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Road Map : la Palestina nascerà alla fine dell’anno

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Adriano Farano

Dopo l’Iraq, George W. Bush aveva promesso la sua « road map per la soluzione definitiva del conflitto israelo-palestinese ». café babel ne presenta i principali punti.

Gli Stati Uniti, l’Unione europea, la Russia e le Nazioni Unite, riuniti nel cosiddetto “Quartetto” hanno inviato il 30 aprile a Israele e all’Autorità Palestinese una « road map per la soluzione definitiva del conflitto israelo-palestinese per il 2005 ». Dopo lo scoppio della seconda Intifada il 28 settembre 2000 e l’abbandono del Processo di Pace di Oslo cominciato nel 1993, questo piano riunisce in sé diverse iniziative diplomatiche come il Rapporto Tenet ed il Piano Mitchell lanciate nel 2001 e nel 2002. Concretamente l’iniziativa si articola in tre tappe:

1. Durante tutto il mese di maggio le due parti si impegnano a mettere fine alle violenze.

I palestinesi cessano imemdiatamente di ricorrere alla violenza senza condizioni. La cooperazione israelo-palestinese nel campo della sicurezza riprende. I palestinesi intraprendono delle riforme politiche globali: adozione di una costituzione, organizzazione di elezioni libere, aperte ed eque. Israele si ritira dalle zone palestinesi occupate in seguito al 28 settembre 2000. Congela tutte le attività di colonizzazione (ivi compresa l’estensione naturale delle colonie esistenti) e smantella immediatamente le colonie costruite dopo il marzo 2001.

2. Fase di transizione tra giugno e dicembre 2003.

La seconda fase comincia con una buona organizzazione delle elezioni palestinesi e si conclude con la creazione possibile di di uno Stato dalle frontiere provvisorie. Seguirà una conferenza internazionale per sostenere la ripresa economica in Palestina. Ripresa dei negoziati multilaterali sulel questioni dell’acqua, dell’ambiente, dello sviluppo economico, dei rifugiati e del controllo delle armamenti.

3. Terza fase : accordo definitivo e fine del conflitto israelo-palestinese nel 2004-2005.

Consolidazione delle riforme e stabilizzazione delle istituzioni palestinesi. Seconda conferenza internazionale che deve lanciare il processo in grado di portare all’adozione di uno statuto definitivo e permanente per il 2005 e che regoli il problema delle frontiere, di Gerusalemme, dei rifugiati e delle colonie.

Nel preambulo il Quartetto insiste sul “realismo del calendario, necessario alla sua esecuzione. Il suo progresso, che si basa comunque su delle misure concrete, dipenderà dagli sforzi e dalla buona fede delle parti. [...]. Se le parti ottempereranno rapidamente ai loro obblighi, il compimento di ogni tappa ed il passaggio dall’una all’altra potrebbero intervenire più presto del previsto. Il non rispetto degli obblighi rallenterà il processo”.

Translated from La « Feuille de route » : un Etat palestinien à la fin 2003