Praga: la città di velluto. Galleria fotografica
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Praga, prigione mentale per Franz Kafka, con quel che resta dell’architettura sovietica, è una città dall'identità frantumata. È simile alla decadente Bratislava? È eclettica come Budapest, o opulenta quanto Mosca? Questo reportage fotografico svela i frammenti della storia di Praga che possono essere letti sulle facciate dei suoi edifici, torri, ponti e strade.
Avevo sentito parlare degli eventi della Rivoluzione di Velluto, una rivoluzione non violenta che riuscì a rovesciare il regime comunista in Cecoslovacchia nel 1989. Da allora, sono passati decenni e, ovviamente, la città di Praga si è trasformata. Ma per la mia famiglia, si tratta ancora di una città misteriosa, decadente e chiusa in sé. In ogni caso, la parola giusta per descrivere questo luogo è soltanto una: velluto.
Le dimensioni attraverso cui analizzare Praga sono varie, controverse, seducenti e ricche quanto una cornice baroccheggiante dell'era post-socialista. Ma camminando per le sue vie, osservando le guglie al di sopra delle cupole dorate e sinuose, si può davvero scoprire un’altra città. I numerosi ponti uniscono diversi quartieri l’uno con l’altro, mostrando come Praga riesca a riunire pacificamente i suoi tanti strati. È una città che non nasconde, ma riesamina il suo passato di oppressione.
Praga è anche una città che sta imparando a incorporare culture diverse nella propria complessa realtà, adottando lingue straniere, creando eventi e rendendo il mondo del business più inclusivo e migliorando le condizioni di vita. Ma la strada è ancora lunga e sono necessarie ulteriori trasformazioni nella sfera politica e nella mentalità delle persone affinchè si apra davvero il sipario su questo straordinario spazio di velluto.
Photo Credits: Juliette Carpenter
Cover Photo: Amélie Tagu
Translated from A Velvet Prague