Presidenza tedesca: le priorità della Merkel
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Marco RiciputiCostituzione, energia, riduzione della burocrazia: dal 1° gennaio la Germania inizia il suo semestre di Presidenza. Tanti i propositi.
“L’Europa è vincente se unita”. Questo il motto del semestre di presidenza tedesco dell’Unione Europea. Dal 1° gennaio al 30 giugno. Un motto che riassume un intero programma di lavoro: perché sei mesi sono pochi e i temi molti, a Berlino si vuole lavorare a stretto contatto con Portogallo e Slovenia, che avranno le redini dell’Ue per i due semestri di Presidenza successivi.
Il 25 marzo sarà una data particolare. Proprio quel giorno, infatti, furono firmati nel 1957 i Trattati di Roma, che segnarono la nascita dell’unità politica dell’Europa. Cinquanta anni dopo, la presidenza tedesca si appresta ad elaborare di concerto con gli altri stati membri una“Dichiarazione di Berlino” nella quale saranno elencati i valori della cittadinanza europea.
Ma il Ministro degli esteri Frank-Walter Steinmeier mette in guardia contro le crescenti aspettative: «Entro giugno non potremo compiere nessun miracolo». Steinmaeir sa che al governo spetta un gran numero di compiti: in contemporanea con il semestre europeo, la Germania ha infatti anche la presidenza del G8. Diamo uno sguardo ai tre temi caldi che di fronte al governo di Berlino.
1. Costituzione europea
Nel discorso di presentazione del semestre tedesco, tenuto a metà dicembre dalla cancelliera Angela Merkel di fronte al Parlamento tedesco, la Costituzione occupa solo il terzo posto. Per dei validi motivi: prima delle elezioni presidenziali francesi dell’aprile 2007 la presidenza tedesca ha le mani legate.
Tuttavia il tema sarà senza dubbio affrontato nel prossimo semestre, poiché da più parti aumentano le voci di chi esige un ripristino del Trattato Costituzionale. Spagna e Lussemburgo chiedono la stesura di un piano concreto: entro il summit del Consiglio Europeo di giugno la Germania dovrebbe elaborare una qualche proposta.
Ma la Merkel dovrà esser dotata di buona fantasia perché non è possibile presentare a francesi ed olandesi, che lo hanno bocciato nel 2005, lo stesso testo. È per questo che a Berlino si sta vagliando la possibilità di presentare un testo più corto, che si concentri sui diritti fondamentali e sulle urgenti riforme istituzionali. La terza parte della Costituzione sulle “politiche”, già contestata in Francia, potrebbe così finire nel dimenticatoio, almeno per il momento.
2. Difesa del clima
Ma la Germania vuole impegnarsi anche sul fronte delle politiche climatiche visto che diventeranno un punto centrale non solo sull’agenda Ue ma anche su quella del G8. Anche se recentemente è stata sollecitata dalla Commissione Europea per il suo scarso rispetto del Protocollo di Kyoto in merito alla riduzione dei gas serra, la Germania spingerà comunque gli altri Stati membri ad una più convinta difesa del clima.
In particolare si vuole rafforzare l’impegno Ue per la riduzione dei gas serra previsto entro il 2012. E si parla pure di una riduzione del 30% da raggiungere entro il 2020. La Germania, il più grande produttore di gas serra all’interno dell’Unione, ha promesso di ridurre le proprie emissioni di circa il 40%.
Inoltre gli stati saranno spinti a discutere anche grazie a Stavros Dimas, nuovo commissario europeo dell’ambiente. La Commissione ha lanciato a fine dicembre la proposta di includere entro il 2011 le compagnie aeree nel sistema europeo di scambio delle quote di emissione.
3. Riduzione della burocrazia
Nel suo discorso programmatico la Merkel ha annunciato un altro punto chiave: la riduzione della burocrazia nell’Unione. «Più direttive non vuol sempre dire più prosperità economica per l’Unione Europea», ha dichiarato la Merkel. Il cancelliere tedesco vorrebbe introdurre nell’Ue il principio di “discontinuità” secondo il quale le proposte di legge pendenti e non ancora adottate alla fine di una legislatura vengono eliminate. Così sarebbe garantito al Parlamento un lavoro più efficiente.
Translated from Deutscher Ratsvorsitz: Die Erwartungen sind hoch