Quando la Grecia coltiva l'utopia
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Antonia DianaDi fronte alle recenti misure di austerità, non pochi greci si sono ritrovati a dover adottare modi di vivere alternativi. Racconto di una domenica nell'universo utopico di una fattoria nei dintorni di Atene, dove è possibile imparare gratuitamente tutto quello che avete sempre voluto sapere sull'agricoltura biologica. E scoprire che è possibile andar per funghi anche su internet.
Sembra di trovarsi nel bel mezzo di una vera e propria spedizione scientifica. Armati di tute di protezione, cappelli ornati di velo e guanti di cuoio impermeabili, tutti sembrano impazienti di iniziare. Disposti in un semicerchio, una ventina di studenti di un corso d'apicoltura ascoltano con attenzione Panagiotis Skotidakis, un rinomato agronomo, che spiega come maneggiare un alveare. Sono stregati da questo universo segreto. Il professore racconta un piccolo aneddoto riguardante i tre alveari dai colori della bandiera nazionale, che di recente sono stati sistemati sul tetto dell'Assemblea Nazionale a Parigi, incantando tutti: "Da noi, è ancora impensabile. Qui, la gente ha visto troppi film che hanno come protagoniste delle api assassine!", dice ridendo, uno degli allievi.
La crisi ha forgiato nuove mentalità
Ogni mattina, Giorgos, un giovane ateniese disoccupato, si reca in questa azienda isolata, situata a 30 km a nord di Atene, per seguire dei corsi d'apicoltura in una scuola di agricoltura biologica diversa dalle altre. Gratuita e autogestita, questa Oikosxoleio, aperta l'anno scorso, ha riscosso un grande successo, soprattutto tra i giovani.
In Grecia, dove il tasso di disoccupazione è decollato in meno di 25 anni, i giovani sono costretti a intraprendere modi di vivere alternativi. E tutto va bene per arrotondare a fine mese. "La crisi ha cambiato la mentalità di molti di noi", afferma Giorgos, "se la generazione dei nostri nonni immigrava in massa verso la città alla ricerca di una vita migliore, noi stiamo vivendo il fenomeno inverso. Alcuni dei miei amici, che non riescono a trovar lavoro, hanno lasciato Atene per trasferirsi sulle isole. E oggi coltivano la terra e vivono del proprio mestiere".
Gli altri studenti scuotono la testa in segno di approvazione. Sognano tutti un piccolo pezzo di terra. Se non c'è la possibilità di averlo sulle isole o in un paesino nei dintorni della capitale, almeno possono coltivare un orticello sui tetti delle loro abitazioni. "È bello mangiare ciò che si è coltivato con le proprie mani. Anche se è diventato meno costoso comprare un chilo di pomodori, piuttosto che coltivarli!", dice un ragazzo dall'aria disincantata.
Un'idea semplice, ma efficace
L'uomo che ha creato questa scuola si chiama Theodoris Arvantis. Esasperato dalla mancanza d'interesse dello Stato nei confronti della produzione biologica, questo ex studente di sociologia ha deciso di prendere in mano le redini della situazione. Niente di straordinario per la Grecia, dove le iniziative di solidarietà a favore dei cittadini si moltiplicano di giorno in giorno, e vanno dalle cure gratuite all'allacciamento illegale alla rete elettrica.
L'idea di Theodoris è semplice, ma efficace: invece di fare la carità, preferisce istruire la gente su come coltivare e produrre quanto necessario a garantire il proprio sostentamento. Possedeva già dei terreni dove coltivava frutta e verdura e dove produceva miele e formaggio, ma aveva soltanto bisogno di qualche volenteroso professore di agricoltura che insegnasse a studenti, a loro volta desiderosi di apprendere. "Sono partito dall'idea che la terra appartiene a tutti. Pertanto, se qualcuno ha voglia di imparare a lavorarla, io non potevo che mettermi a sua completa disposizione", spiega Theodoris.
andar per funghi su internet
Theodoris si vanta di essere un produttore biologico da più di 20 anni, già all'epoca in cui la parola bio non era ancora alla moda. La sua azienda è il suo orgoglio. Malgrado ciò, basta dare una semplice occhiata attorno per capire che la crisi non ha risparmiato neanche questo pezzo di terra isolato. Davanti a noi vediamo le serre completamente distrutte dopo una tempesta. "Sfortunatamente, al momento non abbiamo i mezzi necessari per ripararle", ci spiega, alzando le spalle. Theodoris preferisce cambiare argomento.
Poi, mi porta a vedere Grigoris. Lui, da solo, all'età di cinquant'anni, riassume la filosofia del progetto di Theodoris. "Non ha molto lavoro ultimamente, ma non voleva restare con le mani in mano. E allora è venuto qui". È con la benedizione di Theodoris che Gregoris ha deciso di lanciarsi nella produzione di funghi. Oggi, è occupato nella sterilizzazione del terreno dove cresceranno. Corre in ogni direzione, e l'impressione è quella di ritrovarsi davanti a una persona che sa il fatto suo.
Dove ha acquisto le conoscenze necessarie? In uno dei corsi organizzati in fattoria? "No, ho imparato tutto su internet", afferma con candore.
"Chi lo sa, forse questa crisi ha anche un lato positivo. Ha aperto gli occhi a non poche persone e ha restituito loro la voglia di ritornare alla terra e alle coltivazioni biologiche", dice Theodoris, descrivendo con filosofia la situazione attuale della Grecia.
Inoltre, non ha alcuna intenzione di smettere. Theodoris ha ancora tante nuove idee e progetti. Per esempio, conta di lanciarsi presto nell'agriturismo o ancora di sviluppare nuovi corsi per insegnare a fare le marmellate e altre provviste per l'inverno.
Non male, per un paese in recessione.
Translated from Quand La Grèce cultive l’utopie