Al nord sono più freddi che al sud. Cliché o verità?
Rocco Siffredi: Beh, non c'è dubbio che le ragazze spagnole, le italiane e le francesi siano le più calde d’Europa. È semplicemente un questione sociale e culturale.
cafebabel.com: In che senso?
Rocco Siffredi: Nell’Europa dell’est, ad esempio, il sesso è l’unica cosa che i governi non sono riusciti a vietare. I ragazzi dell’est sono più aperti rispetto a quelli dei paesi latini. E forse per questo sono un po' più freddi quando fanno sesso. Lo vivono come una cosa naturale, un'abitudine, senza inibizioni.
cafebabel.com: Non ho dubbi sul fatto che parli per esperienza personale...
Rocco Siffredi: Te lo garantisco. Ad esempio, quando ho cercato delle ragazze per girare dei film, sono andato un po’ dappertutto in Europa. In Italia, ad esempio, non è ho trovata neanche una che volesse girare con me. Ma a Budapest, a Praga, in particolare a San Pietroburgo, tutte città universitarie, ne ho trovate decine. Sono paesi in cui è normale farlo. Paesi in cui centinaia di ragazze girano film porno per pagarsi gli studi o per aiutare la famiglia.
cafebabel.com: E invece al sud?
Rocco Siffredi: In Italia o in Spagna, ad esempio, siamo stati “salvati”, per così dire, dal proibizionismo. Per noi il sesso è un motivo di vita, se lo facciamo è perché gli attribuiamo un valore profondo, unico. Ciò è un bene per il privato, meno per il mercato del porno.
cafebabel.com: Il sesso inoltre si scontra con la morale cattolica dominante...
Rocco Siffredi: Guarda, in Italia, la pornografia è lo specchio della "mignotta". La vera "troia" non farebbe mai un film porno. E tutto ciò perché il film resta per sempre. E ciò che pensano gli altri, i moralisti, è sempre la cosa più importante per loro. Ci sono milioni di donne italiane che vanno a letto con uomini di potere per fare carriera nel mondo dello spettacolo. Ma ciò avviene sempre in privato, mai in pubblico.
cafebabel.com: Ripongo di nuovo la mia fiducia sul fatto che tu abbia testato con mano. Giusto?
Rocco Siffredi: Sì, ricordo ancora di una volta che stavo girando una scena di sesso orale con una ragazza. La stanza era piena di gente, come spesso accade. Lei fu un disastro. Poi la gente uscì. Appena si chiuse la porta, lei divenne una porca e mi fece... vabbé, ci siamo capiti. È così! Ci sono migliaia di studentesse italiane che fanno le escort, ma che non farebbero mai un film porno. In Italia l’importante è poter sempre negare.
cafebabel.com: Rocco, ma lo "stallone italiano" esiste ancora?
Rocco Siffredi: Devo ammettere che ormai noi italiani siamo stati sorpassati da tutti. Una spiegazione la si può trovare nella crisi del rapporto uomo-donna, ad esempio. Eravamo i numeri 1 al mondo per l’inventiva, il gusto, l’immagine. Le donne impazzivano per il made in Italy e per la figura elegante del don Giovanni all'italiana. Per l'uomo che le guida, che le protegge, che gestisce la loro vita. Ma ora i ruoli stanno cambiando. La donna è più indipendente, bada meno a questi dettagli. Rispetto a noi, i tedeschi hanno meno problemi, ad esempio. La donna tedesca, da almeno trent’anni, è più libera e più emancipata rispetto a quella italiana. E quindi l'equilibrio all'interno della coppia non ne ha risentito.
«Mi sono sempre definito a metà tra un animale e un uomo», aveva detto Rocco Siffredi in un'intervista. È stato bello scoprire le "dimensioni" meno note della seconda metà.
Foto: wikimedia commons; kairin/flickr; joanna8555/flickr; video: 00akros00/YouTube