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Porta Palazzo - Porta d’Europa: mercato di storie e culture diverse

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Fabio Oliva

Torino

Articolo di Fabio Oliva Wikipedia non tradisce le attese dell’orgoglio torinese quando conferma che quello di Porta Palazzo è “il mercato all’aperto più grande d’Europa”. Size matters. Le dimensioni contano.

Ma una volta entrati nei corridoi della Babele della compravendita l’aspetto che colpisce più delle dimensioni è la sorprendente combinazione e mescolanza di lineamenti, lingue, culture e provenienze diverse. Porta Palazzo suona e sa di suk. Agli italiani immigrati del sud della penisola si sono sostituiti gli stranieri. C’è tanto Maghreb ma anche Africa Sub-Sahariana così come non mancano i Balcani e l’onnipresente Cina. Uno studio ha analizzato la composizione umana del mercato che evidenzia un’interessante diversità nelle strutture socio-familiari dei gruppi etnici che animano il mercato. Logo Porta Palazzo F_Oliva

Il Progetto di rigenerazione urbana “The Gate - Living not leaving” è stato uno dei passaggi fondamentali della rinascita del quartiere. L’opera di riqualificazione di Piazza della Repubblica, iniziata nel 1996 e in gran parte conclusa prima delle Olimpiadi del 2006, ha riportato il mercato al centro delle attenzioni della città di Torino e dei suoi abitanti. Non mancano le note fuori pentagramma: il Comune di Torino non ha ancora deciso quale sarà l’utilizzo a cui destinare il PalaFuksas – detto anche “il cavatappi” – il palazzo progettato dal Massimiliano Fuksas completato nel 2004 e che finora ha solo ospitato eventi e mostre itineranti ma resta per gran parte dell’anno vuoto e distante dai fervori del resto della piazza. Ciò non toglie che il mercato di Porta Palazzo sia diventato una delle tappe imprescindibili di qualsiasi giro turistico che si rispetti. Un luogo non solo da visitare ma da sfruttare con acquisti di qualità a prezzi sconosciuti al paniere dell’inflazione. L’Europa nel frattempo non è rimasta a guardare. Assieme ad altri quattro mercati storici europei, Porta Palazzo ha partecipato alla creazione di Emporion – l’Associazione dei mercati tradizionali d’Europa. Al fianco del mercato torinese compaiono La Boqueria di Barcellona, il Központi Vásárcsarnok di Budapest, il Borough Market di Londra e i Mercati di Lione. La mission dell’associazione è la promozione dei mercati tradizionali e del ruolo che rivestono nel processo di costruzione europea. In particolare, l’associazione vuole investire nei mercati in quanto luogo di scambio di idee e spazio condiviso in cui culture diverse vengono a contatto tra di loro. Un’occasione in più per Torino e il suo storico mercato per andare oltre la semplice tolleranza civica, creare un amalgama di culture integrate e finalmente sfatare il detto secondo cui torinesi e forestieri vivono “vicini, ma non insieme”.

Alcune immagini del mercato di Porta Palazzo in un sabato di agosto.

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