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Podgorica: giovani montenegrini tra boxe, partenze e speranze (22 foto)
Published on November 23, 2011
società
Soltanto quattro giorni di tempo per svelarci la sua visione di un popolo e della sua gioventù, delle loro affinità con gli altri Paesi dell’Unione Europea: è la scommessa del reportage fotografico di Simon Chang , che ha parteciapato alla tappa di Orient Express Reporter a Podgorica .
«Rispetto ai consueti reportage di cafebabel.com questo è più ambiguo, meno diretto, - spiega Simon, taiwanese ma residente a Lubiana -. I lettori potranno però apprezzare la ricerca di collegamenti tra le immagini- da una fermata del bus affollata, alla magnifica natura selvaggia, dalla faccia buffa di un liceale, alla mostra fotografica sui rifugiati Rom di Konik allestita in un centro commerciale… Anche se in poco tempo, ho avuto occasione di assistere a molti contrasti - visibili e invisibili, emozionali e fisici.. La città è intrisa di una misteriosa ambiguità».
Tutte le foto © Simon Chang
Questa galleria fotografica fa parte di Orient Express 2010-2011, la serie di reportages realizzati da cafebabel.com nei Balcani. Per saperne di più su Orient Express Reporter .
620.000 abitanti in Montenegro, 145.000 nella capitale Podgorica. Qui un liceo enorme in pieno centro città, accanto allo stadio di calcio dove gli studenti acquistano il loro bulak durante la ricreazione. Foto: ©Simon Chang
Due ragazze approfittano di un falò improvvisato in cortile per chiacchierare al caldo. Il Montenegro è detto anche Crna Gora, letteralmente “montagne nere”. Foto: ©Simon Chang
Podgorica, letteralmente “sotto la piccola montagna” deve confrontarsi con gli elementi naturali circostanti. A 50 km dalla costa Adriatica e ai piedi delle Alpi Dinariche ci si sente davvero piccoli… Foto: ©Simon Chang
Photo : ©Simon Chang
L'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo La stretta città,
come accartocciata su se stessa è al cospetto di una natura imponente.
Foto: ©Simon Chang
Visitare il Montenegro è considerato chic, i russi ne vanno matti e i turisti, se hanno denaro da spendere, sono sempre i benvenuti. Foto: ©Simon Chang
Ma a Podgorica i giovani in attesa del bus, restano lì fermi a lungo, al contrario di quelli che vanno a studiare a Belgrado. Da quattro anni e mezzo, il 192esimo Stato membro delle Nazioni Unite si regge sulle proprie gambe. Foto: ©Simon Chang
A Podgorica, se si ha la fortuna di studiare, si alloggia quasi sicuramente in uno dei grattacieli dall’aria sovietica della città universitaria. Foto : ©Simon Chang
Jovana, studentessa in giornalismo, si gode la vista dal tetto della residenza B, la più trascurata, riservata ai più giovani e agli studenti meno meritevoli. Foto : ©Simon Chang
Per i giovani montenegrini arriva il momento di sudare. E’ vietato battere la fiacca. Di fronte all’università infatti, lo yugoslavo Miodrag Perunovic, peso leggero ai Giochi Olimpici di Mosca del 1980, li attende per la lezione di pugilato. Foto : ©Simon Chang
L’affitto dell’alloggio è irrisorio, 30€ al mese pasti caldi inclusi, ma l’ascensore è guasto e la promiscuità dilagante. Foto : ©Simon Chang
Alcuni, quelli pronti a sborsare un po’ di più, preferiscono il centro città. E’ il caso di Jovana, anche se, ammette, molte feste si svolgono nei corridoi e negli spazi comuni dei dormitori. Foto : ©Simon Chang
Dormitorio o centro città, il confort è comunque limitato. Meglio allora, un punching-ball per scaricarsi. Foto : ©Simon Chang
A destra, la residenza A, quella degli studenti migliori. A sinistra, il campo dei rifugiati di Konik, a 10 minuti in macchina dal centro di Podgorica. Foto : ©Simon Chang
Circa 15.000 immigrati provenienti dall’Albania ma ancor più dal Kosovo, vivono in alloggi di fortuna. Foto : ©Simon Chang
Sotto la neve, ci si appresta a rinforzare i tetti. Foto : ©Simon Chang
Osman Mustafaj. Giunto in Kosovo a 12 anni nel campo di Konik, è poi entrato a far parte del gruppo del forum MNE che promuove l’educazione non formale dei giovani delle minoranze escluse. Lui stesso Rom, cresciuto a Konik , racconta con gli occhi lucidi, delle serate passate cantando al karaoke e delle partite a calcio che oggi, in qualità di animatore del MNE, organizza regolarmente per i giovani abitanti del campo. Insieme ad altri giovani usciti dal campo, fonderà una sua propria ONG: UM RAE, che sta per « Ukljuciti mlade RomiAškalije Egipćani » (coinvolgere i giovani Ashkali e Egiziani ). Foto: ©Simon Chang
In centro città i liceali di Podgorica fanno festa. Le vacanze di Natale si avvicinano. Foto : ©Simon Chang
Cosa riserva loro il futuro? Studieranno a Belgrado come molti altri o attraverseranno il ponte Millenium, simbolo della città, per frequentare l’università dal tetto rosso? Foto : ©Simon Chang
Il nuovo centro commerciale di Podgorica ospita la mostra (organizzata in collaborazione con l’Unicef) delle fotografie realizzate da Pavle Calasan al campo Rom di Konik. « Qui, l’impatto è molto più forte », afferma convinto il fotografo ventiseienne, che non ha paura del contrasto tra la bidonville e le boutique di lusso. Foto ©Simon Chang
Un altro mezzo di espressione oltre alla boxe e alla fotografia, sono i graffiti, realizzati in onore della squadra di calcio locale e dei suoi hooligans, o per dare agli edifici un tocco di colore e di humour. Foto ©Simon Chang
Davanti alla basilica ortodossa di Podgorica, un mercato ortofrutticolo sembra essere lì da sempre. Foto ©Simon Chang
In città, movimento e torpore sembrano scontrarsi: a quale dei due si dedicheranno i giovani, secondo voi? Foto : ©Simon Chang
Translated from Podgorica : la jeunesse monténégrine boxe, se bouge et espère (22 photos)
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