Riga, capitale europea della cultura 2014
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Elisabetta CassoneRiga è la Capitale europea della cultura del 2014. I relativi usi e costumi quotidiani della Lettonia saranno i protagonisti dell'anno. Nonostante l'aria di festa, il mondo dell'arte e della cultura è minacciato dalla crisi economica. Ma c'è anche chi, grazie alle difficoltà, ha ritrovato l'ingegno.
La Miera iela è una strada stretta che dal centro di Riga conduce a un quartiere di periferia. Piccole, ben illuminate vetrine scintillano, qua e là, tra oscure facciate. Ci sono bar accoglienti, una vetreria e un negozio biologico, negozi di abbigliamento per bambini all’ultimo grido e un parrucchiere alternativo.
Al civico 50, Elina Berklava vuole inaugurare nuove tendenze con il suo artigianato innovativo: stampa simboli del folklore lettone sui leggings o sui sottobicchieri di legno. Il vicolo, una volta oscuro, si è trasformato in un quartiere creativo nel giro di pochi anni – anche grazie alla crisi economica che ha colpito la Lettonia nel 2009. Quando molti commercianti hanno chiuso bottega, i giovani artisti hanno affittato i locali rimasti vuoti a prezzi più contenuti. Ciò ha motivato anche Berklava ad aprire la sua boutique.
Come Berklava, molti artigiani di Riga vogliono farsi conoscere grazie all’etichetta di Capitale della cultura europea 2014. La Miera iela deve fungere da esempio di quartiere residenziale vivace. Gli artisti ne hanno già fatto esperienza a maggio, in occasione della festa annuale del quartiere: “Ognuno ha potuto partecipare a workshop, produrre ceramiche o soffiare il vetro”, racconta Berklava.
MANCANZA DI SPAZI
Alcuni artisti vogliono approfittare dell’anno consacrato alla cultura europea per render note le piaghe sociali del Paese: per la direttrice del Centro di arte contemporanea, Solvita Krese, gli innumerevoli locali vuoti a Riga rappresentano un’opportunità sprecata. Sebbene un edificio su quattro nel centro cittadino risulti inabitato, mancano gli spazi espositivi. I cittadini preferiscono vendere gli immobili anziché metterli a disposizione degli artisti. Per quersto Krese si rivolge ai proprietari delle case vuote fin dall’inizio della crisi economica; grazie al suo spirito di iniziativa si sono organizzate mostre provvisorie e seminari. Per il 2014, Krese intende negoziare una mostra d’arte in un ex-centro di pronto soccorso. “Vogliamo rendere evidente la mancanza di spazi in occasione dell’anno dedicato alla capitale della cultura europea. Abbiamo tanti artisti talentuosi che non hanno la possibilità di mostrare le loro opere”, confessa.
La direttrice del programma, Aiva Rozenberga, afferma che Riga vuole rivolgersi in qualità di capitale della cultura europea soprattutto ai comuni cittadini. “Ogni abitante è un v.i.p. (very important person, ndr.) per noi, soprattutto nel 2014”. È previsto che una catena umana di librofili, dalla lunghezza di diversi chilometri, unisca la vecchia biblioteca lettone con la spettacolare costruzione moderna sulla riva del fiume Daugava, il 18 gennaio, giorno dell'innaugurazione. In tal modo, ci si riallaccia alla tradizione delle catene umane delle quali Lettonia, Lituania ed Estonia si sono servite per ottenere la loro indipendenza negli anni '90.
Pantomime in salumeria
Nel giorno dell’inaugurazione, i passanti che vagano per l’enorme mercato centrale di Riga hanno modo di capire cosa possa rappresentare per Riga l’idea di essere la Capitale europea della cultura. Mentre un gruppo di pantomimi vuole coinvolgere clienti e macellai nella "sala macelleria", in quella della verdura si fa liberamente musica tra cetrioli e pomodori. “Vogliamo conversare con la gente. Se i cittadini hanno un’esperienza emotiva, possono trovare l'energia per cambiare anche la città”, afferma Rozenberga.
Con 24 milioni di euro, Riga dispone di un budget comparativamente ridotto, a detta della direttrice marketing Anna Muhka: “Quando abbiamo appreso che Riga sarebbe diventata capitale della cultura, eravamo nel bel mezzo della crisi. Ma questa crisi ci ha insegnato che la necessità stimola l’ingegno. Per la creatività non ci occorre denaro”.
Tuttavia non si rinuncerà a dispendiosi spettacoli nel corso dell'anno. A tal proposito, è degno di nota il galà Born in Riga, evento a cui prenderanno parte star di origine lettone, come le cantanti Elina Garanca e il soprano Kristine Opolais, o la violinista Gidon Kremer. Un altro evento di interesse è rappresentato dall’Olimpiade internazionale coristica: più di 20.000 cantanti, provenienti da 50 Paesi, si esibiranno nel luglio 2014. È un evento dedicato soprattutto ai lettoni, come afferma il direttore Ints Teterovskis. Così, ogni 5 anni, si celebra la più grande festa canora del mondo. Raramente però si sono esibiti cori di altri Paesi.
Per la festa di chiusura della festa di inaugurazione, gli organizzatori hanno scelto il centro culturale privato Kanepe che da un anno è attivo nei locali di un’ex scuola di musica. L’investitore Edgars Kanepe spera che i turisti che si recheranno a Riga nel 2014 si sentiranno talmente a loro agio da ritornare in futuro. Lui stesso ha affemato: “Vogliamo diventare una metropoli culturale d’Europa”.
– L’autrice di questo articolo, Birgit Johannsmeier, è corrispondente della rivista est-europea ostpol –
Translated from Lettische Leggins: Riga ist Kulturhauptstadt 2014