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Profeti in patria: storie di imprenditori spagnoli (parte II)

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società

Un'impresa di Gandia (Valencia) dedicata alla comunicazione web. L'altra di Villareal (Castellón), impegnata nel realizzare manualmente e con uno stile ricercato e speciale delle decorazioni per cerimonie. Due “nuovi servizi” professionali già affermati, due settori lavorativi molto diversi ma accomunati da una cosa: l'artigianalità. 

Luis López e Mari Carmen Redondo si sono conosciuti quando studiavano all'Università di Valencia, nel campus di Gandía. Ora lavorano lì e utilizzano uno spazio di coworking che l'università ha messo a disposizione in uno dei suoi edifici. «Qui entri in contatto con altri professionisti con problemi simili ai tuoi. Riesci a condividere le tue idee e questo risulta costruttivo» spiega Luis López.

Luis, come del resto Mari Carmen, è laureato in Comunicazione Audiovisiva, e dirige il settore della sua agenzia - Diez y Diez Comunicación - che si occupa della comunicazione web. Un mondo che non conosce crisi e al quale lui contribuisce quotidianamente, alla faccia di chi vede il web come una bolla pronta a scoppiare. «Dire queste cose di internet... è come se ottant'anni fa avessero detto che il telefono era una bolla sul punto di scoppiare, senza futuro. Non ha senso: internet è già qui e si è consolidato come mezzo di comunicazione» spiega Luis. Anche i diversi professionisti che iniziano a fare il loro ingresso nel mercato hanno una visione chiara: non è che ci sia un qualcosa da sfruttare. Semplicemente, alla fine, rimarranno solo i migliori e quelli che hanno davvero la passione per questo lavoro.

Mari Carmen, responsabile degli audiovisivi, si scontra con una realtà un po' più complicata. E confessa di essere disincantata, soprattutto nei confronti del settore audiovisivo valenciano, quello più vicino a lei. Un mondo profondamente scosso da quando, nel novembre 2013, il Governo autonomo di Valencia ha deciso di chiudere la televisione pubblica con un vergognoso e polemico taglio delle trasmissioni in diretta. «Sono molto delusa dal panorama audiovisivo valenciano. È un problema di questa città: se non entri nella casta non ne farai mai parte. Dovrà passare molto tempo prima che si possa voltar pagina». Ciononostante, Mari Carmen continua a combattere ogni giorno da quel campo minato che è Gandía, un po' per il forte sentimento che la lega alla sua terra (e alla sua lingua); un po' perché, come Luis, sente di poter realmente ad apportare qualcosa all'ambiente in cui lavora. 

L'ottimismo e la voglia di rimanere in patria per lavorare sono degli aspetti condivisi anche da Almu e Cris, all'anagrafe Almudena Forner e Cristina Miralles, meglio conosciute come le ragazze del Pepa's Party Celebration Decor Studio, il nome della loro impresa. Nessuna delle due ha mai preso seriamente in considerazione l'idea di andarsene. Ok, si, qualche volta ci hanno pensato, soprattutto per le ottime condizioni di lavoro che si riescono a trovare in certi stati esteri. Pero', spiega Almu, «qui ci sono cose che per noi sono molto importanti. L'ambiente in cui viviamo, quello che stiamo facendo e quello che possiamo apportare alla nostra terra ha un peso sufficiente che ci spinge a non abbandonarla».

Le strade di Almu, laureata in Pubblicità e Relazioni Pubbliche, e di Cris, laureata in Giornalismo, si sono incrociate mentre veniva confezionato il vestito da sposa di Cris. Oggi, tre anni dopo quel fortunato colpo di fulmine, le due ragazze non dimenticano gli inizi. «Siamo state delle temerarie in campo imprenditoriale, senza né prestiti, né crediti - spiega Cris - si tratta semplicemente del nostro amore per ciò che facciamo»: ecco, in poche parole, ciò che le ha spinte e che le spinge tutt'ora a mandare avanti la loro attività. Sono cresciute lentamente, grazie ai social network e al passaparola e, come molti altri giovani imprenditori, si sono viste soffocare da un mare di scartoffie burocratiche, con ben pochi aiuti e un'infinità di imposte da pagare. Ma loro non hanno mollato e, grazie alla loro passione per l'arte creativa, sono cresciute: «quando cominci qualcosa, l'entusiasmo ti acceca perché credi che tutto sia possibile». Poi le cose cambiano. Non è che ora abbiano perso l'entusiasmo, dice Almu, solo si limitano a concentrarsi sulle cose di cui si sentono davvero sicure, lasciando da parte l'idea di wedding planners che avevano all'inizio.

Luis, Mari Carmen, Almudena e Cristina hanno intrapreso un cammino per nulla semplice ma che li accomuna a molti giovani spagnoli della loro età. Secondo i dati del Ministero spagnolo del Lavoro e delle Politiche Sociali, dal 2007 al 2013 la fascia di popolazione tra i 25 e i 34 anni ha registrato il tasso di imprenditorialità più elevata, superiore alla media nell'intero periodo preso in considerazione. Nel 2013, la percentuale per questa fascia era del 6,1%, a fronte di una media del 5,2%.

Sia Diez y Diez sia Pepa's Party hanno saputo sfruttare al meglio i nuovi mezzi di comunicazione. Per Luis e Mari Carmen non si tratta soltanto del campo in cui lavorano ma anche di uno strumento attraverso il quale riescono a comunicare coi clienti che sono lontani da Gandía. In pratica, una possibilità di lavorare senza frontiere. Per Almu e Cris i siti web, e in particolare i blog che parlano dei loro lavori, rappresentano un modo concreto per farsi conoscere.

Due idee per creare valore e per andare ancora più in là, con l'entusiasmo di voler migliorare quello che è il territorio in cui si è nati e cresciuti. In poche parole, storie di chi ce l'ha fatta. 

Questo articolo fa parte del nostro approfondimento su giovani e imprenditoria in Spagna. Puoi leggere qui la prima parte.

Translated from Profetas en su tierra (emprendedores en España, parte II)