Queer as Xavier Dolan
Published on
Anteprima del Sicilia Queer Filmfest: due giorni di proiezioni ai Cantieri Culturali alla Zisa dedicati all’ex enfant prodige della settima arte, il regista canadese Xavier Dolan. Si comincia sabato 30 gennaio con J’ai tué ma mère e si chiude domenica 31 con Laurence Anyways.
La prima tappa di avvicinamento alla VI edizione del Sicilia Queer Filmfest (29 maggio – 5 giugno 2016) è un appuntamento di lusso per tutti gli amanti di cinema: un’antologia dedicata a Xavier Dolan, ex enfant prodige (ex perché ormai ne è un autorevole esponente) del cinema internazionale, legato a doppio filo con il festival cinematografico palermitano. Un legame che non vive solo delle tematiche affrontate in quasi tutti i film di Dolan, che ruotano intorno ad un’investigazione sull’orientamento sessuale di personaggi eccentrici e insoliti, alcuni dei quali interpretati dal regista stesso. E neanche del linguaggio cinematografico del talentuoso regista canadese, che ben si sposa alla mission del festival di rintracciare “nuove visioni”, ovvero film originali nella narrazione, innovativi e che si sottraggano a canoni stereotipati.
È la storia stessa del Sicilia Queer ad essersi incrociata con quella di Xavier Dolan, tanto da poter considerare entrambi ambasciatori di un nuovo cinema in Sicilia e a Palermo, di richiamo per un pubblico attento, curioso e aperto verso le nuove strade intraprese dalla settima arte. La prima edizione del Sicilia Queer (2011), ad esempio, puntò forte sull’iconico Les Amours Imaginaires, che aprì il festival portando nel cuore della città - si svolse al cinema Rouge et Noir di Piazza Verdi, sotto la direzione di Alessandro Rais, oggi responsabile dell’Ufficio Speciale per il Cinema della Regione Sicilia – un’opera citazionista, tecnicamente virtuosa, ad alto tasso emozionale e di erotismo. Il regista, allora ventenne, fu sdoganato in una città tremendamente indietro in termini di offerta culturale – si era in piena amministrazione di Centrodestra – e ancora più drammaticamente ferma sul tema dei diritti GLBT.
Significativo, dunque, che l’antologia di quest’anno si apra sabato 30 gennaio al Cinema De Seta con l’ennesima anteprima di Dolan a Palermo. J’ai tué ma mère, scritto e diretto quando il regista canadese era solo un diciottenne, non è mai stato visto nelle sale palermitane, e sarà seguito a ruota da Les Amours Imaginaires. Domenica 31 è il turno di Tom à La Ferme, che venne presentato in anteprima a Palermo durante il Sicilia Queer 2014, in un’edizione che aveva portato in città talentuosi registi francesi come Alain Guiraudie e Yann Gonzalez. Con ospiti così prestigiosi, Tom à La Ferme venne un po’ sacrificato in un calendario quanto mai affollato di buoni titoli, dunque vale la pena riscoprirlo sabato pomeriggio, perché parliamo di un film che nel 2013 incantò al 70esima Mostra del cinema di Venezia, portandosi a casa il premio FIPRESCI.
Il gran finale della due giorni “Queer” è affidato invece a Laurence Anyways, con protagonista Melvil Poupaud. Anche questo film s’incrocia con la storia del Sicilia Queer: inaugurò l’edizione del 2013 e l’attore protagonista, che negli anni ha collezionato collaborazioni con i principali cineasti francesi, fu il superospite dell’edizione 2015, dove presentò a Palermo in anteprima numerosi corti da lui diretti.
Dall’antologia proposta ad ingresso libero dal Sicilia Queer, resta fuori solo Mommy, recentemente finito al centro di una polemica tra Dolan e Netflix: premio della giuria al festival di Cannes 2014, Mommy vanta l’innovazione tecnica di un formato quadrato 1:1 che trasmette un’idea di claustrofobia funzionale alla storia. In una scena saliente e ottimistica del film, un personaggio allarga i margini dello schermo, trasformando il formato in 1:85.1. Ebbene, Netflix ha mandato in onda Mommy nel Regno Unito cambiando il formato del film e scatenando le ire del regista, che ha potuto godere però di una grande visibilità sulla stampa e sul web.
Non che ci fosse un problema di visibilità: Dolan è anche il regista del videoclip Hello con Adele, che ha raggiunto il record di un miliardo di visualizzazioni su You Tube, ribadendo il concetto che si tratta di un autore colto e padrone del mezzo, ma niente affatto radical chic, amante anzi di un approccio pop alla fruizione del cinema e della musica nel cinema, altro elemento che lo accomuna al Sicilia Queer Filmfest, sempre rivolto a tutti i tipi di spettatori, senza snobismi. Per ovvie ragioni, infine, l’antologia Sicilia Queer su Dolan non comprende neanche Juste la fin du monde, che uscirà nel corso del 2016 ed è stato segnalato dall’autorevole rivista di critica Cahiers Du Cinéma come uno dei dieci film più attesi di quest’anno. Siamo certi che gli organizzatori del Sicilia Queer seguono già la traccia.